Tumori. Il 29 gennaio al via Punto accoglienza e informazione per donne migranti presso gli Ifo di Roma
Si completa così il percorso facilitato di accesso alla prevenzione e alla cura dei tumori femminili creato nell’ambito del progetto “Foreign Women Cancer Care”. Il progetto pilota ha durata annuale e mira a perfezionare un modello da proporre a livello nazionale per il miglioramento dell’integrazione e per facilitare l’accesso ai programmi di screening.
27 GEN - Con l’inaugurazione del punto di Accoglienza e Informazione per le Donne Migranti presso gli Istituti Ifo Regina Elena e San Gallicano di Roma, si completa il percorso facilitato di accesso alla prevenzione e alla cura dei tumori femminili (collo dell’utero e mammella), creato nell’ambito del progetto “Foreign Women Cancer Care”, già avviato nello scorso dicembre, in occasione dell’apertura del primo Punto di Accoglienza presso l’Ospedale “San Giovanni Calibita” Fatebenefratelli - Isola Tiberina.
Come funziona il Punto di Accoglienza e Informazione
Le donne migranti che decidono di rivolgersi al Punto Informativo trovano ad accoglierle psicologi e mediatori culturali in lingua cinese e filippina (comunità target del progetto). Una volta compilata la scheda di accesso, le donne saranno informate sui servizi di prevenzione, diagnosi e cura dei tumori ginecologici disponibili presso gli Istituti Ifo Regina Elena e San Gallicano di Roma e accompagnate, secondo le necessità e le richieste, presso l’Unità HPV per la prevenzione della patologiatumorale del collo dell'utero e della sfera genitale femminile, presso l’Unità di Oncologica Medica, in caso di visita senologica, o al Servizio di Psicologia.
In tutti questi percorsi le donne straniere sono seguite da equipe multidisciplinari formate da oncologi, psicologi e dai mediatori culturali in lingua.
Dove si trova
Il Punto di accoglienza è situato nell’atrio principale degli Istituti Ifo Regina Elena e San Gallicano di Roma, a sinistra dell’ingresso, accanto al Day Hospital di Oncologia Medica A.
Giorni e orari di apertura
Mercoledì e venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e il secondo e quarto giovedì di ogni mese, dalle 14.00 alle 17.00. Nei giorni sopraindicati è possibile telefonare al numero dedicato 06/52663333 per la prenotazione degli appuntamenti.
E’ inoltre attivo, il portale
www.womencancercare.it dedicato alle donne migranti dove è possibile trovare tutte le informazioni utili per accedere ai percorsi di prevenzione e cura.
Secondo le indicazioni fornite dagli Istituti Ifo Regina Elena e San Gallicano di Roma e dal Fatebenefratelli, le donne migranti spesso arrivano alle strutture sanitarie quando il cancro è già in uno stadio molto avanzato. Il mancato ricorso ai programmi di prevenzione e screening e la disparità esistente tra donne italiane e quelle straniere, causata della mancanza di informazione e di barriere socio-culturali, sono i punti cardine da cui parte il progetto “Foreign Women Cancer Care”. Tali disparità vengono confermate dai risultati dell’indagine conoscitiva realizzata dalla CRS/Caritas di Roma, partner del progetto, dalla quale è emerso che il 71% delle donne straniere intervistate (su un campione di 220) non sa dove rivolgersi in caso di disturbi ginecologici, il 36% delle intervistate non ha mai fatto un pap test, il 54% delle donne appartenenti alla comunità cinese non sa cosa sia la mammografia e oltre la metà delle donne appartenenti alle comunità ucraina, filippina, latinoamericana e cinese trova difficoltà di accesso al Ssn.
Alla luce di questi dati, sono state selezionate le due comunità target di progetto. La popolazione femminile cinese è stata scelta per ragioni linguistiche, mentre la popolazione femminile filippina, nonostante sia di antico insediamento in Italia, goda di stabile regolarità e lavori prevalentemente presse famiglie italiane, ha rilevato una minore competenza linguistica rispetto alla popolazione ucraina, altra comunità presa in esame, e una scarsa interazione con il SSN. La presenza delle famiglie nella comunità filippina indica, inoltre, una tendenza all’insediamento stabile, e anche per questo motivo è stata reputata più idonea ad essere selezionata, per i possibili effetti benefici a lungo termine di un passaparola familiare.
Il Progetto “Foreign Women Cancer Care” è coordinato dagli Istituti Ifo Regina Elena e San Gallicano di Roma e prevede la collaborazione dell’AIMaC (Associazione Italiana Malati di Cancro), dell’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli di Roma e della Cooperativa Roma Solidarietà Caritas di Roma (CRS), con il patrocinio del Centro per la Pastorale della Salute del Vicariato di Roma, ed è finanziato dal Ministero dell’Interno, nell’ambito del Fondo Europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi 2007-2013. Il progetto, che si svolge sul territorio romano e ha durata annuale (si concluderà nel 2014), si configura come progetto pilota, in quanto mira a perfezionare un modello da proporre a livello nazionale per il miglioramento dell’integrazione delle donne straniere e per facilitarne l’accesso ai programmi di prevenzione e cura dei tumori femminili (collo dell’utero e mammella).
27 gennaio 2014
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Cronache