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I veterinari italiani contro Dog Whisperer: "Troppa violenza. I cani non si educano così"


Forte presa di posizione dell'Ordine dei veterinari contro il prossimo arrivo in Italia della troupe della popolare trasmissione del National Geographic. “I metodi educativi proposti sono superati ed estremamente pericolosi”. "I Comuni non cedano alle lusinghe e neghino autorizzazioni a riprese nei canili pubblici".

18 LUG - Medici Veterinari Comportamentalisti insieme alla Fnovi (Federazione nazionale degli Ordini veterinari italiani) schierati in prima linea contro lo sbarco in Italia della trasmissione televisiva Dog Whisperer che dovrebbe girare nuovi episodi della serie nei canili italiani. “Non si tratta di antipatia personale o di invidia per il successo che la serie televisiva in onda sui canali satellitari e promossa da National Geographic – hanno spiegato i medici veterinari - l'idea di riabilitare e fare adottare i cani dei canili è corretta ed interessante, quello che non va sono i metodi educativi che il conduttore sostiene”.

Scopo del programma è insegnare ai bipedi umani come trattare i loro amici a quattro zampe un po’ troppo vivaci, irruenti, aggressivi o distruttori professionisti di divani del salotto. Queste lezioni vengono impartite dal controverso Cesar Millan, star della trasmissione e guru dei padroni di cani in difficoltà, ma anche oggetto di feroci critiche da parte di alcuni gruppi animalisti e veterinari. Millan riscuote molto successo, sia in America dove vive, sia in Italia dove, proprio in questi giorni, sono scoppiate polemiche sui suoi metodi di addestramento. A finire sotto accusa sono state le sue tecniche coercitive, ed in particolar modo il ricorso all’uso del collare elettronico.

“Molti studi ci stanno dimostrando come il cane sia dotato di capacità cognitive e caratteristiche comportamentali che lo rendono adatto a comprendere la comunicazione umana – hanno sottolineato i medici veterinari - i metodi proposti nella trasmissione sono superati e estremamente pericolosi per il benessere dei cani e per la sicurezza delle persone”.

Gli esperti hanno spiegato come la condizione dei cani abbandonati sia molto difficile, nel migliore dei casi vivono in una gabbia sovraffollata in attesa di un colpo di fortuna: che qualcuno li adotti. Una fortuna che capita a pochi e per molti ospiti dei canili la vita finisce nella gabbia che li ospita. Anche per questo si è richiesto che “i cani ricoverati nei canili non siano sottoposti a ‘esperimenti mediatici’ di riabilitazione canina con metodi vetusti e spesso inaccettabili dal punto di vista del benessere animale”.

Per questo il mondo veterinario italiano ritiene che questa idea di trasformare i canili italiani in un set televisivo sia dannosa per i cani e chiedono ai Comuni ed alle autorità preposte di non cedere alla lusinghe della show business, e di negare l’accesso ai canili da loro gestiti.
 

18 luglio 2012
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