“La Asl Napoli 3 Sud ha assicurato che non risulta alcuna programmazione della chiusura del consultorio centro di neuropsichiatria infantile di Torre Annunziata, distretto sanitario n. 56. Lo stesso è regolarmente funzionante e non ha sospeso alcuna attività, data la rilevanza che rivestono le prestazioni socio-sanitarie erogate nella struttura, che sono anzi state implementate. La Regione Campania ci dice che le prestazioni socio-sanitarie erogate nella struttura sono state implementate. L’Asl precisa che non sussistono dimensionamenti degli spazi occupati dalla neuropsichiatria infantile in quanto, a seguito del trasferimento del centro vaccinale consultoriale in una struttura maggiormente accessibile alla popolazione, sono state rese libere due stanze, una assegnata appunto alla neuropsichiatria infantile e l’altra impiegata per altre attività del consultorio e destinata ai corsi di preparazione al parto. Se poi il senatore interrogante, con cui non ho motivo di entrare in contrasto, dice che non sono vere, rinnovo il mio intendimento di essere al suo fianco, per la sanità pubblica e universalistica italiana”. Così il sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato rispondendo ad una interrogazione del senatore Orfeo Mazzella (M5S)
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.
“Signor Presidente, garbatamente, nel merito della questione delineata, mi collego dicendo che forse avrò sbagliato io nel comunicare al collega Mazzella che riporto ciò che mi viene detto dalla Regione Campania. Lei sa meglio di me e mi insegna che la riforma del Titolo V della Costituzione porta il governo e la governance regionale in capo alle Regioni.
Quindi accolgo favorevolmente l’invito che lei mi rivolge, ma non siamo noi l’interlocutore. A lei non sfuggirà che c’è un Presidente di Regione, il presidente De Luca, che ci manda queste notizie e che gestisce la sanità campana. Quindi considero alquanto ingenerose le sue parole. Sono costruttive - lo sottolineo e lo so - (Applausi), perché conosco la sua persona, ma sono assolutamente ingenerose, non per il fatto che, come ricordava, siamo al Governo da quattro mesi, ma per il fatto che è la Regione Campania che dovrebbe occuparsene. Raccolgo però quanto di positivo c’è nel suo intervento, perché la conosco e so che è una persona assolutamente propositiva, e sarò con lei a verificare lo stato di attuazione, ma anche lo stato di salute della rete ospedaliera campana, partendo dal presupposto che già lo faccio di mio: giro per gli ospedali del Nord, del Centro e del Sud e non avrò difficoltà a farlo in Campania. Peraltro, come si evince dal mio accento, sono anch’io meridionale e quindi ho particolarmente a cuore le sorti della sanità meridionale.
Entrando nel merito della questione delineata nell’interrogazione parlamentare in oggetto, la Giunta regionale campana - lo sottolineo - ha comunicato al Ministero le informazioni all’uopo acquisite dall’azienda sanitaria locale Napoli 3 Sud: ciò proviene sempre da parte della Giunta regionale campana. La medesima ASL Napoli 3 Sud ha colto l’occasione per assicurare che non risulta alcuna programmazione della chiusura del consultorio centro di neuropsichiatria infantile di Torre Annunziata, distretto sanitario n. 56. Lo stesso è regolarmente funzionante e non ha sospeso alcuna attività, data la rilevanza che rivestono le prestazioni socio-sanitarie erogate nella struttura, che sono anzi state implementate. Dunque sempre la Regione Campania ci dice che le prestazioni socio-sanitarie erogate nella struttura sono state implementate. L’ASL della Campania precisa che non sussistono dimensionamenti degli spazi occupati dalla neuropsichiatria infantile in quanto, a seguito del trasferimento del centro vaccinale consultoriale in una struttura maggiormente accessibile alla popolazione, sono state rese libere due stanze, una assegnata appunto alla neuropsichiatria infantile e l’altra impiegata per altre attività del consultorio e destinata ai corsi di preparazione al parto. Il personale del consultorio sopperisce alle carenze della neuropsichiatria infantile senza alcun depotenziamento delle varie attività socio-sanitarie erogate. Così ci dice sempre la Giunta regionale della Campania, che ci riporta queste notizie, che non potremmo sapere diversamente, se non interrogando la Giunta regionale campana, che ci riferisce queste notizie. Se poi il senatore interrogante, con cui non ho motivo di entrare in contrasto, dice che non sono vere, rinnovo il mio intendimento di essere al suo fianco, per la sanità pubblica e universalistica italiana.
Più in generale, l’ASL Napoli Sud ha inteso sottolineare di aver ottemperato alle disposizioni regionali e di riorganizzazione della rete di assistenza territoriale, di cui ai decreti del commissario ad acta del 22 settembre 2016, n. 99, avente ad oggetto il piano regionale di programmazione della rete per l’assistenza territoriale 2016-2018, e del 31 ottobre 2019, n. 83, avente ad oggetto il piano regionale della rete di assistenza sanitaria territoriale 2019 -2021.
