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Terapia del dolore. Un Network nazionale per tutelare il cittadino ad accedere ai servizi

In questo quadro, potrebbe essere importante istituire un Tavolo di confronto tra il Network e gli Assessorati regionali, quale primo segnale concreto e operativo per sviluppare azioni condivise e positive per affrontare un tema così importante e sentito perché riguarda milioni di cittadini.

27 MAG - Il 26 maggio 2016 si è tenuta la giornata nazionale del sollievo, giunta quest’anno alla sua XV edizione. Al centro di questa giornata il tema della terapia del dolore e l’attuazione della legge n.38 del 2010.
 
La Terapia del dolore è l’insieme di interventi diagnostici e terapeutici volti ad individuare e applicare alle forme morbose croniche, appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore
 
Con l’emanazione della legge 15 marzo 2010 n.38, è stato sancito dal legislatore il diritto del cittadino ad usufruire di adeguata terapia del dolore: il primo comma dell’art. 1 dispone testualmente: “La presente legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore”.
 
Nell’ambito della Rete di Terapia del Dolore oltre ad essere definiti i percorsi diagnostico terapeutici riabilitativi per garantire la presa in carico del paziente con dolore acuto o cronico, moderato o severo, riducendone il grado di disabilità e favorendone la reintegrazione nel contesto sociale e lavorativo, devono essere coinvolte in modo integrato tutte le risorse disponibili sul territorio.
 
Le Aziende Sanitarie devono garantire l’accesso alla Rete e la attuazione dei percorsi diagnostico-terapeutici-riabilitativi al fine di assicurare la corretta gestione del paziente, ridurne il grado di disabilità e favorirne la reintegrazione nel contesto sociale e lavorativo. Le stesse Aziende Sanitarie dovranno favorire la continuità assistenziale con la integrazione dei diversi ambiti assistenziali (territoriale, a ciclo diurno, di ricovero) e l’ inserimento della terapia del dolore nel piano terapeutico da inviare al MMG alla dimissione.
 
I punti fondamentali della Legge 15 marzo 2010, n. 38 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” (G.U. n. 65 del 19.3.2010) sono così riassumibili:
 
- la tutela del diritto del malato ad accedere alla terapia del dolore e alle cure palliative come prestazioni sanitarie, fa parte integrante dei Livelli essenziali di assistenza(Lea) da garantire anche per l’età pediatrica;
 
- programmi di cura individuali per il malato e per la sua famiglia assicurati, anche in età pediatrica, dalle strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore;
 
- l’obbligatorietà della rilevazione del dolore,con apposite schede di rilevazione dell’intensità,
 
- l’obbligo di riportare la rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica medica ed infermieristica in uso presso tutte le strutture sanitarie ; vanno riportate , inoltre, le caratteristiche del dolore rilevato, la sua evoluzione nel corso del trattamento , la tecnica antalgica, i farmaci utilizzati e il risultato ottenuto.
 
Situazione attuale e articolazione della Rete
 
Nonostante l’emanazione di atti normativi rilevanti la risposta assistenziale in molte Regioni è tutt’oggi carente e disomogenea.
Anche se sono state pubblicate linee guida specifiche sulla terapia del dolore oggi non esistono modelli operativi riproducibili e validati sul territorio nazionale. Ciò ha portato ad una mancanza di equità nell’erogazione di tali cure e ad una carenza di modelli di valutazione di economicità.
 
I centri e gli ambulatori di terapia antalgica presentano caratteristiche diverse, una disomogenea distribuzione sul territorio e non ci sono percorsi strutturati e condivisi con i Medici di medicina generale (MMG) e i Pediatri di libera scelta.
Inoltre non è garantita l’equità di accesso alla Terapia del dolore per carenza di coordinamento tra Ospedale e territorio.
 
E’ compito delle Regioni assicurare l’attuazione della Rete mediante le azioni di istituzione di:
- Coordinamento Regionale della Rete di Terapia del Dolore
- Articolazione della Rete
- Tutela del cittadino ad accedere alla terapia del dolore
- Presa in carico del paziente
- Rilevazione obbligatoria del dolore
- Profilo professionale e formazione
- Programma di comunicazione alla popolazione sulla terapia del dolore
- Programma di valutazione delle cure
- Sistema tariffario di riferimento
 
Il modello disegnato dalla legge 38/2010 prevede che per tutelare il diritto del cittadino ad usufruire della Terapia del dolore, indipendentemente dalla sua eziopatogenesi, vengano attivati tutti i nodi della Rete sia a livello ospedaliero che territoriale e che siano garantiti adeguati percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi condivisi e che vengano assicurati idonei collegamenti informativi che permettano la comunicazione tra i nodi della Rete.
 
