“Il presidio ospedaliero Sant’Anna e Maria santissima della Neve di Boscotrecase (Napoli), nel rispetto dei profili di competenza delle Regioni, era stato individuato quale presidio Covid e pertanto destinato all’assistenza dei pazienti Covid attraverso l’attivazione e lo sviluppo di linee di attività quali la pneumologia e la terapia semintensiva e il potenziamento di servizi quali la medicina interna, pertanto appena sarà possibile lo stesso presidio ospedaliero quale DEA di primo livello sarà ripristinato con la funzione originaria all’interno della rete ospedaliera così come definito dalla Regione Campania e contestualmente saranno garantite le discipline previste negli atti di programmazione e specifiche di una DEA di primo livello. Su tale ultimo aspetto la ASL ha comunicato di aver riattivato l’iter per il ripristino delle funzioni originarie verosimilmente in un arco temporale di quattro mesi, tempo necessario per assicurare dal punto di vista strutturale e impiantistico un presidio che garantisca i necessari percorsi Covid e non Covid.
Così il sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato rispondendo ad una interrogazione del senatore Orfeo Mazzella (M5S).
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.
“Signor Presidente, onorevoli colleghi, con riferimento all’interrogazione parlamentare in questione, sulla base degli elementi acquisiti dalla ASL di competenza per tramite della Regione Campania, comunico quanto segue.
Il presidio ospedaliero Sant’Anna e Maria santissima della Neve di Borgotrecase, in provincia di Napoli, afferente all’Azienda sanitaria locale 3 Sud, con delibera del direttore generale n. 221 del 17 marzo 2020, è stato dedicato all’assistenza dei pazienti affetti da Covid-19.
La direzione strategica, insediatasi ad agosto 2022, ha ritenuto, nella fase di discesa della curva epidemiologica dei contagi, di riavviare l’iter procedurale per il ripristino delle funzioni originali dell’ospedale di Borgotrecase, che - ricordiamolo - è sede di dipartimento di emergenza e accettazione (DEA) di primo livello per quanto riguarda i reparti di degenza. Tale iter comprende la riqualificazione di un’area al grezzo, oggetto di lavori e di finanziamenti dell’ex articolo 20 della legge n. 67 del 1988, nonché di lavori già in corso di esecuzione e finanziati (lavori di completamento dell’area finalizzati alla realizzazione di 20 posti letto di terapia subintensiva), e la messa a norma dei locali del DEA attraverso un intervento a step che consentirà verosimilmente nell’arco di tre o quattro mesi di avere a disposizione dal punto di vista strutturale-impiantistico un pronto soccorso in grado di garantire il doppio percorso Covid-non Covid, giusta deliberazione aziendale n. 1021 del 15 novembre 2022, come programmata dalla UOD Valorizzazione e manutenzione patrimonio immobiliare. Ai fini del ripristino delle funzioni originali della struttura, sono state contestualmente avviate numerose procedure di reclutamento di personale medico sia per i reparti di elezione, sia per l’emergenza-urgenza. Va anche detto che l’attuale numero di ricoveri e di accessi nelle strutture aziendali di pazienti con Covid ha imposto cautelativamente non solo il mantenimento dei posti letto Covid (32), ma anche la riattivazione in data 2 gennaio 2023 di ulteriori 10 posti letto dedicati all’assistenza dei pazienti Covid positivi.
Attualmente, l’assistenza per i pazienti non Covid è assicurata dalle seguenti branche: cardiologia (10 posti letto), pneumologia (10 posti letto), medicina (10 posti letto), anestesia e rianimazione (3 posti letto).
Riportati gli elementi acquisiti dalla Regione, passo adesso a svolgere le valutazioni di competenza del nostro Ministero. Il presidio ospedaliero in questione, nel rispetto dei profili di competenza delle Regioni, era stato individuato quale presidio Covid e pertanto destinato all’assistenza dei pazienti Covid attraverso l’attivazione e lo sviluppo di linee di attività quali la pneumologia e la terapia semintensiva e il potenziamento di servizi quali la medicina interna, pertanto appena sarà possibile lo stesso presidio ospedaliero quale DEA di primo livello sarà ripristinato con la funzione originaria all’interno della rete ospedaliera così come definito dalla Regione Campania e contestualmente saranno garantite le discipline previste negli atti di programmazione e specifiche di una DEA di primo livello. Su tale ultimo aspetto la ASL ha comunicato di aver riattivato l’iter per il ripristino delle funzioni originarie verosimilmente in un arco temporale di quattro mesi, tempo necessario per assicurare dal punto di vista strutturale e impiantistico un presidio che garantisca i necessari percorsi Covid e non Covid. Il Ministero della salute, fin d’ora, assicurerà il monitoraggio delle azioni dichiarate dalla ASL”.
