Maria Cecilia Hospital. Riconoscimento europeo per la risonanza magnetica cardiaca
L’esame, più efficace delle indagini tradizionali, non utilizza radiazioni e cattura immagini del cuore in 3 dimensioni. Il riconoscimento internazionale, attesta l’ottimo livello di competenza raggiunto nell’esecuzione della Risonanza Magnetica cardiaca ed è stato rilasciato a Stefano Censi, specialista in Cardiologia ed Imaging cardiovascolare di Maria Cecilia Hospital.
28 OTT - Una nuova certificazione per la diagnostica cardiovascolare di Maria Cecilia Hospital, struttura di Alta Specialità GVM Care & Research accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale. Ad assegnare l’attestato di competenza sono stati gli esperti EACVI, European Association of Cardiovascular Imaging. Il riconoscimento internazionale, attesta l’ottimo livello di competenza raggiunto nell’esecuzione della Risonanza Magnetica cardiaca ed è stato rilasciato a
Stefano Censi, specialista in Cardiologia ed Imaging cardiovascolare di Maria Cecilia Hospital.
La Risonanza Magnetica cardiaca è destinata ad avere sempre maggiore spazio nel settore della diagnostica per immagini e trova applicazione per l’intero spettro delle patologie cardiache e dei vasi sanguigni. Attualmente affianca e completa le tecniche di primo livello, come ecocardiografia transtoracica e transesofagea, ma supera queste stesse metodiche grazie ad una tecnologia di indagine molto sofisticata.
“La Risonanza cardiaca - spiega
Stefano Bosi, coordinatore della Cardiologia di Maria Cecilia Hospital - è una metodica diagnostica complementare rispetto all’Ecocardiografia e alternativa alla Medicina nucleare. Per la diagnosi della cardiopatia ischemica, principale causa di problemi cardiovascolari, non ultimo l’infarto del miocardio, a Maria Cecilia Hospital ci affidiamo pressoché esclusivamente alla Risonanza cardiaca: ne eseguiamo circa 800 l’anno”
I vantaggi – come precisa Bosi - sono importanti: non è un’indagine invasiva e dolorosa, non utilizza radiazioni ma sfrutta campi magnetici e onde di radiofrequenza per catturare immagini del cuore nelle 3 dimensioni, sia statiche che in movimento, sincronizzandosi con il battito cardiaco”.
Molteplici i campi di impiego della Risonanza cardiaca: analisi della funzione ventricolare e delle valvole cardiache, controllo e intervento su protesi precedenti, in particolare quelle impiantate per via percutanea. Ancora, il suo valore diagnostico è riconosciuto nella caratterizzazione tissutale di numerose patologie, così da rendere meglio identificabili problemi di infiammazione, necrosi, fibrosi.
Inoltre, se si punta l’attenzione sulle cardiomiopatie, la Risonanza Magnetica cardiaca assume un’importanza fondamentale, proprio nello studio di malattie del cuore a prevalente eziologia genetica.
“È indispensabile differenziare la patologia vera e propria, sia essa una cardiomiopatia dilatativa o un ispessimento patologico del muscolo cardiaco, dagli adattamenti fisiologici che il cuore subisce per l’esercizio fisico prolungato, il cosiddetto 'cuore d’atleta' – spiega ancora Bosi - La risonanza ha un ruolo centrale pure nella diagnosi della cardiomiopatia aritmogena ad elevato rischio di aritmie fatali. È inoltre in grado d’identificare anomalie d’origine e decorso delle arterie coronarie, rara causa di angina e morte improvvisa nei giovani. Le altre applicazioni comprendono le miocarditi (malattie infettive), le malattie del pericardio (la membrana di rivestimento del cuore), i tumori cardiaci, le patologie dell’aorta e delle arterie periferiche”.
Occorrono dai 40 ai 60 minuti per eseguire una Risonanza cardiaca completa, compreso, se previsto, l’impiego del mezzo di contrasto. Nei pazienti diabetici, la Risonanza Magnetica cardiaca è consigliata in quanto può svelare ischemie silenti.
28 ottobre 2016
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