QS EDIZIONI
Sabato 21 DICEMBRE 2024
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Ringraziando l’Iss per l’iniziativa, alla quale abbiamo aderito convinti e in forma ovviamente non onerosa, vi confermiamo che saremo sempre qui, ogni giorno, per cercare di darvi tutte le informazioni e le notizie utili a combattere meglio questa terribile battaglia per la tutela della nostra salute e per consentire presto al Paese di tornare alla normalità di Cesare Fassari

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L’informazione è parte del contrasto all’epidemia. Il Suo Quotidiano nell’averci offerto generosamente questo spazio ci dà la possibilità di sottolineare come l’alleanza tra chi comunica l’epidemia e chi la contrasta con le armi delle evidenze scientifiche è un binomio necessario nella lotta a qualsiasi virus emergente. Insieme possiamo farcela di Silvio Brusaferro

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Le strutture residenziali, anche in considerazione della loro vasta eterogeneità, rappresentano una priorità per il raggiungimento degli obiettivi della campagna di vaccinazione anti COVID-19. Il rapporto analizza le caratteristiche peculiari dei vari e differenti contesti residenziali presenti a livello nazionale con l’intento di fornire una serie di indicazioni utili a supportare l’implementazione delle strategie per la vaccinazione degli ospiti residenti e degli operatori coinvolti.
A cura di: Lorenzo Bandini, Anna Caraglia, Emanuele Caredda, Fortunato “Paolo” D’ancona, Silvia Declich, Maria Grazia Dente, Antonietta Filia, Francesca Fulceri, Salvatore Geraci, Sandro Libianchi, Rosanna Mancinelli, Andrea Manto, Maurizio Marceca, Sara Mazzilli, Adele Minutillo, Graziano Onder, Roberta Pacifici, Annalisa Pantosti, Maria Luisa Scattoni, Andrea Siddu, Lara Tavoschi, Maria Elena Tosti, Nicola Vanacore


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A distanza di oltre un anno dall’inizio della pandemia da SARS-CoV-2 appare ormai chiaro che per un numero importante di persone colpite da COVID-19 le manifestazioni cliniche non si esauriscono nelle prime settimane della fase acuta sintomatica, ma possono prolungarsi con un eterogeneo complesso di manifestazioni cliniche subacute e croniche che precludono un pieno ritorno al precedente stato di salute. Questa condizione di persistenza di sintomi, che può riguardare soggetti di qualunque età e con varia severità della fase acuta di malattia, è stata riconosciuta come una entità clinica specifica, denominata Long-COVID. Sebbene l’ampiezza dello spettro sintomatologico renda complesso definirne quadro clinico ed epidemiologia, la condizione ha un rilevante impatto clinico, che ha richiesto dal punto di vista della presa in carico appositi provvedimenti e stanziamenti e la creazione di percorsi locali di diagnosi e assistenza basati su un approccio multidisciplinare. Il presente documento sintetizza l’inquadramento attuale di questa nuova condizione e fornisce indicazioni generali per la sua presa in carico, in linea con le raccomandazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
A cura di: Graziano Onder, Marco Floridia, Marina Giuliano, Cinzia Lo Noce, Dorina Tiple, Luigi Bertinato, Rosanna Mariniello, Maria Grazia Laganà, Antonio Della Vecchia, Roberta Gianferro, Angela De Feo, Pierluigi Cosenza, Tiziana Di Corcia, Gianfranco Gensini, Ernesto Palummeri, Cristina Frabetti, Stefano Aliberti, Andrea Campana, Angelo Carfì, Francesco Landi, Alessandro Rossi, Antonio Cherubini, Antonio Uccelli, Emanuela Barisione, Luana Benedetti, Alessandro Bartoloni, Paolo Bonfanti, Marta Carlesimo, Giovanni Guaraldi, Jovana Milic, Salvatore Leonardi, Nicola Petrosillo, Paolo Tarsia


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Il presente rapporto illustra i risultati di un sondaggio proposto dal Centro Nazionale Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica e dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità con lo scopo di indagare lo stato di utilizzo delle tecnologie da parte delle persone con fragilità, disabilità e malattie rare, identificare le tecnologie utilizzate e capire la loro reale fruibilità. Il questionario è stato diffuso online e ha ricevuto 350 risposte nel periodo di somministrazione che va dal 15 settembre al 30 novembre. Un primo risultato è rappresentato dall’efficacia dello strumento di sondaggistica elettronica, sviluppato con semplici ed efficienti strumenti elettronici basati su Microsoft Forms messi a disposizione agli utenti dell’intranet ISS ed utilizzato durante la pandemia, ma utile con semplici upgrading anche in altri periodi. Un secondo risultato è rappresentato da un preliminare quadro di insieme relativo allo stato di utilizzo delle tecnologie da parte di cittadini con fragilità, disabilità e malattie rare. Il terzo risultato consiste nell’interpretazione dei dati e nell’analisi dei bisogni emersi che fanno riflettere sull’attuale stato dell’arte e offrono importanti stimoli per tutti gli stakeholder coinvolti. Per proporre future iniziative, si prevede un ulteriore datamining.
A cura di: Daniele Giansanti, Antonia Pirrera, Alberto Renzoni, Paola Meli, Mauro Grigioni, Marta De Santis, Domenica Taruscio


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Il rapporto presenta indicazioni per l’esecuzione di riscontri diagnostici in pazienti deceduti con infezione da SARS-CoV-2. Nei casi di decessi positive per infezione da SARS-CoV-2 il riscontro diagnostico ha un ruolo confermatorio di un quadro di laboratorio e di imaging e può contribuire alla diagnosi e a spiegare i meccanismi della malattia. Il report si focalizza sulle procedure da seguire per l’esecuzione in sicurezza del riscontro diagnostico e per fornire un report affidabile dello stesso.
A cura di: Gruppo di Lavoro ISS Cause di mortalità


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Il rapporto presenta una panoramica relativa all’ambito della sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19. Le indicazioni si basano sulle più recenti evidenze scientifiche relative alla trasmissione del SARS-CoV-2. Presenta procedure e sistemi di sanificazione/disinfezione generati in situ e altre tecnologie utilizzabili per la sanificazione degli ambienti di strutture non sanitarie, compreso il miglioramento dell’aria degli ambienti. Per i diversi sistemi di sanificazione/disinfezione sono descritti gli aspetti tecnico-scientifici, l’ambito normativo e il pertinente uso.
A cura di: Rosa Draisci, Leonello Attias, Lucilla Baldassarri, Tiziana Catone, Raffaella Cresti, Rosanna Maria Fidente, Ida Marcello, Giorgio Buonanno, Luigi Bertinato


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Per contrastare la diffusione dell’epidemia da virus SARS-CoV-2, garantire la qualità dell’aria indoor risulta fondamentale nella tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori. Il rapporto fornisce una serie di raccomandazioni da seguire sia negli ambienti domestici che lavorativi per mantenere un buon livello di qualità dell’aria indoor in relazione al contenimento del rischio di contagio da COVID-19.
A cura di: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’Aria Indoor


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Il rapporto presenta indicazioni per la definizione di “caso di decesso per COVID-19” per la certificazione ISTAT e per il riconoscimento dell’indennità INAIL.L’adozione di criteri standardizzati consente di confrontare l’impatto dell’epidemia a livello regionale e internazionale, di valutare in maniera standardizzata l’efficacia di politiche sanitarie per il contenimento dell’infezione e di stimare l’efficacia di trattamenti terapeutici e preventivi.
A cura di: Gruppo di Lavoro ISS Cause di morte COVID-19, Gruppo di lavoro Sovrintendenza sanitaria centrale – INAIL, ISTAT


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Il presente documento propone indicazioni per la prevenzione e la gestione delle infezioni da SARS-CoV-2 negli hospice e nelle cure palliative domiciliari. Queste strutture si collocano nell'ambito dell'assistenza sociosanitaria territoriale e come tali rappresentano realtà assistenziali per le quali è necessario prevedere misure organizzative in grado di far fronte all’emergenza COVID-19. Il documento fornisce indicazioni su come regolamentare l’accesso dei visitatori nelle strutture, sulla gestione gli assistiti, sui controlli cui sottoporre il personale sanitario, sulla comunicazione tra l’assistito e la famiglia e sulla gestione complessiva delle strutture hospice in corso di pandemia. Specifiche indicazioni sono fornite per le strutture di hospice pediatrico e per le cure palliative domiciliari.
Autori del documento: Fortunato “Paolo” D’Ancona, Claudia Isonne, Lorenza Lia, Alberto Mateo Urdiales, Graziano Onder, Nicola Vanacore, Maria Donata Bellentani, Anna Caraglia, Alessia D’Alisera, Jessica Iera, Michela Sabbatucci, Marco Spizzichino, Franca Benini, Massimo Pizzuto, Gianlorenzo Scaccabarozzi, Gianluca Pucciarelli