La replica integrale del senatore Orfeo Mazzella (M5S)
“Signor Sottosegretario, oggi dibattiamo dell’inefficienza di un presidio ospedaliero importantissimo come l’ospedale Sant’Anna e Maria Santissima della Neve, che serve un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti residenti e ci troviamo a discutere, nella sacralità di quest’Aula, di questa sanità negata, perché di questo si tratta.
Signor Sottosegretario, lei ha detto che nel 2022 è terminato il periodo del presidio Covid e sono iniziate le pratiche anche burocratiche per cominciare a raccogliere tutte le energie e tutti gli sforzi anche finanziari per poter ripristinare il servizio di pronto soccorso. È passato un anno da quel periodo e adesso mi sento dire che appena sarà possibile, entro tre o quattro mesi, sarà ripristinato il servizio di pronto soccorso. Le confermo, però, che sono passati tre o quattro mesi, perché mentre lei e il Governo state qui a Roma, io sto sul territorio e ho potuto verificare che il cantiere doveva essere terminato a febbraio.
Sono andato anche a fare visita al cantiere, insieme con il direttore generale, che mi ha accolto dopo ripetute richieste. La informo anche che la prima e la seconda volta non mi è stato possibile visitare il cantiere; solo dopo mia insistenza ho potuto visitarlo. Ora io mi domando: è forse venuto il momento di mettere in discussione alcuni punti di tutto l’impianto del Sistema sanitario nazionale, visto che un pronto soccorso DEA di primo livello - come lei ha affermato essere - in realtà non funziona come DEA di primo livello. Io e lei sappiamo benissimo cos’è un DEA di primo livello; non è un ospedale Covid, ma è un ospedale per l’emergenza urgenza, che quindi deve avere la necessaria attrezzatura e la necessaria presenza di personale sanitario in grado di svolgere i compiti dell’emergenza urgenza.
Allora ci dobbiamo porre un problema: questi medici dell’emergenza urgenza ci sono o li sposteremo ancora una volta da un reparto a un altro, come delle pedine? Da questo Governo mi sarei aspettato un impegno reale a potenziare l’emergenza urgenza, perché l’ospedale di Boscotrecase è solo uno dei tanti ospedali che hanno questa crisi nel pronto soccorso. E non è solo una crisi di oggi; è una crisi abbastanza lunga. Siete al Governo da quattro mesi e non c’è stato un solo provvedimento strutturale dedicato ai pronto soccorso; un unico procedimento strutturale non c’è stato. Niente. Lei scuote la testa, onorevole Sottosegretario. Beh, stando sui territori le posso assicurare che non è cambiato niente: i pronto soccorso sono ancora oggi pieni di barelle, con i pazienti che si trovano negli ospedali e non possono essere quindi visitati neanche nei pronto soccorso. Non è partita la medicina territoriale e non c’è niente di tutto quello che è stato descritto da lei come provvedimento.
Ovviamente assumo anche la volontà da parte sua di monitorare, come Sottosegretario, l’andamento di questi lavori; questa è la parte che auspico possa essere poi presa veramente in considerazione. Io la invito a venire in questo ospedale, che è in costruzione da quindici anni. Quando lei parla di superfici grezze, è ovvio che le hanno dato un report. Venga a vedere cos’è questo DEA di primo livello, perché altrimenti rimaniamo solamente nell’ambito delle descrizioni che le vengono date. Colga l’occasione per venire sul territorio, a Boscotrecase. Facciamo un’ispezione vera e reale, non qui in questa Aula. Venga veramente e porti le sue parole, le parole dello Stato, a questo territorio, nella ASL Napoli 3 Sud, che è una delle ASL più popolose d’Italia, con un milione di cittadini residenti e 300.000 abitanti. Lo ripeto, perché non sarebbe possibile realizzare un DEA se non ci fosse la stima degli abitanti che afferiscono a questo distretto: 300.000 abitanti che da oltre un anno non vedono la possibilità di avere il ripristino del pronto soccorso. Io offro tutta la mia collaborazione al Governo, per cercare di risolvere questo problema non nel più breve tempo possibile e non appena sarà possibile, ma domani. È un problema - lo ripeto - che non è solo ed esclusivamente di Boscotrecase, ma è un problema nazionale”.