Roma. Carenze igieniche e cadaveri nei corridoi, chiuso l'Istituto di medicina legale de La Sapienza
Rilevata, inoltre, la presenza di attrezzature usurate e datate che avrebbero potuto rendere inattendibili i risultati delle autopsie. Queste le motivazioni che, secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, hanno indotto il rettore dell'Università a chiudere l'Istituto, anticipando così le mosse della Procura che indagava sulle condizioni dell'Istituto.
02 MAR - Chiuso per ragioni igeniche e sanitarie. Queste le motivazioni che hanno indotto il rettore dell'Università La Sapienza di Roma,
Eugenio Gaudio, a chiudere l'Istituto di medicina legale anticipando così le mosse della Procura che indagava sulle sue condizioni. Gli inquirenti, infatti, come riportato da diversi quotidiani, aspettavano il deposito di una relazione dei Carabinieri del Nas nella quale venivano sottolineate le gravi carenze che caratterizzavano la gestione dell’istituto.
Dubbi sono stati sollevati anche sui risultati delle autopsie che, in futuro, avrebbero rischiato di essere giudicate inattendibili visti i problemi riscontrati dai Nas circa le attrezzature in dotazione all'Istituto: dai tavoli destinati allo svolgimento delle autopsie usurati agli strumenti ormai logori con cui venivano esaminati i cadaveri. Nelle ispezioni sono stati rinvenuti, inoltre, resti di cadaveri, mai reclamati, conservati dal 1990. Una situazione che ha portato alla presenza di salme anche nei corridoi vista la mancanza di posti disponibili in cui riporle.
La Sapienza avrebbe ora garantito che procederà a lavori di adeguamento, che dovrebbero portare ad un ritorno alla normalità per l’inizio del prossimo maggio. Nel mentre, le autopsie saranno svolte presso l’istituto di Tor Vergata e, in alcuni casi, il lavoro sarà diviso anche con gli specialisti del policlinico Gemelli.
02 marzo 2015
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