Università. Binetti (Udc): "Coniugare specializzazione e ricerca medica"
Per la deputata Udc, solo in questo modo potremmo avere davvero un sistema capace di aumentare la qualità della vita, la tutela della salute e la riabilitazione. Riguardo alla questione specializzandi, per Binetti "c'è l'urgenza dei fatti, dei numeri concreti". Il rischio è quello di laureare ottimi studenti poterne trasformare nemmeno la metà in specialisti.
10 GIU - "Apprezziamo il fatto che la formazione specialistica dei medici sia una priorità del ministro Giannini, ma se vogliamo davvero un sistema capace di aumentare la qualità della vita, la tutela della salute e la riabilitazione, occorre coniugare concretamente specializzazione e ricerca, senza che l'una precluda l'altra". Lo ha dichiarato in una nota la deputata Udc
Paola Binetti, commentando la risposta del Miur alla sua interrogazione con cui aveva sollecitato il governo ad intraprendere iniziative urgenti per il rilancio dell'attività di ricerca medica.
"E' finito il tempo delle promesse - ha sottolineato Binetti - ora c'è l'urgenza dei fatti, dei numeri concreti: numeri di borse di scuole di specializzazione e di posti di dottorato. Un'intera generazione di medici neolaureati aspetta queste risposte, mentre si trovano di fronte a un bivio. Ciò che chiediamo al governo è di intervenire per porli davanti a un'autostrada. Va da sé che anche il numero del tutto insufficiente dei posti nelle scuole di specializzazione va dunque incrementato: rischiamo di laureare ottimi studenti senza poi riuscire a trasformarne neppure la metà in professionisti dotati di un'alta qualità come specialisti".
10 giugno 2014
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