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FVG. Punti nascita, respinte due mozioni. Telesca: “Certe scelte competono alla Giunta”

Al centro delle due mozioni la chiusura dei punti di Latisana e Palmanova. L’assessore alla Salute ricorda che ci sono questione di “qualità, sicurezza e sostenibilità del sistema sanitario” che “spettano alla Giunta” e “sono prerogative alle quali non intendiamo sottrarci". Telesca ha annunciato che sui punti nascita “decideremo in coerenza e in tempi brevi".

26 FEB - "In linea con gli atti di Programmazione sanitaria confermiamo la previsione di un Punto Nascita tra Latisana e Palmanova e di un Punto Nascita all'Ospedale di Tolmezzo, al servizio dell'area montana. Sulla scelta tra Palmanova e Latisana la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia si assumerà le sue responsabilità. Cogliamo dal dibattito in Aula la sollecitazione a decidere in tempi brevi". Lo ha affermato l'assessore regionale alla Salute e all'Integrazione socio-sanitaria, Maria Sandra Telesca, intervenendo ieri in Aula in Consiglio Regionale al termine della discussione e della bocciatura di due mozioni presentate dalle opposizioni sul tema dei punti nascita (mozione n. 178 del Movimento 5 Stelle con Andrea Ussai primo firmatario, a cui si sono uniti Barbara Zilli (LN) e Valter Santarossa (AR); e mozione n. 179 di Forza Italia con Riccardo Riccardi primo firmatario, a cui si sono aggiunti Luca Ciriani (FdI/AN), ancora la Zilli e Santarossa).

"Lavoriamo con coerenza - ha detto Telesca - per garantire qualità, sicurezza e sostenibilità del sistema sanitario. Il Consiglio regionale è responsabile delle leggi, ma le decisioni della sfera amministrativa spettano alla Giunta: sono prerogative alle quali non intendiamo sottrarci".

L'assessore ha ricordato che "gli atti di Programmazione sanitaria sono chiari e coerenti: dobbiamo ridurre i reparti di Pediatria che hanno la media di un bambino ricoverato al giorno, perché non servono e diventano anche poco sicuri, e dobbiamo ridurre per lo stesso motivo i punti nascita, come ci dicono i pediatri, i neonatologi e ginecologi".

Per quanto riguarda la conferma del Punto Nascita di Tolmezzo, "oltre al fatto che conta più di 500 parti all'anno - ha osservato Telesca -, occorre tener conto che gli ospedali di montagna hanno una specifica deroga per un problema di distanze e di viabilità".

"Oggi - ha concluso l'assessore Telesca - abbiamo ribadito che le decisioni toccano alla Giunta, che ha responsabilità rispetto alle ragioni della sicurezza e della gestione delle risorse".
 
Il consigliere regionale di Sel, Stefano Pustetto, è stato l'unico esponente della maggioranza a dare il suo voto alle mozioni dell'opposizione sui punti nascita. "La cosa - ha spiegato - non mi renda felice perché vi sono delle forzature, ma tra fare una scelta che da professionista considero profondamente sbagliata e manifestare fedeltà a una coalizione, non ho avuto dubbi". Per Pustetto, "in tutta questa vicenda è mancata una volta di più la politica o, meglio, la politica ha lanciato il sasso e nascosto la mano. Non è serio aver osservato passivamente che due comunità della nostra regione si fronteggiassero lanciandosi reciproche e pesantissime accuse. Non è stato serio aver lasciato marcire la situazione. Speravo che questa maggioranza avesse la voglia di trovare un punto di caduta tra le varie esigenze ma: avanti tutta a prescindere. In questa vicenda è mancata l'umiltà di chi aveva in mano il potere decisionale per poter capire che era venuta l'ora di fermarsi e di ritornare sui propri passi nell'interesse dei nostri concittadini".

"Ognuno si assumerà le proprie responsabilità", è stato il commento del consigliere Ncd e vice presidente del Consiglio, Paride Cargnelutti, a termine della seduta. "Sul punto nascite di Latisana - ha aggiunto Cargnelutti - non abbiamo fatto crociate quando i nati all'anno ero 403, ma il fatto che negli ultimi sei mesi, anche a seguito della chiusura del punto nascite di Portogruaro, i nati erano già 281 ci ha fatto immaginare a un ripensamento da parte della Giunta circa la chiusura di Latisana, almeno in via sperimentale in attesa di un chiarimento del vicino Veneto. Credevamo che questa potesse essere una via d'uscita percorribile, ma il voto finale alle mozioni è stato, purtroppo, favorevole alla chiusura. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità".

26 febbraio 2016
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