Sacconi: “Per anziani e non autosufficienti spendiamo già 25-30 mld”
“Le risorse devono essere ampliate” ha detto il ministro, intervenendo al Convegno Anziani e Welfare organizzato da Ageing Society e Federsanità-Anci, ma soprattutto occorre applicare “buoni modelli” di razionalizzazione dell’ospedalità nel Centro Sud.
09 MAR - “L’incapacità degli amministratori del Centro Sud ha impedito che venissero applicati i buoni modelli di razionalizzazione dell’ospedalità” che nelle Regioni del Nord hanno funzionato. È questa l’accusa del ministro Maurizio Sacconi, che è intervenuto oggi al Convegno, organizzato da Ageing Society e Federsanità-Anci, intitolato
Anziani e Welfare: quale sostenibilità?.
Sacconi ha respinto l’accusa di “tagli” ai fondi dedicati alle persone anziane: “Circa il 30% del Fondo sanitario nazionale viene speso per anziani e non autosufficienti, pari a circa 25-30 miliardi, a cui vanno aggiunti 100 milioni stanziati per la Sla e i 200 milioni degli obiettivi di Piano”. “Spero che il federalismo fiscale sia applicato in modo corretto – ha aggiunto Sacconi – senza inventare strani parametri, come la deprivazione, che appartengono alla sociologia e non alla scienza”.
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha osservato come spesso i fondi risparmiati in sanità "non vengono trasferiti sul territorio", ma nel farlo "bisognerebbe pensare a meccanismi di pianificazione discendente delle risorse, che non possono essere trasferite sic e simpliciter alle Regioni". Si potrebbe pensare, ad esempio, secondo il ministro, alla creazione di "aree vaste", delle "zone omogenee in cui si tiene conto delle caratteristiche geografiche del territorio, e sulla base di questo stabilire i finanziamenti".
Per Angelo Lino Del Favero, presidente di Federsanità Anci, il recupero di efficienza del Ssn deve partire dall’applicazione delle percentuali di spesa nei tre comparti fondamentali: 5% per la prevenzione, 44% per il settore ospedaliero e 51% per il territorio: “L’applicazione di questi parametri, ad esempio nella Regione Lazio, attualmente con una spesa sil territorio del 38%, ha dimostrato che se si arrivasse al 51% si libererebbero 1 miliardo0 e mezzo di euro di risorse”. Inoltre, secondo Del Favero, la tenuta del Ssn universalistico può essere garantita attraverso forme di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini e con lo sviluppo dei fondi sanitari integrativi.
Emilio Mortilla, presidente di Ageing Society, ha detto che sua organizzazione “è disposta a sostenere, in favore dei più fragili, un ticket di solidarietà, a condizione che lo Stato operi contro lo smantellamento del welfare solidale”.
09 marzo 2011
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