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La letteratura scientifica evidenzia come gli impianti di macellazione e sezionamento ad elevata capacità abbiano costituito importanti focolai COVID-19. Questo rapporto illustra l’attivazione di un Piano Mirato di Prevenzione (PMP) per COVID-19 per le attività comprese sotto il codice ATECO 10.1, partendo dal registro degli impianti (circa 6700) presso il Ministero della Salute. Tale piano ha visto come soggetto attuatore il Gruppo Tecnico Interregionale per la Sicurezza e Salute sul Lavoro e il Coordinamento Interregionale Prevenzione nell’ambito della Commissione Salute, articolazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome – con il contributo tecnico-scientifico di ISS, INAIL e Dipartimento di Prevenzione ASL Bari. Sono stati messi a punto tre strumenti sinergici: a) scheda di autocontrollo destinata agli operatori; b) scheda di valutazione per i dipartimenti di prevenzione; c) scheda di gestione focolai. Il PMP intende: sensibilizzare i datori di lavoro al rispetto e corretta applicazione delle misure anti-contagio; registrare in maniera standardizzata e confrontabile i dati relativi; approfondire le conoscenze sulle condizioni di rischio certe (sovraffollamento) o sospette (bassa temperatura, elevata umidità) per la diffusione del contagio; analizzare i fattori ambientali, gestionali e strutturali relativi ai focolai insorti all’interno degli stabilimenti.
Autori del documento: Umberto Agrimi, Luigi Bertinato, Gianfranco Brambilla, Giada Minelli, Gaetano Settimo, Silvio Brusaferro, Adelina Brusco, Silvia D’Amario, Fabio Boccuni, Bruna Maria Rondinone, Paola Tomao, Nicoletta Vonesch, Sergio Iavicoli, Giorgio Di Leone, Sara De Nitto, Flavio Napolano, Letizia Rizzo, Domenico Lagravinese, Nicoletta Cornaggia, Simona Savi, Francesca Russo


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Per fronteggiare la pandemia da COVID-19 e soddisfare i nuovi bisogni di assistenza, a marzo 2020 le Regioni italiane hanno sospeso la chirurgia elettiva, alcune fino a oltre metà giugno. Ogni anno, in Italia, si effettuano circa 200.000 sostituzioni articolari, si può stimare quindi che a causa del lockdown oltre 50.000 pazienti abbiano visto rinviato il proprio intervento. Lo studio, a cui partecipano sette Regioni, si propone di monitorare con analisi periodiche i volumi della chirurgia protesica articolare a partire dal 2020 confrontandoli con quelli del 2018 e 2019. Il rapporto presenta i risultati delle analisi sui dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera relative ai pazienti dimessi entro il 30/09/2020 e pone le basi per una più approfondita valutazione degli effetti della situazione di emergenza sui pazienti. Vengono brevemente descritte le strategie per la riorganizzazione adottate dalle Regioni partecipanti e riportate le esperienze di alcune strutture dal punto di vista dei chirurghi coinvolti. I risultati ottenuti possono costituire un utile riferimento per i diversi stakeholder per misurare le dinamiche di recupero dei ritardi conseguenti alla sospensione della chirurgia elettiva e comprendere gli effetti sulle liste d’attesa di eventuali ulteriori sospensioni.
Autori del documento: Marina Torre, Iuliia Urakcheeva, Enrico Ciminello, Alessandro Aprato, Lucia Favella, Silvia Ferro, Michele Ercolanoni, Olivia Leoni, Roberto Picus, Cristiana Armaroli, Marco Molinari, Letizia Bachini, Fabrizio Gemmi, Cinzia Germinario, Biagio Moretti, Alessandra Allotta, Filippo Boniforti, Stefania Ceccarelli, Paola Laricchiuta



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Gli eventi tragici documentati durante l’epidemia da SARS-CoV-2 hanno determinato il diffondersi di una rinnovata attenzione al tema dell’assistenza degli anziani bisognosi di cure a lungo termine. La riforma del sistema di promozione e tutela della salute della popolazione anziana è un tema rilevante per l’Italia e interessa, a differenti livelli, le autorità e le istituzioni sanitarie, i professionisti di riferimento e la società intera. Questo documento, redatto con la collaborazione del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, propone una riflessione etico-giuridica sulla tutela dei residenti nelle strutture socio-sanitarie, specialmente in condizioni emergenziali. Qualunque forma di istituzionalizzazione, infatti, per via del carattere di totalità della presa in carico, può porre a rischio non solo la salvaguardia di beni essenziali, ma anche il rispetto dei diritti fondamentali delle persone assistite.
Documento a cura di: Gruppo di lavoro ISS Bioetica COVID-19


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La pandemia COVID-19 (Coronavirus Disease 2019) ha investito la collettività su molteplici aspetti di vita e non solo relativi alla salute, ma anche economici, sociali e culturali. L’impatto della pandemia sulle condizioni economiche e lavorative, sullo stato emotivo e sulla domanda di cura della popolazione, la percezione del rischio del contagio e dei suoi esiti, la disponibilità a vaccinarsi contro SARS-CoV-2, l’uso delle mascherine, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, sono aspetti indagati in PASSI (dedicato agli adulti di 18-69 anni) e PASSI d’Argento (dedicato agli ultra 65enni). In questo report sono presentati i risultati su un campione preliminare di complessive 4.901 persone, di tutte le età dai 18 anni in su, intervistate fra agosto e dicembre 2020.
Documento a cura di: Gruppo Tecnico Nazionale PASSI e PASSI d’Argento


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La pandemia provocata dal nuovo virus SARS-CoV-2 spinge a sperimentare e approvare nuovi vaccini in tempi brevi. Il rapporto enuclea i criteri di etica che devono essere rispettati in tale contesto. Sono descritti gli aspetti scientifici e metodologici alla base della sperimentazione di vaccini, gli aspetti regolatori, le procedure adottate per ridurre i tempi necessari per concedere le autorizzazioni. Si evidenziano la necessità di non derogare al rigore nella metodologia e i requisiti di etica che devono essere sempre garantiti, anche in condizioni di emergenza.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Bioetica COVID-19


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Dall’inizio della pandemia, per rispondere alle emergenti esigenze di riorganizzazione della rete assistenziale in area materno-infantile, si è resa necessaria una revisione dei percorsi di presa in carico delle donne in gravidanza, delle madri, dei padri e dei neonati. La pressione epidemiologica iniziale, soprattutto nelle aree più colpite del Paese, ha portato i servizi sanitari regionali a definire percorsi assistenziali basati sulla disponibilità organizzativa e logistica del momento. Inoltre, nella fase iniziale dell’epidemia COVID-19, tra gennaio e marzo 2020, le evidenze scientifiche a supporto di tali decisioni erano ancora scarse e non sempre univoche. Attualmente la letteratura a disposizione indica in maniera più consistente quali siano le pratiche clinico-assistenziali appropriate per la presa in carico del percorso nascita in donne con infezione sospetta o confermata da virus SARS-CoV-2.
Documento a cura di: Angela Giusti, Francesca Zambri, Francesca Marchetti, Edoardo Corsi, Jessica Preziosi, Letizia Sampaolo, Enrica Pizzi, Domenica Taruscio, Paolo Salerno, Antonio Chiantera, Nicola Colacurci, Riccardo Davanzo, Fabio Mosca, Flavia Petrini, Luca Ramenghi, Maria Vicario, Alberto Villani, Elsa Viora, Federica Zanetto, Elise M. Chapin, Serena Donati


