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Liste d’attesa. Ministero: “Con il nuovo Piano il monitoraggio dei tempi sarà più preciso”


Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato rispondendo ad un’interrogazione in commissione Affari sociali alla Camera: “Non può negarsi un impegno costante e fattivo da parte di questo Governo al superamento delle problematiche connesse alle liste di attesa, nell'ambito delle proprie competenze di indirizzo e controllo sulle attività di competenza regionale”.

04 APR -

“Il Piano 2024-2026 innoverà profondamente gli strumenti di monitoraggio dei tempi di attesa al fine di renderli sempre più tempestivi e precisi, e prontamente disponibili per la programmazione. Tra i vari monitoraggi in via di aggiornamento, si prevede di rivedere anche il monitoraggio dei tempi di attesa delle prestazioni in Attività Libero Professionale Intramuraria – ALPI, che sarà ricondotto in uno con quello delle prestazioni istituzionali, per valutarne puntualmente l'allineamento ai fini della relativa programmazione”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato rispondendo ad un’interrogazione di AVS in commissione Affari sociali alla Camera.

Il testo integrale della risposta:

Ringrazio l'Onorevole interrogante per il quesito ed evidenzio, al riguardo, che le problematiche e le criticità concernenti le liste di attesa sono da tempo all'attenzione del Governo e del Ministero della salute.
In particolare, devo ricordare che il più recente intervento in materia di liste di attesa è costituito dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio per il 2024), che all'articolo 1, commi 218-221, prevede l'incremento delle tariffe orarie per tutte le prestazioni aggiuntive espletate dal personale medico e del comparto sanità, dall'anno 2024 all'anno 2026.

A tal fine, la legge autorizza, per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, la spesa di 200 milioni di euro per il personale medico e di 80 milioni di euro per il personale sanitario del comparto sanità, e a tale finanziamento accedono tutte le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in deroga alle disposizioni legislative che stabiliscono per le autonomie speciali il concorso regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente.
Inoltre, non posso non richiamare il comma 232 del medesimo articolo 1, il quale dispone che, per l'attuazione dei propri Piani operativi per il recupero delle liste di attesa, le regioni e le province autonome possono avvalersi, fino al 31 dicembre 2024, dei suddetti incrementi delle tariffe e possono coinvolgere anche le strutture private accreditate.
A ciò devo aggiungere che con il medesimo comma viene stabilito che le regioni e le province autonome possono utilizzare una quota non superiore allo 0,4 per cento del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l'anno 2024 per il recupero delle liste di attesa.
Oltre agli interventi legislativi, desidero ricordare altresì che, con Decreto dirigenziale del 21 dicembre 2023, è stato istituito presso il Ministero della salute il Tavolo per l'elaborazione e l'operatività del Piano Nazionale di Governo delle Liste d'Attesa 2024-2026.
I lavori del Tavolo procedono speditamente e a breve è prevista l'emanazione del relativo Piano.
Il Piano 2024-2026 innoverà profondamente gli strumenti di monitoraggio dei tempi di attesa al fine di renderli sempre più tempestivi e precisi, e prontamente disponibili per la programmazione.
Tra i vari monitoraggi in via di aggiornamento, si prevede di rivedere anche il monitoraggio dei tempi di attesa delle prestazioni in Attività Libero Professionale Intramuraria – ALPI, che sarà ricondotto in uno con quello delle prestazioni istituzionali, per valutarne puntualmente l'allineamento ai fini della relativa programmazione.
Desidero ricordare, infine, le opportunità concesse alle regioni di usufruire di quanto previsto relativamente alle attività erogate nell'ambito della «Farmacia dei Servizi».
Questo fondamentale presidio sanitario territoriale consente l'ampliamento dei «tradizionali» servizi espletati dalle farmacie: holter cardiaco, holter pressorio, spirometria ed ECG resi in convenzione, al fine di abbattere le relative liste di attesa.
In tale ottica, un particolare rilievo acquista anche la progressiva diffusione delle prestazioni di telemedicina.
Tutto ciò premesso, non posso non evidenziare che nell'ultimo report dell'Agenas emerge come il Ssn, nel suo complesso, abbia reagito al periodo pandemico ritornandoPag. 221al numero delle prestazioni erogate prima del Covid-19.
L'analisi dettagliata dei volumi di prestazioni a livello aziendale consente di monitorare l'equilibrio del rapporto tra l'attività erogata in ALPI e quella erogata in regime istituzionale e che tale rapporto non deve superare il 100 per cento (in pratica l'attività ALPI effettuata in una struttura non deve mai essere superiore a quella istituzionale).
Riguardo il monitoraggio ex ante dei tempi di attesa delle prestazioni prenotate in attività libero professionale nell'anno 2022, circa il 56 per cento delle prestazioni è avvenuto entro 10 giorni mentre circa il 30 per cento è stato fissato tra gli 11 e i 30/60 giorni, a seconda che si tratti di una visita specialistica o di una prestazione strumentale.
In conclusione, dal quadro innanzi delineato, non può negarsi un impegno costante e fattivo da parte di questo Governo al superamento delle problematiche connesse alle liste di attesa, nell'ambito delle proprie competenze di indirizzo e controllo sulle attività di competenza regionale.



04 aprile 2024
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