"Non ci voleva certamente il parere di alcuni autorevolissimi scienziati italiani per constatare che nel nostro Paese vi sia la necessità di una importante revisione del Servizio Sanitario Nazionale. Liste di attesa, carenza di personale medico, finanziamento sanitario: sono tutte questioni che affrontiamo giornalmente da 16 mesi a questa parte, ma che affliggono la nostra sanità pubblica da almeno quindici anni, quando a governare non era questa compagine politica” È quanto afferma il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.
“Il nostro è un SSN – prosegue - ingolfato da anni e anni di definanziamento e modelli organizzativi non più funzionali; l’emergenza pandemica ha fatto da spartiacque e ha messo in evidenza tutte le vulnerabilità stratificate nel tempo di un’assistenza sbilanciata: tra ospedale e territorio, tra Nord e Sud, tra aree delle stesse Regioni. Oggi il Governo Meloni rimette la salute al centro dell’agenda politica, ed oggi è doveroso ribadire – ancora una volta - che questo esecutivo ha appostato sul fondo sanitario nazionale la cifra record di 134 miliardi di euro per il 2024, con un investimento di oltre 11 miliardi per il prossimo triennio”.
“I fatti – sottolinea - parlano chiaro e molte delle cose che gli stessi scienziati elencano, noi le abbiamo già portate a casa in soli 16 mesi dell’attuale esecutivo. Abbattimento delle liste di attesa e la valorizzazione del personale sanitario sono i pilastri imprescindibili su cui stiamo puntando. Abbiamo previsto l’aumento della tariffa oraria per medici e infermieri per le prestazioni aggiuntive che – sulla scia di quanto già fatto con il Decreto Bollette nel marzo 2023 in favore del personale impegnato nei reparti di emergenza-urgenza – mirano ad affrontare la carenza di personale medico e del comparto, ridurre l’abuso delle esternalizzazioni e incentivare i professionisti sanitari a svolgere lavoro in più su base volontaria e, di conseguenza, abbattere le liste di attesa”.
“Abbiamo – rileva - stanziato 2,4 miliardi di euro per il rinnovo contrattuale del personale del Servizio sanitario nazionale che consentono di rivedere al rialzo un accordo collettivo fermo da anni e che testimoniano l’attenzione al capitale umano, il vero motore e propulsore della nostra sanità. Ai detrattori del nostro SSN, cito quanto riportato nell’ultima Relazione al Parlamento della Corte dei Conti sulla gestione dei servizi sanitari regionali, che rileva come le performance del SSN, riguardo agli esiti di salute e alla qualità delle cure, risultino superiori a quelle medie dei Paesi OCSE, descrivendo un sistema sanitario mediamente efficiente ed efficace”.
“Certo si può sempre investire di più in sanità e lo stiamo facendo, ma ai maggiori finanziamenti vanno accompagnati nuovi modelli gestionali più innovativi e performanti. Pragmatismo, visione, programmazione. Questi i principi che ispirano tutto il lavoro dell’Esecutivo, che sta dimostrando di tenere la sanità, soprattutto la sanità pubblica, sempre in cima all’agenda politica, senza ideologie e pregiudizi”, conclude.