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Diversi rapporti hanno valutato la letalità calcolata utilizzando dati aggregati cumulati riferiti ai casi e decessi notificati a una certa data. Questa misura può però risentire di due principali distorsioni. In primo luogo, le stime puntuali e il loro confronto nello spazio e nel tempo possono essere distorte da differenze e modificazioni nell’accessibilità ai test diagnostici, e quindi dalla capacità di tracciare e conteggiare tutti i casi reali di infezione. In secondo luogo, l’utilizzo di dati aggregati cumulati a una certa data non tiene conto dell’intervallo di tempo tra la diagnosi e l’eventuale decesso. Infine, per confrontare le stime tra diverse popolazioni è importante tener conto della differente struttura demografica delle popolazioni utilizzando tassi standardizzati per età e sesso. L’obiettivo di questo rapporto è fornire stime standardizzate per sesso ed età del case fatality rate (CFR) del COVID-19 a livello regionale e in riferimento a diverse fasi dell’epidemia utilizzando i dati individuali estratti dal sistema di sorveglianza integrata coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Tra i casi confermati notificati fino a ottobre 2020, il CFR standardizzato per sesso ed età è stato complessivamente del 4,3%; 6,6% durante la prima fase epidemica (febbraio-maggio), 1,5% nella seconda fase (giugno-settembre) e 2,4% tra i casi diagnosticati nel mese di ottobre. L’elevato CFR osservato durante la prima ondata epidemica è verosimilmente spiegato dalla limitata capacità diagnostica in questo periodo che non ha permesso l’identificazione di molti casi asintomatici e meno gravi.
Autori del documento: Massimo Fabiani, Graziano Onder, Stefano Boros, Matteo Spuri, Giada Minelli, Alberto Mateo Urdiales, Xanthi Andrianou, Flavia Riccardo, Martina Del Manso, Daniele Petrone, Luigi Palmieri, Maria Fenicia Vescio, Antonino Bella, Patrizio Pezzotti


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La riapertura delle scuole ha coinciso con l’inizio di una nuova fase acuta dell’epidemia da virus SARS-CoV-2, che a partire dalla fine del mese di settembre ha visto un incremento esponenziale dei casi di COVID-19 fino a raggiungere il picco intorno alla metà di novembre 2020. Per contenere la trasmissione del virus, anche se alcune regioni avevano già adottato la Didattica A Distanza (DAD), i DPCM del 25 ottobre e del 3 novembre 2020 dispongono l’adozione della DAD nelle scuole secondarie di secondo grado e, nelle regioni cosiddette “zone rosse”, anche nelle scuole secondarie di primo grado (eccetto il primo anno). Questo breve rapporto analizza l’andamento epidemiologico nazionale e regionale dei casi di COVID-19 in età scolare (3-18 anni) nel periodo compreso tra il 24 agosto e il 27 dicembre 2020 e descrive le evidenze attualmente disponibili sull’impatto della chiusura / riapertura della scuola sulla trasmissione di COVID-19 a livello di comunità.
Autori del documento: Maria Cristina Rota, Stefania Bellino, Maria Fenicia Vescio, Martina Del Manso, Xanthi Andrianou, Alberto Mateo Urdiales, Matteo Spuri, Massimo Fabiani, Antonino Bella, Flavia Riccardo, Patrizio Pezzotti


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Il presente documento propone indicazioni per la prevenzione e la gestione delle infezioni da SARS-CoV-2 negli hospice e nelle cure palliative domiciliari. Queste strutture si collocano nell'ambito dell'assistenza sociosanitaria territoriale e come tali rappresentano realtà assistenziali per le quali è necessario prevedere misure organizzative in grado di far fronte all’emergenza COVID-19. Il documento fornisce indicazioni su come regolamentare l’accesso dei visitatori nelle strutture, sulla gestione gli assistiti, sui controlli cui sottoporre il personale sanitario, sulla comunicazione tra l’assistito e la famiglia e sulla gestione complessiva delle strutture hospice in corso di pandemia. Specifiche indicazioni sono fornite per le strutture di hospice pediatrico e per le cure palliative domiciliari.
Autori del documento: Fortunato “Paolo” D’Ancona, Claudia Isonne, Lorenza Lia, Alberto Mateo Urdiales, Graziano Onder, Nicola Vanacore, Maria Donata Bellentani, Anna Caraglia, Alessia D’Alisera, Jessica Iera, Michela Sabbatucci, Marco Spizzichino, Franca Benini, Massimo Pizzuto, Gianlorenzo Scaccabarozzi, Gianluca Pucciarelli


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Le persone con demenza devono essere protette e supportate in modo mirato nell’attuale scenario pandemico. In diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, un’elevata percentuale dei decessi per COVID-19 (circa il 20%) si è verificato tra le persone con demenza, probabilmente per effetto della difficoltà ad aderire alle norme igienico-sanitarie e di salvaguardia individuale e della comune presenza di patologie croniche concomitanti. Inoltre, circa il 20% delle persone con demenza vive in strutture residenziali dove la circolazione del virus è più sostenuta. Parallelamente, anche i pazienti non contagiati hanno presentato un rilevante peggioramento clinico come risultato dell’isolamento e distanziamento sociale. L’obiettivo di questo documento è di fornire ai professionisti sanitari e socio-sanitari e ai caregiver alcune indicazioni pratiche per prevenire il contagio e fornire il supporto necessario a tutte le persone con demenza. Il maggior carico richiesto a operatori e famiglie dovrebbe corrispondere ad un adeguato sostegno da parte delle Istituzioni.
Autori del documento: Tavolo per il monitoraggio e implementazione del Piano Nazionale delle Demenze


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Il documento fornisce le indicazioni scientifiche per supportare l’implementazione dei servizi sanitari di telemedicina per i pazienti pediatrici, sia nella prima infanzia che in età evolutiva, e durante le diverse fasi della pandemia COVID-19. Si concentra sull’analisi di come la telemedicina possa risolvere i problemi operativi nella gestione del rapporto medico-paziente-famiglia in ambito pediatrico. Fornisce elementi concreti per la definizione delle caratteristiche specifiche, dei criteri di ammissibilità e di esclusione del paziente pediatrico, per aumentare la sicurezza e i benefici dei servizi di telemedicina. Inoltre, il COVID-19 ha evidenziato le difficoltà dei servizi locali nel garantire la continuità dell’assistenza ai pazienti pediatrici affetti da malattie croniche rare o comuni. Sulla base delle prove scientifiche, questo rapporto indica i modi corretti per affrontare le difficoltà di cui sopra nella telemedicina.
Documento a cura di: Francesco Gabbrielli, Fabio Capello, Alberto Eugenio Tozzi, Ivana Rabbone, Manuela Caruso, Mario Garioni, Domenica Taruscio, Luigi Bertinato, Maurizio Scarpa


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Il tracciamento dei contatti (Contact Tracing, CT) è uno strumento fondamentale di sanità pubblica per la prevenzione e il controllo della diffusione delle malattie trasmissibili da persona a persona. Il CT digitale si avvale di contatti telematici e digitali, limitando i contatti personali fra gli operatori di sanità pubblica e i cittadini e utilizzando tecnologie di accesso a data base telematici e di rintracciamento di prossimità tramite Bluetooth o GPS. Le applicazioni mobili (“App”) scaricate su smartphone possono costituire un potente supporto tecnologico al CT. Il CT mediante App solleva molteplici problemi di etica rilevanti che coinvolgono varie aree: organizzazione dei servizi sanitari, sanità pubblica, medicina clinica, medicina sociale, epidemiologia, tecnologia, diritto e numerose altre aree. Tra i temi che si pongono vi sono: la proporzionalità delle informazioni raccolte, la volontarietà dell’uso, il consenso, l’informazione, le regole di gestione, la trasparenza del codice e dei risultati della sua diffusione, i criteri di cancellazione dei dati, la disponibilità gratuita di assistenza tecnica e sanitaria, l’anonimato, e numerosi altri. Nel rapporto si forniscono le informazioni necessarie per poter affrontare i temi di etica: sono inclusi elementi epidemiologici, di sanità pubblica, tecnologici, ingegneristici, giuridici. Il Gruppo di Lavoro evidenzia alcuni elementi cruciali sotto il profilo etico, che riguardano in particolare la valutazione dell’efficacia, la separazione dei dati personali dai dati relativi alla salute pubblica, la trasparenza, l’informazione, la dimensione solidaristica che deve improntare ogni azione di sanità pubblica.
Documento a cura di: Gruppo di lavoro ISS Bioetica COVID-19


