Salute mentale. Da Regione più di 1 mln di euro per prevenzione e cura
Telemedicina, cartelle informatizzate, sensibilizzazione contro gli abusi ma anche percorsi di accoglienza studiati per gli adolescenti: sono alcuni degli ambiti in cui si svilupperanno i progetti delle Ausl finanziati con risorse regionali. Interventi anche per la salute nelle carceri. Risorse su tutto il territorio. Donini: “Continuiamo a investire nella prevenzione. Quando è necessario curare, crediamo che lo sviluppo della tecnologia possa migliorare l’assistenza”.
15 LUG - Si rafforza l’attenzione e l’impegno della Regione Emilia Romagna e delle Aziende sanitarie verso la salute mentale, soprattutto dei più giovani, e la salute nelle carceri. Con oltre un milione di euro di risorse regionali da destinare a tutte le Ausl del territorio, da Piacenza a Rimini, vengono finanziati 28 progetti, molti dei quali da realizzare attraverso l’utilizzo delle tecnologie innovative, a partire dalla telemedicina.
Tra i vari interventi a cui sono destinati i contributi, messi nero su bianco da una delibera di Giunta approvata nell’ultima seduta, c’è la sperimentazione della Cartella Unica Regionale nell’ambito della neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza: una cartella informatizzata che nasce con l’obiettivo di mettere il paziente al centro del processo terapeutico, integrando servizi e contenuti anche molto diversi (percorsi diagnostici, trattamenti, prestazioni, test). Per implementare questa cartella elettronica è previsto anche l’uso della telemedicina attraverso il supporto di dispositivi elettronici.
Pensando ai più giovani è poi prevista la messa a punto di percorsi di accoglienza e trattamento di adolescenti e giovani che accedono al pronto soccorso, con l’obiettivo di intercettare e trattare eventuali criticità riconducibili alla salute mentale fin dalle prime manifestazioni. In tutti i contesti organizzativi che a vario titolo si occupano di preadolescenti e adolescenti sarà promossa la formazione all’approccio dialogico, il cosiddetto open dialogue, il modello psicoterapeutico nato in Finlandia che prevede l’idea di una terapia “su misura” per l’assistito.
“Continuiamo a investire nella prevenzione del disagio mentale, con interventi di prossimità che intercettino situazioni critiche prima che diventino patologiche - commenta in una nota l’assessore alle Politiche per la salute,
Raffaele Donini -. Quando invece è necessario curare, crediamo nello sviluppo della tecnologia attraverso la telemedicina, l’utilizzo di documentazione elettronica e tutti gli strumenti che possano migliorare l’assistenza verso i cittadini, a partire dai più giovani e dalla popolazione fragile, tra i più colpiti dalla pandemia”.
E sempre per prevenire il disagio giovanile e l’abuso di sostanze, sono stati individuati interventi territoriali per le persone affette da dipendenze patologiche. Progetti che puntano molto sulla prossimità, quando non sulla domiciliarità delle cure. Seguono la stessa logica preventiva anche le iniziative di sensibilizzazione, a livello territoriale, sulle conseguenze dell’abuso di alcol.
Telemedicina presente, infine, anche a supporto dell’attuazione di un programma di sperimentazione di modelli volti a promuovere la salute in carcere, uno dei contesti in cui questo strumento si rivela particolarmente efficace. Per ciascun investimento è previsto, quando necessario, un adeguato percorso formativo per gli operatori coinvolti.
15 luglio 2021
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