ISTITUZIONE DEL NETWORK ”RETE NAZIONALE PER LA TERAPIA DEL DOLORE E LE CURE PALLIATIVE”
 
Per dare seguito a quanto previsto dalla legge, nel marzo 2016, è stato istituito il Network ”Rete nazionale per la terapia del dolore e le cure palliative”, costituito da Federsanità ANCI, Fondazione ISAL-Istituto di ricerca sul dolore, FIMMG-Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Scuola Europea di Alta Formazione in Terapia del Dolore.
E’ stato individuato un modello organizzativo integrato nel quale il livello assistenziale viene scomposto in tre nodi complementari:
- i centri di riferimento di terapia del dolore (Hub)
- l’ambulatorio di terapia antalgica (Spoke)
- l’Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di Medici di Medicina Generale (MMG).
 
La convenzione per la medicina generale rinnovata nell’ACN 29 luglio 2009 ha promosso prioritariamente le forme associative tra medici per ampliare l’offerta di servizi socio-sanitari agli assistiti sul territorio e ridurre i più costosi accessi impropri negli ospedali, come afferma la nuova norma finale n. 17 dell’ACN sulla destinazione dei finanziamenti per il settore.
 
Alla base del modello individuato vi è la creazione di una rete di Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), o comunque definite, in grado di fornire una prima risposta concreta alle esigenze dei cittadini, fungendo da “triage” per i centri hub e spoke, riducendo così il ricorso al pronto soccorso per la cura del dolore.
 
In ogni AFT deve essere individuato un MMG formato in terapia del dolore con funzioni di consulente e formatore degli altri MMG al quale compete il compito di referente degli Hub e Spoke della Rete.
 
Ogni Medico di Medicina Generale, successivamente al percorso formativo effettuato, dovrà essere in grado di conoscere ed applicare il Percorso Diagnostico Terapeutico (PDT-Dolore) (Dolore cronico in Medicina Generale Ministero della Salute 2010.) ed in particolare dovrà:
- sapere effettuare una diagnosi circostanziata del tipo di dolore, utilizzando semplici strumenti disponibili in ogni ambulatorio
- misurarne la intensità e l’impatto sulla qualità di vita
- registrare in cartella i dati
- impostare la terapia farmacologica
- provvedere all’invio del paziente presso lo specialista degli Spoke o dell’Hub nel caso sussistano i presupposti
 
Nei casi in cui il PDT- Dolore preveda l’invio allo Specialista, il MMG utilizzerà i canali di comunicazione della rete.
 
Infine, va ricordato che, poiché la formazione dei professionisti è un elemento indispensabile per fornire adeguate risposte al bisogno della persona con dolore, ogni Azienda Sanitaria deve predisporre annualmente specifici programmi formativi attraverso il conseguimento di Crediti formativi ECM obbligatori per legge su percorsi assistenziali, multidisciplinari o multi professionali in Terapia del Dolore. In particolare, devono essere previsti piani di formazione specifica per i MMG e per i professionisti dei presidi ospedalieri e programmi formativi comuni che coinvolgano i diversi professionisti della rete .
 
Programma di comunicazione e impegni futuri
 
Il Network” Rete nazionale per la terapia del dolore e le cure palliative” sviluppa programmi specifici di informazione ai cittadini sull’esistenza della rete di terapia del dolore e sulle modalità di accesso ai nodi delle rete stessa (Hub, Spoke e MMG) e sulle prestazioni erogate, in coerenza con quanto stabilito dai Programmi regionali di comunicazione. Tale programma sarà attuato in accordo e con il contributo delle associazioni no-profit operanti nel settore.
 
L’impegno che il Network ”Rete nazionale per la terapia del dolore e le cure palliative” chiede alle Istituzioni è quello di sostenere e stimolare tutte le strutture del Servizio Sanitario Regionale per sviluppare le iniziative previste dalla legge 38/2010.
 
In questo quadro, potrebbe essere importante istituire un Tavolo di confronto tra il Network e gli Assessorati regionali, quale primo segnale concreto e operativo per sviluppare azioni condivise e positive per affrontare un tema così importante e sentito perché riguarda milioni di cittadini.
 
Un impegno che l’Assessore alla sanità della Regione Abruzzo, Silvio Paolucci, ha espresso in un messaggio inviato nel corso della Conferenza stampa tenutasi il 24 maggio a Roseto degli Abruzzi dal titolo: “La sofferenza si può curare: “Stanze per la cura del dolore” in altri quattro centri specialistici in Abruzzo”.
 
 
 
A cura di Rete Nazionale per la Terapia del Dolore e le Cure palliative

27 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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