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Questo documento, in previsione della prossima riapertura delle scuole (settembre 2020), vuole fornire un supporto operativo ai decisori e agli operatori nel settore scolastico e nei Dipartimenti di Prevenzione che sono a pieno titolo coinvolti nel monitoraggio e nella risposta a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19 nonché nell’attuare strategie di prevenzione a livello comunitario. Al suo interno si forniscono indicazioni pratiche per la gestione di eventuali casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia tramite l’utilizzo di scenari ipotetici, in assenza, per il momento, di modelli previsionali solidi.
Documento a cura di: Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto



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Il rapporto – rivolto a operatori sanitari, stakeholder, cittadini – descrive e analizza l’esperienza di formazione attiva realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità nel corso dell’epidemia COVID-19 al fine di diffondere l’esperienza vissuta e coglierne i relativi insegnamenti in un’ottica di preparedness utile in caso di analoghi eventi futuri. L’obiettivo è fornire, attraverso schede di consultazione, strumenti potenzialmente utili per coloro i quali potrebbero trovarsi a fronteggiare simili esigenze formative, ma anche mostrare le evidenze raccolte, attraverso la metodologia del case report. In un tale scenario pandemico il sistema della formazione necessita, infatti, di essere consolidato e presidiato, rappresentando un elemento strategico, un fattore determinante, la cui preparazione e gestione non può essere successiva all’insorgere dell’evento emergenziale, ma va pianificata e resa possibile a priori.
Documento a cura di: Gruppo di lavoro ISS Formazione COVID-19


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Il presente documento ha la finalità di fornire le evidenze tecnico – scientifiche ad oggi disponibili sull’ozono nel contesto epidemico COVID-19. A tale scopo riporta lo stato dell’arte con particolare riferimento a: status regolatorio, valutazioni disponibili a livello nazionale e internazionale, informazioni sui pericoli e rischi connessi all’uso dell’ozono, informazioni sulla tossicità e l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente, efficacia della sostanza come virucida, sicurezza d’uso e precauzioni da adottare nella generazione in situ di ozono nel campo della prevenzione e controllo del SARS-CoV-2. Tratta inoltre le diverse applicazioni dell’ozono, dalla sanificazione degli ambienti a quella dei dispositivi, al settore alimentare, fino al trattamento delle acque. Il documento, sulla base delle evidenze scientifiche, esamina inoltre l’efficacia terapeutica dell’ozonoterapia valutandone la sicurezza d’uso, le criticità e gli sviluppi in divenire. L’elaborato non prende in esame l’esposizione all’ozono quale prodotto involontario da irraggiamento UV dell’atmosfera né di sistemi per la purificazione dell’aria. Il documento inoltre non prende in esame altre sostanze generate in situ ad azione disinfettante o comunque sanitizzanti o altri processi in uso nel contesto epidemico COVID-19 e pertanto non consente una esaustiva valutazione del rapporto costo/beneficio rispetto agli altri sistemi disponibili.
Documento a cura di: Gruppo di lavoro ISS-INAIL


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L’uso dell’imaging della Tomografia Computerizzata (TC) nella diagnosi ed evoluzione del COVID-19 si è posto fin dall’inizio della pandemia come uno strumento diagnostico complementare, a volte superiore alla tecnica di elezione ovvero alla RT-PCR, a causa dell’elevato numero di falsi negativi prodotti da quest’ultima. Questo rapporto, elaborato in collaborazione tra il Centro Nazionale delle Tecnologie Innovative per la Sanità Pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), vuole fare luce su quanto emerso in letteratura sull’uso della TC evidenziando le luci e le ombre di possibili usi non basati sulla Evidence Based Medicine.
Documento a cura di: Evaristo Cisbani, Valentina Dini, Sveva Grande, Alessandra Palma, Antonella Rosi, Maria Antonella Tabocchini, Fulvio Gasparrini, Antonio Orlacchio


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Il rapporto, diretto al cittadino, operatore sanitario e stakeholder, affronta l’introduzione delle tecnologie a supporto del rilevamento della prossimità utilizzate nel contact tracing digitale basato su App per smartphone per combattere l’epidemia di COVID-19. Lo studio ha tre punti di vista. La prima polarità introduce il contact tracing a partire dalla definizione della World Health Organization, che prescinde da tecniche digitali e in realtà è articolata in tre passi importanti: contact identification, contact listing, contact follow-up. Il secondo punto di vista evidenzia le innovazioni della tecnologia mobile, basate su smartphone, che erano indisponibili durante la diffusione dell’epidemia dovuta al virus SARS-CoV del 2003. Il terzo punto di vista entra in merito alla diffusione e alla evoluzione di queste App attraverso un’analisi dello stato dell’arte. Il rapporto si propone in oltre come strumento dinamico che viene aggiornato sulla base dell’evoluzione delle soluzioni tecnologiche e le evidenze che emergono dalla letteratura scientifica internazionale.
Documento a cura: Giansanti Daniele, Giuseppe D’Avenio, Mirko Rossi, Alessandro Spurio, Luigi Bertinato, Mauro Grigioni


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La ricerca e gestione dei contatti (contact tracing) è una componente chiave delle strategie di prevenzione e controllo del COVID-19. L’obiettivo è identificare rapidamente i casi secondari e prevenire l’ulteriore trasmissione dell’infezione. Si svolge attraverso 3 fasi: 1) identificazione delle persone esposte all’infezione SARS-CoV-2; 2) colloquio con i contatti, per valutare i sintomi e il rischio, e fornire istruzioni sui comportamenti da tenere; 3) monitoraggio per 14 giorni dopo l’ultima esposizione, per verificare l’eventuale insorgenza di sintomi e identificare rapidamente i casi secondari, isolarli e trattarli. Il presente documento illustra le fasi chiave del contact tracing e ha lo scopo di fornire uno strumento per la sanità pubblica che permetta di rendere omogeno l’approccio a questa attività sul territorio nazionale.
Documento a cura: Antonietta Filia, Alberto Mateo Urdiales, Maria Cristina Rota


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La circolazione pandemica di SARS-CoV-2 è legata alla trasmissione da uomo a uomo. Tuttavia, alcune recenti evidenze, sia di natura osservazionale che sperimentale, hanno posto all’attenzione della comunità scientifica e delle autorità sanitarie, il tema della suscettibilità degli animali a SARS-CoV-2. È stato infatti riportato che, occasionalmente, il virus può trasmettersi dall’uomo agli animali e probabilmente anche da animali a uomo. Il presente rapporto fornisce informazioni e raccomandazioni per medici veterinari, docenti, ricercatori e lavoratori, compresi quelli equiparati, delle strutture veterinarie universitarie italiane, quali ospedali didattici, laboratori e sale settorie, che a vario titolo e ruolo sono coinvolti nelle attività didattica, assistenziale e di ricerca.
Documento a cura: Gruppo di lavoro SISVet-ISS



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Nell'ambito dell'emergenza COVID-19 sono state avanzate numerose proposte di utilizzo degli integratori alimentari (IA) a fini terapeutici. Tale utilizzo non è corretto in quanto gli IA possono essere usati per migliorare lo stato di benessere dei soggetti sani, ma il loro utilizzo a scopo terapeutico è improprio e potenzialmente pericoloso per la salute. Ciò è ancora più vero nei confronti di una malattia “nuova” come il COVID-19. Il presente rapporto intende chiarire soprattutto gli aspetti di perenne ambiguità sul ruolo differente degli IA e dei Farmaci. Vengono pertanto indicati per entrambi i differenti percorsi regolatori previsti per l'immissione in commercio. Sono infine richiamate le raccomandazioni sull’uso consapevole ed informato degli IA rispetto alle loro funzioni, proprietà ed interazioni con farmaci.
Documento a cura: Gruppo di lavoro ISS Farmaci COVID-19