Detti decreti hanno delineato le modalità di erogazione delle prestazioni dei livelli essenziali di assistenza rivolte ai minori con problemi di salute mentale, disturbi del neurosviluppo e disagio psichico. La necessaria assistenza viene erogata tramite i nuclei di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (NNPIA), che assolvono a molte delle attività in precedenza garantite dai servizi materno-infantili, che nel nuovo modello assistenziale della Regione Campania sono divenuti aree di coordinamento. Per garantire la continuità dei processi di cura, gli NNPIA vengono integrati nel dipartimento assistenziale per la salute mentale e hanno valenza sovra-distrettuale. Presso la ASL 3 Napoli Sud in base al bacino di utenza sono stati definiti sei nuclei. Il nucleo 5 comprende il distretto sanitario n. 56 in questione, oltre al distretto sanitario n. 58. Il nucleo 5 attualmente comprende tre medici specialisti neuropsichiatrici, uno specializzando, due psicologi, un logopedista, un assistente sociale e un infermiere. La ASL Napoli 3 Sud è fortemente impegnata in un’azione di potenziamento della propria offerta assistenziale ed è protesa in uno sforzo costante di implementazione degli NNPIA.
In particolare, la stessa ASL dichiara di aver assunto neuropsichiatri, psicologi e logopedisti e sta procedendo a reperire altre figure professionali necessarie per la corretta erogazione della specifica assistenza. La ASL sta provvedendo anche al reperimento degli spazi idonei alle esigenze dei minori, del tutto diverse da quelle degli adulti e necessitanti di ambienti completamente separati da quelli destinati alla popolazione adulta”.
Il senatore Mazzella ha replicato affermando che con certezza “il centro di neuropsichiatria, con certezza non è stato potenziato, ma è stato depotenziato e delocalizzato”.
La replica integrale del senatore Orfeo Mazzella (M5S)
“Signor Sottosegretario, la ringrazio per la sua risposta, che mi dà l’opportunità di fare un discorso anche più ampio.
Giustamente lei ha osservato che, in virtù del Titolo V della Costituzione, che è stato modificato, si parla di shared competence tra lo Stato e le Regioni, per cui la gestione della sanità, nel caso specifico della Campania, ricade sostanzialmente in capo al presidente della Regione De Luca. Pertanto, quelle che lei riceve sono le informazioni che giustamente il Presidente della Regione Campania le fornisce. È chiaro però che, nel contesto di cui stiamo dibattendo, quello cioè dei servizi territoriali - in questo caso servizi di neuropsichiatria e precedentemente servizi di pronto soccorso, addirittura all’interno di un DEA di primo livello - stiamo parlando di quelle garanzie a tutela della salute, ai sensi dell’articolo 32 della Costituzione, le quali, come ha giustamente detto, andrebbero monitorate dallo Stato, attraverso quelle che prima erano le griglie LEA e che adesso praticamente è il nuovo sistema di garanzia.
Il problema è che noi ci troviamo in un sistema fortemente frammentato: ci sono 20 sistemi regionali, 20 Presidenti di Regione ognuno dei quali fa di testa propria. Tale sistema non ha più una cabina di regia unica e allora, oltre a fare una riflessione sul centro di neuropsichiatria o sul pronto soccorso DEA di primo livello - che in questo momento non funziona come tale, ma è fermo - dobbiamo anche capire se la cabina di regia funziona oppure no, se i livelli essenziali di assistenza e le garanzie costituzionalmente previste dall’articolo 32 esistono e sono davvero funzionali nei territori e nelle Regioni. Diversamente, infatti, andando avanti di questo passo, oggi non abbiamo queste tutele e domani, quando e se ci sarà un regionalismo differenziato in cui le singole Regioni vogliono altra autonomia, a che cosa servirà questo confronto? A che cosa servirà parlare io come senatore e lei come Sottosegretario, rappresentante dell’Esecutivo? Non servirà più a niente.
Anche rispetto al centro di neuropsichiatria, le posso dire con certezza che non è stato potenziato, ma è stato depotenziato e delocalizzato; al suo interno c’era infatti, come anche lei ha ricordato, il centro vaccinale in cui le mamme portavano i bambini a fare le vaccinazioni, trovando utile la possibilità di avere presso il centro il contatto con il neuropsichiatra infantile. A pagarne le conseguenze sono stati i bambini disabili, i più piccoli, cioè i più fragili.
In tutte le strutture ci sono differenti livelli di organizzazione e di setting ospedaliero, lo comprendiamo, ma il compito dello Stato e della cabina di regia è andare a vedere quali sono i problemi, monitorarli, come giustamente ha detto lei, ma indicare poi delle soluzioni.
Penso allora che si debba trovare una soluzione per tutto, a cominciare dal precedente problema dei DEA di primo livello, che non sono DEA, perché lei sa benissimo che per fare un DEA di primo livello serve un piano, un atto aziendale, che deve avere la firma del Presidente della Regione: non mi risulta, tra l’altro, che questo atto aziendale di DEA di primo livello abbia la firma del presidente De Luca: glielo dico, poi magari lo vedremo insieme, quando lei mi accompagnerà dal Presidente della Regione Campania e andremo a fare visita al DEA di primo livello, che non esiste, e al centro di neuropsichiatria infantile, che è stato demansionato e depotenziato.
Oggi posso quindi dire che non sono soddisfatto della sua risposta, però colgo l’aspetto positivo della volontà sua e di questo Governo di scendere a vedere quali sono i problemi del territorio e accompagnare dei processi di modifica, di trasformazione, utili a garantire la salute nei territori di cui sono rappresentante. (Applausi).