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Manovra. Farmindustria alza la voce: “Va modificata. Si affossa chi genera valore e innovazione”


Il presidente Cattani: “Va incrementato il tetto di spesa per stabilizzare un payback diventato insostenibile”. Chiesto poi di abrogare l’articolo 57: “Si sottraggono - per meri interessi corporativi - risorse ad un’industria che, nonostante costi aumentati del 30% dal 2021, offre ricerca, cure e crea occupazione qualificata”.

13 NOV -

“Chi genera valore e innovazione non dovrebbe essere penalizzato, eppure incredibilmente sta accadendo con un finanziamento della spesa farmaceutica sottostimato e di conseguenza con l’aumento del payback a carico delle aziende. Chiediamo quindi che la manovra venga profondamente modificata, con l’incremento del tetto di spesa farmaceutica per gli acquisti diretti, aumentandolo dello 0,55% per stabilizzare un payback diventato insostenibile”. Lo dichiara in una nota il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani.

“Continuare ad imporre l’onere dei payback – rimarca Cattani - , pari a 2,4 miliardi nel 2025 tra ripiano sugli acquisti diretti e 1,83% sulla convenzionata, che equivale ad una vera e propria tassa aggiuntiva, è la strada “giusta” per affossare l’industria farmaceutica. Un settore strategico per l’Italia come per tanti altri Paesi. Inoltre, l’abrogazione dell’articolo 57 assume un valore altrettanto prioritario. Nella manovra infatti si sottraggono - per meri interessi corporativi - risorse ad un’industria che, nonostante costi aumentati del 30% dal 2021, offre ricerca e cure, crea occupazione qualificata, contribuisce al Pil per circa il 2% e ha un saldo estero da record, come secondo settore manufatturiero”.

“Questa scelta di favorire i servizi a scapito delle imprese – sottolinea - risulta incomprensibile e inaccettabile per il sistema industriale, andando a deprimere le prospettive di crescita economica e sociale che l’industria farmaceutica offre all’Italia, all’Europa e al mondo. Esponendoci ancora di più a rischi di carenze di farmaci. “Non disturbare chi vuole lavorare e produrre ricchezza”, ha ricordato all’inizio del suo mandato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. È un concetto che è nel nostro Dna e che il governo deve dimostrare nei fatti”.

“Chiediamo di fare la nostra parte senza ulteriori oneri derivanti dall’incremento del payback e dagli effetti dell’articolo 57 che rappresenterebbero solo una sconfitta per la Nazione, per le nostre imprese e per i cittadini”, conclude il presidente di Farmindustria.



13 novembre 2024
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