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La fragilità dei pazienti diabetici è accentuata in tempi di COVID-19. L’esame del fondo oculare, necessario nei pazienti diabetici sia per l’evidenziazione di eventuali complicanze retiniche che per seguire l’andamento della malattia di base, rappresenta una procedura a rischio sia per il paziente che per l’oculista, in quanto generalmente eseguita in sede ambulatoriale mediante uno strumento (lampada a fessura) che prevede una ridotta distanza (15-20 cm) tra operatore e paziente. L’applicazione di un modello di diagnostica del fondo oculare mediante immagini digitali refertate a distanza, ampiamente consolidata in altri Paesi, offre vantaggi relativi alla gestione del paziente: eseguibilità in sede di ambulatorio diabetologico contestualmente ad altri esami/controlli/terapie/forniture di presìdi, riducendo gli accessi, evitando la prenotazione della prestazione specifica al Centro Unico di Prenotazione (e, pertanto, un altro accesso in luogo pubblico); rispetto della distanza di sicurezza con l’interposizione di un apparecchio fotografico digitale (retinografo); refertabilità a distanza e possibilità di depositare il referto direttamente nella cartella diabetologica e/o nel database del Medico di Medicina Generale; possibilità di diagnosticare nell’immagine patologie concomitanti del fondo oculare (degenerazione maculare senile, sospetto di glaucoma e altro); sensibilizzazione del paziente, che viene reso edotto, nell’occasione, della necessità di sottoporsi a controlli oculistici periodici.
Documento a cura: Roberto Perilli, Mauro Grigioni, Massimo Porta, Filippo Cruciani, Francesco Bandello, Leonardo Mastropasqua, Agostino Consoli


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Il rapporto presenta indicazioni per la definizione dei decessi per COVID-19, per la certificazione ISTAT e classificazione degli stessi e per la definizione del decesso ai fini di indennità INAIL. L’adozione di criteri standardizzati consente di confrontare l’impatto dell’epidemia a livello regionale ed internazionale, di valutare in maniera standardizzata l’efficacia di politiche sanitarie per il contenimento dell’infezione e di stimare l’efficacia di trattamenti terapeutici e preventivi.
Documento a cura: Gruppo di Lavoro ISS Cause di morte COVID-19, Gruppo di lavoro Sovrintendenza sanitaria centrale – INAIL, ISTAT


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Nel corso di dicembre 2019 nella città di Wuhan nella Provincia di Hubei, le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un cluster di casi di polmonite ad eziologia sconosciuta. Le indagini intraprese hanno portato all’identificazione di un nuovo coronavirus SARS-CoV-2, della stessa famiglia di quelli responsabili della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV) e della sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV). Il nuovo virus causa la malattia denominata COVID-19 (Coronavirus disease). La risposta immunitaria al virus si è rivelata di fondamentale importanza nel determinare il decorso e la prognosi della malattia. In questo rapporto sono sintetizzate le attuali conoscenze sulla risposta immunitaria all’infezione da SARS-CoV-2 e le loro implicazioni nella prevenzione dell’infezione e nella terapia di COVID-19.
Documento allegato: Gruppo di Lavoro ISS Immunologia COVID-19


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La ricerca biomedica include ricerche di tipo interventistico o sperimentale, e ricerche osservazionali / epidemiologiche. Mentre i primi tipi di ricerche sono regolate da normative specifiche, di cui alcune dedicate alla situazione di pandemia di COVID-19, per le seconde non esistono riferimenti normativi ma documenti di “soft law”. Il presente rapporto si propone di offrire riferimenti ai ricercatori impegnati nello studio SARS-CoV-2 e ai Comitati Etici (CE) impegnati nella valutazione delle ricerche osservazionali/epidemiologiche condotte in emergenza, a partire dalla letteratura e da raccomandazioni di Organizzazioni Internazionali, relative a: valori e principi di etica della ricerca da considerare nella progettazione e valutazione di ricerche osservazionali / epidemiologiche in emergenza COVID-19; ruolo dei CE e procedure da adottare per rispondere con tempestività alle richieste di valutazione delle ricerche osservazionali / epidemiologiche in ambito COVID-19 e non COVID-19; specificità e deroghe al consenso informato per le ricerche osservazionali / epidemiologiche in ambito COVID-19; collaborazione tra ricercatori e condivisione tempestiva di risultati e dati delle ricerche.
Documento a cura: Gruppo di Lavoro ISS Bioetica COVID-19


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La Commissione Europea ha pubblicato in data 15 aprile 2020 le linee guida sui test diagnostici in vitro (IVD) per COVID-19. In un primo Rapporto ISS COVID-19 (n. 28/2020) sono stati già affrontati i contenuti relativi agli aspetti normativi che regolano l’uso e la commercializzazione degli IVD nei paesi dell’Unione Europea e le diverse tipologie di IVD che possono essere rinvenute sul mercato. Il presente rapporto illustra ulteriori argomenti presenti nelle linee guida. Viene in particolare descritta l’evoluzione del mercato degli IVD specifici per COVID-19 e vengono fornite informazioni per gli stakeholders (utilizzatori, distributori e fabbricanti) in merito al corretto utilizzo degli IVD in relazione alla destinazione d’uso ed alle prestazioni indicate dal fabbricante.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19 e Gruppo di Lavoro ISS Dispositivi Medici COVID-19


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Dall’inizio della pandemia, per rispondere alle emergenti esigenze di riorganizzazione della rete assistenziale in area materno-infantile, si è resa necessaria una revisione dei percorsi di presa in carico delle donne in gravidanza, delle madri, dei padri e dei neonati. La pressione epidemiologica iniziale, soprattutto nelle aree più colpite del Paese, ha portato i servizi sanitari regionali a definire percorsi assistenziali basati sulla disponibilità organizzativa e logistica del momento. Inoltre, nella fase iniziale dell’epidemia COVID-19, tra gennaio e marzo 2020, le evidenze scientifiche a supporto di tali decisioni erano ancora scarse e non sempre univoche. Attualmente la letteratura a disposizione, benché limitata, indica in maniera più consistente quali siano le pratiche clinico-assistenziali appropriate per la presa in carico del percorso nascita in donne con infezione sospetta o confermata da virus SARS-CoV-2.
Autori del documento: Angela Giusti, Francesca Zambri, Francesca Marchetti, Letizia Sampaolo, Domenica Taruscio, Paolo Salerno, Antonio Chiantera, Nicola Colacurci, Riccardo Davanzo, Fabio Mosca, Flavia Petrini, Luca Ramenghi, Maria Vicario, Alberto Villani, Elsa Viora, Federica Zanetto, Serena Donati


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L’emergenza creata dalla pandemia COVID-19 e la necessità di adottare misure di contenimento del contagio, come le limitazioni di movimento e il distanziamento sociale, può influire negativamente sulla salute delle donne nel periodo perinatale, aumentando il rischio di comparsa di alcuni disturbi mentali, come depressione e ansia. I Servizi che si occupano della salute della donna in gravidanza dovrebbero riorganizzare le procedure per far fronte a questa emergenza, con l’obiettivo di continuare a fornire un’assistenza di qualità e garantendo, al contempo, la sicurezza di utenti e operatori. Viene qui proposto l’adattamento ad un contesto di emergenza di un programma di intervento volto ad individuare tempestivamente le donne a rischio e fornire loro un trattamento basato su prove di efficacia.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19


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Come conseguenza dello scenario emergenziale SARS-CoV-2, circa 9 milioni di minori di età hanno sperimentato cambiamenti sostanziali negli ambienti di vita, nelle routine quotidiane e nelle reti relazionali, educative e sociali che normalmente favoriscono la promozione della salute e la resilienza agli eventi traumatici. Allo stato attuale, è importante individuare e attuare le strategie utili a garantire contemporaneamente la massima continuità e supporto allo sviluppo neuropsichico e il minimo rischio di diffusione del virus in bambini, adolescenti, familiari e operatori. Questo impegno richiede un confronto e una collaborazione costante tra tutte le istituzioni e i professionisti coinvolti, e una modulazione differenziata delle attività nei diversi contesti locali e in relazione all’evoluzione della pandemia.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19


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La disciplina della protezione dei dati personali ha acquisito un ruolo fondamentale nell’emergenza COVID-19: la raccolta e l’utilizzo dei dati, in particolare quelli relativi alla salute, sono strumenti indispensabili nell’azione di contrasto della pandemia. Limitazioni alla privacy per motivi di tutela della sanità pubblica sono consentite dal GDPR, così come dal Codice in materia di protezione dei dati, secondo criteri di proporzionalità, precauzione e temporaneità. Il presente rapporto ricostruisce i principi giuridici ed etici della materia, cercando di fornire indicazioni operative per il trattamento dei dati personali nell’emergenza.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Bioetica COVID-19


