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Bevere (Agenas) in audizione al Senato: “Ulteriori tagli alla sanità senza cambiamenti strutturali non sono più sostenibili"


A rischio anche le Regioni “virtuose”. “Il punto di debolezza del sistema rimane ancora oggi quello della disomogeneità sul territorio nazionale degli interventi di riqualificazione dei servizi di assistenza sanitaria”. La svolta nel Patto per la Salute. Impegno con Anac per trasparenza e legalità. IL TESTO DELL'AUDIZIONE

21 GEN - “Ulteriori tagli, in assenza di cambiamenti strutturali “non appaiono compatibili con la sostenibilità del sistema sanitario, già messo a dura prova dalle manovre dei precedenti governi”. Al punto che “le Regioni cosiddette virtuose potrebbero avere seri problemi se non si rafforzano gli interventi volti al recupero delle risorse impiegate con modalità inappropriate ed inefficienti, entrando capillarmente nei livelli di complessità che caratterizzano ogni sistema sanitario locale”. No ha dubbi il direttore generale di Agenas Francesco Bevere, siamo a un punto dell’evoluzione del nostro Ssn nel quale interventi tampone o dettati da una logica esclusivamente contabile non solo rischiano di ridurre in modo ingestibile i servizi ma possono provocare una caduta libera dell’intero sistema.
 
Lo scenario di questa cruda relazione è stata l’Aula della Commissione Igiene e Sanità del Senato nel corso dell’audizione sulla sostenibilità del Ssn giunta ormai alle battute conclusive dopo più di un anno di lavori.
 
Ma segnali di ripresa ci sono. A partire dal Patto per la Salute che ha indicato il percorso da seguire nel triennio. Individuando “il quadro di riferimento per la sostenibilità del sistema” e offrendo “molte risposte alle domande sulla sostenibilità del nostro sistema sanitario”.
 
Bevere ha rimarcato anche il ruolo dell’Agenas e ha ricordato il rapporto della Corte dei Conti sulla Sanità a “conferma degli effetti positivi del percorso di risanamento dei conti in sanità”. “Tuttavia – aggiunge -  il punto di debolezza del sistema rimane ancora oggi quello della disomogeneità sul territorio nazionale degli interventi di riqualificazione dei servizi di assistenza sanitaria”.
 
Una realtà testimoniata anche nel Rapporto Ocse presentato la scora settimana a Roma che, seppur riconoscendo gli indubbi miglioramenti dell’Italia sulla “qualità dell’assistenza sanitaria negli ultimi decenni”, ha ribadito, “molti nodi in sospeso e sicuramente il più importante è quello della sostenibilità del sistema e, quindi, della sua stessa sopravvivenza”. “La sostenibilità in sanità – ha detto Bevere - oltre a fattori strettamente economici, ne comprende altri, tra i quali la ricerca e lo sviluppo scientifico e tecnologico; la crescita professionale degli operatori l'innovazione dei sistemi informatici e di comunicazione; l'utilizzo etico ed appropriato delle risorse; l'attenzione alle fragilità ed alle disuguaglianze”.
 
E sulle diseguaglianze l’Agenas farà la sua parte.A partire da un approfondimento del perché e delle ragioni “affinché questo argomento, sempre più attuale, possa essere affrontato in chiave strategica  quale ulteriore tassello  della sostenibilità complessiva del Servizio Sanitario Nazionale”.
 
“Nei periodi di crisi finanziaria, come quello attuale – sottolinea ancora il Direttore di Agenas - si è ricorso frequentemente a tagli e tetti di spesa, a controlli stringenti su prezzi e volumi (di fattori e prestazioni), all’aumento delle compartecipazioni alla spesa da parte dei cittadini. Si tratta di misure più o meno efficaci per garantire la sostenibilità finanziaria della spesa sanitaria nel breve periodo ma che, da sole, non sono in grado di tenere sotto controllo adeguatamente i principali fattori di crescita della spesa nel lungo periodo; presentano, inoltre, rischi per quanto riguarda il mantenimento dei livelli di qualità e di equità dei sistemi sanitari regionali”.
 
“Eventuali ulteriori interventi di riduzione del finanziamento in assenza di interventi finalizzati al recupero di inefficienze o inappropriatezze nella erogazione dei servizi e delle prestazioni”, ha proseguito Bevere, “si ripercuoterebbero sistematicamente sul volume, sui livelli, sulla qualità e sulla sicurezza delle cure, nonché sull’accesso ai servizi da parte dei cittadini, soprattutto di quelli più svantaggiati”.
 
E poi l’affondo.In questo quadro senza “quei cambiamenti strutturali necessari anche le Regioni cosiddette virtuose potrebbero avere seri problemi se non si rafforzano gli interventi volti al recupero delle risorse impiegate con modalità inappropriate ed inefficienti, entrando capillarmente nei livelli di complessità che caratterizzano ogni sistema sanitario locale”.
 
Le conseguenze dei tagli. Il risanamento dei conti è un dato certamente positivoma in ogni caso, ha detto ancora sul tema Bevere, “ritengo sia necessario analizzare più approfonditamente le conseguenze dei successi prodotti dal risanamento dei conti della sanità, poiché non sempre ad essi corrispondono analoghi miglioramenti sul fronte della riqualificazione e dell’offerta dei servizi alla persona. Quindi: Potremo dirci pienamente soddisfatti quando ci sarà la possibilità di documentare un corretto equilibrio tra l’efficienza delle risorse impiegate ed i risultati ottenuti in termini di salute, alla luce dei bisogni emergenti della popolazione”.
  
La trasparenza e l’illegalità. Un tema caldo e Bevere ha annunciato in proposito un accordo tra Agenas e Anac “per la realizzazione di una collaborazione di natura amministrativa finalizzata ad individuare e sperimentare modelli integrati di controllo interno per la gestione dei rischi collegati al governo delle aziende sanitarie, con specifico riferimento al raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e legalità, attraverso il recupero dei valori di integrità e di etica professionale ed aziendale. Una forte attenzione, inoltre, verrà posta al rafforzamento delle attività del Piano Nazionale di Valutazione degli Esiti (Pne), alla valutazione dell’assistenza territoriale ed alla formazione manageriale”.

21 gennaio 2015
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