FVG. Punti nascita. Telesca: “L’obiettivo è l'incolumità di partorienti e bambini”
"Nessun proposito di danneggiare un territorio a vantaggio di un altro". La chiusura dei punti nascita, ha chiarito l’assessore alla Salute in una nota, risponde a “ragioni di qualità e sicurezza” e all’andamento delle nascite, diminuite dell’11 tra il 2012 e il 2015. Prima della Riforma della Sanità regionale i punti nascita erano 11, ora sono 10.
11 GEN - "Il nostro unico obiettivo coincide con quello del Ministero della Salute: l'incolumità delle partorienti e dei bambini. Per questo puntiamo a una riorganizzazione dei Punti nascita (prima della Riforma della Sanità regionale erano 11 in Friuli Venezia Giulia, ora sono 10), chiudendo per ragioni di qualità e sicurezza quelli con volumi di attività troppo ridotti, al di sotto dei 500 parti all'anno. E accrescendo l'efficienza di tutti gli altri, in termini di disponibilità per le 24 ore di ginecologi, pediatri neonatologi e ostetriche, e di presenza a corto raggio di un servizio di terapia intensiva neonatale e subintensiva per le madri". A chiarirlo, in una nota, è l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia
Maria Sandra Telesca, sottolineando che non c’è quindi “nessun proposito di danneggiare un territorio a vantaggio di un altro".
Telesca sottolinea inoltre come in Friuli Venezia Giulia nascano sempre meno bambini: erano 9.907 nel 2012, sono stati 8.815 nel 2015 (-11 per cento). "È un dato che ci fa riflettere e che non acquisiamo senza occuparci di come invertirlo. ma è un dato di cui necessariamente si deve tener conto nella Programmazione sanitaria per non disperdere risorse professionali ed economiche".
Per quanto riguarda, in particolare, il punto nascita di Latisana, Telesca spiega che l'eventuale chiusura “ ancora non decisa" e, in ogni caso, “l’'ipotesi che la chiusura del Punto nascita di Latisana sia stata concordata in qualsiasi modo con il Veneto è decisamente fantasiosa”.
11 gennaio 2016
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