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I familiari dei pazienti ospedalizzati per COVID-19 sono esposti a minacce di perdita in vari ambiti: perdita di una persona cara, del lavoro, della sicurezza economica, dei contatti sociali e dell’autonomia di muoversi liberamente nel mondo. Allo scopo di esaminare le esperienze e i problemi dei familiari di pazienti con COVID-19 e individuare buone pratiche per fronteggiarli, gli autori del presente rapporto hanno esaminato la letteratura pertinente e condotto un’indagine qualitativa con il coinvolgimento di familiari di pazienti ricoverati in reparti COVID-19 e personale sanitario ivi operante. Come strumenti di ricerca qualitativa si è deciso di utilizzare due focus group, integrati da interviste telefoniche semi-strutturate. Sulla base dell’esame della letteratura e dei risultati dell’indagine qualitativa, sono state qui formulate delle indicazioni per prendersi cura dei bisogni dei familiari.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19


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L’emergenza COVID-19 ha scardinato le modalità e le possibilità di comunicazione all’interno del contesto ospedaliero. La condizione di isolamento dei pazienti in reparti dedicati, assistiti da personale medico-sanitario con protezioni individuali integrali, ha reso necessaria l’adozione di un nuovo assetto comunicativo tra questi ultimi, i pazienti e i loro congiunti. Nel sottolineare, attraverso una analisi etica e bioetica, alcuni aspetti rilevanti che, nel contesto emergenziale, possano favorire la comunicazione, il presente rapporto ne ribadisce la centralità come fulcro della relazione di cura.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro Bioetica COVID-19


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Il presente rapporto illustra i risultati dell’indagine conoscitiva, promossa dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità e da UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare Onlus, ideata con lo scopo di raccogliere i bisogni delle persone con patologie rare e dei loro caregiver ed evidenziarne le necessità più cogenti nel periodo iniziale dell’emergenza sanitaria da COVID-19. Il questionario online ha ricevuto 1174 risposte in 2 settimane (23 marzo - 5 aprile 2020); i risultati forniscono una fotografia delle difficoltà e dei disagi di questa fascia di popolazione particolarmente fragile, in un momento in cui si stavano elaborando le prime misure di supporto a livello nazionale e regionale. Sono stati evidenziati problemi sull’assistenza sanitaria e sul sostegno socio-sanitario in conseguenza alla pandemia; è stato inoltre rilevato un considerevole bisogno di informazione non solo sull’impatto della pandemia relativamente alla propria condizione di salute, ma anche sull’accesso ai servizi socio-sanitari.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19


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La celiachia (o malattia celiaca) è una permanente malattia sistemica / enteropatia immuno-mediata, scatenata dal glutine in soggetti geneticamente predisposti. L’unico trattamento ad oggi efficace per questa condizione è una rigorosa dieta senza glutine per tutta la vita. In Italia si stima che la prevalenza della celiachia sia intorno al 1%, corrispondente a circa 600.000 celiaci. Di questi, poco più di 214.000 sono diagnosticati. Allo stato attuale delle conoscenze, è plausibile che le persone con celiachia non complicata, in trattamento dietetico e senza segni clinici e sierologici di attività di malattia in corso e in buono stato di nutrizione, non presentino un maggior rischio, rispetto alla popolazione generale, di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 o di un avere un decorso più sfavorevole. I celiaci che non seguono un adeguato trattamento dietetico, che hanno sviluppato complicanze, in particolar modo l’iposplenismo, o che presentano una malattia auto-immune associata alla celiachia, sono a più alto rischio infettivo, rispetto alla popolazione generale.

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Questo documento, indirizzato alle autorità regionali sanitarie e ambientali e agli enti territoriali, fornisce indicazioni tecniche specifiche relative all’analisi di rischio correlata alle attività sportive e ricreative negli impianti natatori, nei parchi acquatici e in strutture similari, alla luce della pandemia COVID-19 in corso. Con riferimento allo scenario epidemiologico corrente, sono fornite indicazioni specifiche di mitigazione di rischio relativamente a: a) controllo della contaminazione ambientale, messo in atto dalle autorità ambientali e sanitarie preposte, secondo la vigente normativa ambientale e sulla qualità delle acque di piscina, parchi acquatici o strutture similari b) norme igieniche e comportamentali da seguire da parte dei soggetti gestori e operatori di impianti natatori, parchi acquatici, o strutture similari; c) norme igieniche e comportamentali da seguire da parte dei bagnanti e frequentatori di impianti natatori, parchi acquatici, o strutture similari.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19


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Questo documento, indirizzato alle autorità regionali ambientali e sanitarie e agli enti territoriali, fornisce alcuni elementi di analisi di rischio correlata alle attività di balneazione, alla luce della pandemia COVID-19. Con riferimento allo scenario epidemiologico corrente e allo stato attuale delle conoscenze sul SARS-CoV-2, si considera significativo il rischio dovuto a eventi pericolosi di affollamento, vicinanza e contatto tra persone, in condizioni di promiscuità ed elevata frequentazione tipici delle attività di balneazione. Vengono quindi fornite alcune indicazioni di mitigazione di rischio relativamente all’organizzazione di ambienti, strutture e procedure e norme igieniche/comportamentali da seguire in stabilimenti e spiagge libere. Il rischio di esposizione all’infezione teoricamente veicolata da terreni e acqua, è considerato irrilevante in ragione delle condizioni ambientali, delle norme ambientali e di controllo già esistenti e delle misure di mitigazione raccomandate nel documento, in base a principi di precauzione. Si raccomanda una adeguata comunicazione sulla conoscenza e il rispetto delle rigorose norme che caratterizzeranno questa stagione balneare che, nelle condizioni attuali, risulterà diversa dagli anni precedenti.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19


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La pandemia di COVID-19 ha inciso sull’assetto organizzativo e assistenziale del Servizio Sanitario Nazionale attraverso complessi interventi in ambito ospedaliero. Analogamente la medicina territoriale, ed in particolare il Medico di Medicina Generale, sono stati segnati incisivamente dalla diffusione di COVID-19. Il rapporto affronta alcuni dilemmi etico-clinici presenti nella nuova quotidianità della pratica clinica del medico di medicina generale. Sono presi in considerazione la situazione esistente, le valutazioni prospettiche del cambiamento e i valori portanti della relazione con il paziente, i familiari e la società, nonché la sicurezza individuale e collettiva.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro Bioetica COVID-19


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La sorveglianza è una componente fondamentale della sanità pubblica, in particolare nell’ambito delle attività di prevenzione e controllo delle malattie infettive. In situazioni emergenziali, le misure di controllo poste in essere per la tutela della salute pubblica possono imporre restrizioni al singolo individuo, tracciando nuovi e temporanei confini alla sua libertà. Nell’implementazione dei singoli interventi è necessario che sia sempre garantito un adeguato bilanciamento tra l’efficacia epidemiologica e il rispetto dei diritti fondamentali delle persone. Delineando alcune misure di contenimento attuate per contrastare l’epidemia da COVID-19, questo documento rileva l’importanza di promuovere la riflessione etico-giuridica nel contesto degli interventi di tutela della salute pubblica, facendo costante riferimento a un insieme di valori condivisi.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro Bioetica COVID-19


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L’adeguamento alle condizioni contingenti per contrastare la diffusione dell’epidemia di SARS-CoV-2 e per garantire una buona qualità dell’aria degli ambienti indoor necessita di appropriate risposte per il contenimento del rischio di trasmissione del virus. In questo ambito, nel documento presentato verranno descritti i principali componenti dei sistemi di ventilazione e di climatizzazione che possono favorire la movimentazione dell’aria in ambienti indoor all’interno di strutture comunitarie non sanitarie e di ambienti domestici e verranno altresì fornite raccomandazioni operative per la gestione di questi impianti.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19


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Il presente rapporto approfondisce le tematiche connesse al contenimento del contagio e all’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione pubblica nella “fase 2” dell’epidemia di COVID-19. Il settore della ristorazione costituisce un ambito di particolare rilievo poiché, all’interno dei locali deputati alla somministrazione degli alimenti, possono realizzarsi simultaneamente condizioni di rischio quali affollamento, limitato ricambio d’aria, permanenza prolungata e – in relazione al consumo dei pasti – impossibilità di garantire l’utilizzo delle mascherine. Inoltre, il consumo di alimenti e bevande determina l'esposizione ravvicinata al viso di mani, oggetti e prodotti, potenziali veicolo del virus. Risulta pertanto particolarmente importante l’applicazione del distanziamento fisico e delle altre misure di mitigazione del rischio, un’attenta ridefinizione dell’organizzazione degli esercizi commerciali e un innalzamento delle garanzie igienico-sanitarie.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19


