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Vaccini obbligatori per l’iscrizione al nido. La legge dell’Emilia Romagna vicina al voto in Aula

Per accedere ai nidi di infanzia bisognerà essere in regole con le vaccinazioni previste per i bambini da 0 a 3 anni. "Ci fa piacere che altre Regioni siano intenzionate a seguirci" ha detto il presidente Bonaccini. La decisione dopo il crollo delle vaccinazioni in età scolare ormai scese sotto il livello di sicurezza del 95%. In alcune aree si è scesi addirittura sotto al 90%. La legge è già stata approvata dalla Commissione sanità ed ora all'esame del Consiglio regionale. LA LEGGE

25 OTT - “Le parole del presidente Mattarella sulle vaccinazioni sono importantissime, non possiamo infatti lasciare la salute delle persone alla disinformazione o, per usare le parole del Capo dello Stato, a sconsiderate affermazioni prive di fondamento. Per quanto ci riguarda, ribadisco che in Emilia Romagna sarà obbligatorio vaccinare i bambini per la loro ammissione agli asili nido, una misura a tutela della salute pubblica, e quindi delle nostre comunità, e, soprattutto, dei bambini più deboli, quelli che per gravi motivi di salute non possono essere vaccinati e che quindi sono più esposti a contagi. Il progetto di legge della Giunta è stato approvato in commissione e sta per arrivare in Aula, andiamo verso l’approvazione di una legge regionale secondo cui per poter accedere ai nidi d'infanzia occorrerà essere in linea con quanto previsto dal calendario vaccinale per l’età da 0 a 3 anni”. 
 
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, conferma la strada scelta dall’Emilia Romagna, “e ci fa piacere - sottolinea - che altre Regioni siano intenzionate a seguirla. Anche se negli ultimi decenni le malattie infettive sono diminuite, principalmente grazie alle vaccinazioni, è anche vero che la globalizzazione ha determinato l’emergere o il riemergere di malattie infettive importanti, che sembravano ormai sconfitte. Molte malattie, non più presenti nel nostro Paese, come ad esempio la poliomielite e la difterite, circolano ancora in altre parti del mondo. I confini nazionali non sono più una barriera per la diffusione delle malattie infettive e, pertanto, la battaglia deve continuare con impegno per non perdere quello che si è conquistato in questi decenni”.
 
“L'atteggiamento dei genitori verso le vaccinazioni pediatriche è molto cambiato - prosegue il presidente della Regione - in particolare a causa delle informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse da alcuni anni a questa parte, in particolare on-line. Ciò ha portato ad un aumento considerevole dei rifiuti e, di conseguenza, ad un calo delle coperture vaccinali”.
 
In Emilia Romagna la percentuale di bambini vaccinati è notevolmente diminuita negli ultimi anni e dal 2014 è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95%, soglia che garantisce la miglior protezione a tutta la popolazione. Nel 2015 la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie ha raggiunto il 93,4%. In alcune aree, poi, tali coperture sono al di sotto del 90%, rappresentando un potenziale rischio per la salute della collettività. Peraltro, hanno destato preoccupazione gli episodi di morbillo registrati dall’inizio dell’anno che nella nostra regione hanno registrato tassi di incidenza elevati e gravi complicazioni.
 
“Le vaccinazioni, oltre a proteggere le persone vaccinate - chiude Bonaccini - proteggono indirettamente anche quei bambini che per gravi motivi di salute non possono essere vaccinati (bambini immunodepressi, con gravi patologie croniche, ecc.), per i quali l'unica possibilità di frequentare l'asilo è che tutti gli altri siano vaccinati per evitare che le malattie circolino e possano contagiarli”.

25 ottobre 2016
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