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La pandemia e l’emergenza SARS-CoV-2 hanno determinato un significativo impatto sulle condizioni di benessere psicofisico e relazionale delle persone, associato alla paura di malattia e alle reazioni alle disposizioni istituzionali. Il presente rapporto propone un intervento strutturato di consulenza e di supporto psicologico telefonico, trasversale ai servizi, in ambito sanitario alla popolazione generale. L’obiettivo è quello di una prevenzione secondaria, di intercettazione e di risposta alle differenti tipologie di disagio psichico, attraverso il coordinamento dei servizi sanitari e sociali della rete territoriale. In particolare, vengono fornite indicazioni sugli aspetti organizzativi e tecnico professionali, comprensivi di un facsimile di scheda clinica.
Autori del documento: Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19


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Nella pandemia da COVID-19 i professionisti sociosanitari del territorio stanno utilizzando il telefono con diverse finalità: fornire informazioni; garantire assistenza sanitaria a distanza; condurre indagini epidemiologiche e offrire sostegno psicologico per la popolazione generale e per le persone con disabilità e disturbi psichiatrici. Il presente rapporto intende evidenziare l’importanza della Rete territoriale e del coordinamento tra Servizi e professionisti coinvolti nelle iniziative di comunicazione condotte attraverso telefoni dedicati, al fine di collocarle nella cornice di un piano di comunicazione e azione integrato. In particolare vengono fornite indicazioni sulla conduzione di un intervento telefonico di primo livello per l’informazione personalizzata e per l’attivazione dell’empowerment della popolazione generale, basato su una prestazione professionale che integri competenze tecnico-scientifiche e competenze di base del counselling
Autori del documento: Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19


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Le evidenze scientifiche disponibili ad oggi indicano che l’infezione da SARS-CoV-2 si manifesta nei pazienti pediatrici con un andamento clinico con una letalità molto bassa (0,06% nella fascia di età 0-15 anni). Tuttavia, recenti pubblicazioni europee e statunitensi descrivono una sindrome infiammatoria acuta multisistemica in età pediatrica e adoloscenziale, associata a positività per il SARS-CoV-2 o presenza di anticorpi anti SARS-CoV-2, il cui preciso inquadramento nosologico è attualmente in corso. Questa sindrome sembrerebbe condividere alcune caratteristiche cliniche, un’aberrante risposta infiammatoria, alcune opzioni terapeutiche (immunoglobuline, steroidi, farmaci anticitochinici) con la MK. Da questa però si distinguerebbe per altre peculiarità, rappresentate da maggiore età dei soggetti colpiti, interessamento multisistemico grave, prevalente interessamento miocardico e/o gastrointestinale. Il documento evidenzia che, al momento, pur in assenza di una definizione di caso condivisa a livello europeo, sia plausibile una correlazione fra infezione da SARS-CoV-2 e insorgenza della sindrome, pur in presenza di evidenze limitate del nesso di causalità. Sottolinea inoltre l’assenza di forti evidenze epidemiologiche di un incremento dell’incidenza della MK, l’assenza di aumentato rischio di recidiva della malattia, l’assenza di aumentata suscettibilità all’infezione da SARS-CoV-2 in pazienti con pregressa MK durante la pandemia COVID-19.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19


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I dispositivi diagnostici in vitro (IVD) rappresentano strumenti essenziali per un’efficace gestione dell’epidemia di COVID-19. È tuttavia cruciale comprendere appieno quali informazioni possano fornire i differenti test disponibili sul mercato e quale livello di prestazioni mostrino. Questi aspetti hanno infatti notevole impatto sull’identificazione delle persone con infezione in corso e sul monitoraggio del decorso clinico e, quindi, sul controllo della pandemia. Il 15 aprile 2020 la Commissione Europea ha pubblicato le linee guida sui dispositivi diagnostici in vitro per COVID-19. Nel presente rapporto vengono diffusi i contenuti relativi (i) agli aspetti normativi che regolano l’uso e la commercializzazione degli IVD per COVID-19 in Italia e nei paesi dell’Unione Europea e (ii) alle diverse tipologie di IVD che possono essere rinvenute sul mercato.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19 e Gruppo di Lavoro ISS Dispositivi Medici COVID-19


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Questo documento fornisce indicazioni specifiche per contenere il potenziale rischio di trasmissione di infezione da Legionella legato all’acqua contenuta nei riuniti odontoiatrici alla luce dell’emergenza COVID-19. In questo periodo, infatti, la considerevole riduzione dell’erogazione delle prestazioni odontoiatriche con conseguente fermo tecnico di molti riuniti, ha favorito il ristagno dell’acqua e la conseguente formazione di biofilm con una maggiore proliferazione di microrganismi ad esso associato, portando ad un innalzamento del rischio di infezione da Legionella. Il documento si ispira alle linee guida nazionali per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, al decreto legislativo 81/2008, ai dettami del DM 14 giugno 2017 inerente ai piani di sicurezza dell’acqua e al documento dell’ESCMID Study Group for Legionella Infections (ESGLI).
Autori del documento: Maria Luisa Ricci, Maria Cristina Rota, Maria Scaturro, Nardone Michele, Enrico Veschetti, Luca Lucentini, Lucia Bonadonna, Sergio La Mura


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Questo documento fornisce raccomandazioni per la gestione di mascherine e guanti monouso come rifiuti prodotti da utilizzo domestico e non domestico, compresi Enti pubblici e privati, attività commerciali e produttive, diverse dalle attività sanitarie e sociosanitarie. Vengono fornite raccomandazioni anche sulle caratteristiche, posizionamento e movimentazione dei contenitori per la raccolta di tali rifiuti.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Rifiuti COVID-19


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Il rapporto presenta una panoramica relativa all’ambito della sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19. Le indicazioni si basano sulle evidenze, a oggi disponibili, relativamente alla trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, della sopravvivenza del virus su diverse superfici e dell’efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali. Le indicazioni considerano anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo. Il documento include anche indicazioni sul trattamento del tessile da effettuarsi in loco (sia abbigliamento in prova che superfici non dure quali arredi imbottiti, tendaggi, ecc). Il rapporto precisa i termini usati nell’ambito della disinfezione chiarendo la differenza tra disinfettante, sanificante, igienizzante per l’ambiente e detergente.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Biocidi COVID-19


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Questo documento fornisce indicazioni ad interim per un appropriato sostegno dei bambini e adolescenti con iposurrenalismo nell’attuale scenario emergenziale da infezione da SARS-CoV-2. L’iposurrenalismo è una malattia potenzialmente letale, caratterizzata da deficit nella produzione o nell’azione dei glucocorticoidi, talora associata ad insufficienza dei mineralcorticoidi e degli androgeni. I sintomi clinici principali di insufficienza surrenalica includono debolezza, affaticamento, anoressia, nausea e vomito, dolore addominale, perdita di peso, ipotensione ortostatica e in taluni casi desiderio di assumere sale. In generale la diagnosi e il trattamento dei pazienti iposurrenalici sono molto impegnativi. In particolare, la presenza di uno stato febbrile ≥ 38°C, una infezione acuta, uno stress quale un intervento chirurgico ed altre condizioni acute possono alterare il quadro metabolico che, se non trattato correttamente, può portare in molte forme alla crisi surrenalica. Quest’ultima evenienza richiede immediatezza d’azione, appropriatezza di trattamento e l’ospedalizzazione perché potenzialmente letale. Nel caso di COVID-19 sospetta o accertata, i pazienti in terapia cortisonica sostitutiva dovranno continuare ad assumerla e a seconda della gravità clinica aumentare opportunamente il trattamento, per garantire un adeguato apporto ormonale sostitutivo in condizioni di stress. Si raccomanda un contatto costante con il centro di riferimento per consentire la valutazione dello specialista, anche con l’uso di sistemi di telemedicina.

Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19


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Durante eventi epidemici vi è un elevato rischio di sviluppare disturbi d’ansia, depressione, comportamenti auto- ed etero-aggressivi. Le misure di contrasto si associano a maggior rischio di abuso di alcool e sostanze, violenza domestica, e abusi sui minori. Aumentano inoltre vari fattori di rischio psicosociale come stress economico, disoccupazione, lutto, perdita del ruolo e del lavoro, rottura delle relazioni. Viene qui proposto un programma strutturato, manualizzato, basato su interventi fondati su evidenze e su una metodologia di valutazione standardizzata con strumenti integrabili nella routine clinica dei Dipartimenti di Salute Mentale. Il programma, elaborato sulla base di principi e modelli proposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’Inter Agency Standing Committee e dal West China Hospital, ha carattere globale poiché è diretto sia alla popolazione generale che alle persone ad alto rischio, come i soccorritori e le persone con particolare vulnerabilità bio-psico-sociale.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19


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Come conseguenza dell’attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2, gli operatori di area sanitaria e sociosanitaria hanno dovuto affrontare una serie di attività quali la riorganizzazione dei servizi e delle procedure professionali andando incontro a diverse situazioni a rischio biologico. Si sono trovati quindi a sperimentare contesti di stress e disagio personale. L’emergenza SARS-CoV-2 ha reso particolarmente difficile la messa in atto delle usuali strategie di gestione dei problemi sia a livello organizzativo/strutturale che individuale e le dimensioni del fenomeno e le tipologie dei bisogni dei malati COVID-19 hanno coinvolto maggiormente alcune categorie di operatori sanitari, con limitata possibilità di sostituzione, risoluzione e turnazione. Il presente rapporto contiene alcune indicazioni operative per la prevenzione dello stress e per la predisposizione di interventi mirati alla protezione fisica e psicologica degli operatori di area sanitaria e sociosanitaria.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19


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Questo documento fornisce raccomandazioni tecniche specifiche relative alla prevenzione, controllo e gestione del rischio Legionella negli impianti idrici alla luce dell’emergenza COVID-19. In questo periodo, infatti, il ristagno dell’acqua e l’uso saltuario di alcuni impianti, potrebbero determinare un grave rischio per la trasmissione della legionellosi. Il documento è indirizzato ai responsabili/gestori di strutture turistico recettive, edifici civili, e alle autorità preposte alla tutela della salute. Le indicazioni contenute nel documento sono ad integrazione di quanto già indicato per le suddette strutture nelle linee guida nazionali per la prevenzione e il controllo della legionellosi e in accordo con il DL.vo 81/2008 e i dettami del DM 14 giugno 2017 inerente i piani di sicurezza dell’acqua.
Autori del documento: Maria Luisa Ricci, Maria Cristina Rota, Maria Scaturro, Enrico Veschetti, Luca Lucentini, Lucia Bonadonna, Sergio La Mura


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Questo documento riassume i dati disponibili relativamente alle modalità di trasmissione di SARS-CoV-2, alla potenzialità del virus di contaminare e persistere nell’ambiente e su superfici inanimate. Riassume inoltre le conoscenze sull’attività dei disinfettanti nei confronti dei virus e dei coronavirus in particolare e sottolinea l’importanza di integrare gli interventi di sanificazione ambientale fra le misure di prevenzione e controllo di COVID-19. Il documento fornisce inoltre indicazioni circa le modalità di sanificazione dei locali che hanno ospitato pazienti affetti o sospetti di avere acquisito la malattia nel contesto sanitario, nelle strutture aperte al pubblico e nell’ambiente domestico.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni COVID-19


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Il rapporto presenta una panoramica relativa all’ambito della “disinfezione” con l’intento di chiarire punti quali: tipologia di prodotti disinfettanti, sia per la cute umana sia per le superfici, disponibili sul mercato italiano, efficacia di questi prodotti contro i virus, etichette di pericolo presenti sui prodotti, condizioni per un loro corretto utilizzo al fine di garantirne efficacia e sicurezza d’uso. Il rapporto precisa i termini usati nell’ambito della disinfezione chiarendo la differenza tra disinfettante, sanificante, igienizzante per le mani e per l’ambiente e detergente.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19


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Le evidenze raccolte fino ad oggi indicano chiaramente che esistono differenze di sesso e genere importanti nel contesto della pandemia da COVID-19. Questo è quanto emerge sia dalla percentuale dei contagi, sia dal tasso di letalità. Comprendere i diversi meccanismi alla base di queste differenze potrà essere importante per disegnare strategie di prevenzione e di cura genere specifiche. Si raccomanda quindi la raccolta e l’analisi dei dati, epidemiologici e clinici, disaggregati per sesso sia a livello nazionale che internazionale.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19


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Il virus SARS-CoV-2 si diffonde per contagio inter-umano, e non vi sono evidenze di trasmissione alimentare, associata agli operatori del settore alimentare o agli imballaggi per alimenti. La sicurezza degli alimenti, nel quadro normativo europeo, è garantita tramite un approccio combinato di prevenzione e controllo che abbraccia le filiere agroalimentari “dal campo alla tavola”. Nel corso dell’epidemia di COVID-19, tuttavia, la tutela dell’igiene degli alimenti richiede azioni aggiuntive mirate a circoscrivere nei limiti del possibile il rischio introdotto dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in ambienti destinati alla produzione e commercializzazione degli alimenti. Il presente documento, fornisce indicazioni e raccomandazioni specifiche per garantire l’igiene degli alimenti e degli imballaggi alimentari nelle fasi di produzione, commercializzazione e consumo domestico.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19


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’epidemia di COVID-19 si diffonde per contagio inter-umano, tuttavia la segnalazione di alcuni episodi di trasmissione del virus dai proprietari infetti ai loro animali, unitamente ad evidenze derivanti da infezioni sperimentali, hanno recentemente sollevato la questione della suscettibilità degli animali da compagnia a SARS-CoV-2. La possibilità del loro contagio, sebbene considerata un’evenienza rara, richiede l’applicazione di precauzioni finalizzate a minimizzare tale rischio, a tutela degli animali e di coloro che se ne prendono cura. In un’ottica di preparedness e prevenzione e attraverso un approccio One-Health, questo rapporto vuole contribuire a fornire elementi conoscitivi e indicazioni ad interim al personale sanitario, ai medici veterinari e a tutti coloro che si prendono cura della gestione sanitaria degli animali da compagnia nell’attuale contesto epidemico.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19


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Il rapporto presenta una panoramica sulla problematica della vendita in Internet di farmaci pubblicizzati come preventivi o curativi dell’infezione COVID-19 e fornisce indicazioni circa i rischi legati all’acquisto di medicinali attraverso farmacie online non autorizzate e alle terapie “fai da te”. Il documento ricorda che secondo la normativa italiana è possibile acquistare legalmente solo farmaci vendibili senza ricetta ed esclusivamente da farmacie online autorizzate dal Ministero della Salute. Gli autori hanno effettuato un monitoraggio dei siti Internet che vendono farmaci attualmente in sperimentazione per la cura dell’infezione COVID-19 verificando che esiste un attivo mercato illegale che sta sfruttando l’emergenza sanitaria. Il documento passa anche in rassegna le principali notizie ingannevoli circolate sui social riguardo alla prevenzione e terapia dell’infezione.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Farmaci COVID-19



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Questo documento fornisce indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone con enzimopenia G6PD (favismo) nell’attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. L’enzimopenia G6PD è una condizione endemica nel nostro Paese e le persone con questo deficit sono quasi sempre asintomatiche, tuttavia alcuni fattori scatenanti ad azione ossidativa sui globuli rossi possono scatenare crisi emolitiche. L’insorgenza e l’intensità della crisi emolitica dipende dalla dose dell’agente scatenante. Fra questi agenti vi sono farmaci quali la clorochina e l’idrossiclorochina, autorizzati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e utilizzati nei pazienti per fronteggiare la pandemia da coronavirus SARS-CoV-2 in assenza di un trattamento di comprovata efficacia. Al fine di garantire una corretta presa in carico del paziente SARS-CoV-2 positivo è necessario assicurarsi del suo status G6PD prima di iniziare il trattamento farmacologico con clorochina o idrossiclorochina, attraverso l’anamnesi o attraverso il test di screening o quantitativo dell’attività G6PD. Occorre, pertanto, porre adeguata attenzione al warning sull’utilizzo di clorochina e idrossiclorochina in presenza di enzimopenia G6PD.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19


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A seguito della eccezionale emergenza sanitaria determinata dall’epidemia COVID-19 è in atto una azione senza precedenti di raccolta di campioni biologici e dati personali e sanitari della popolazione, indispensabili per una efficace ricerca su COVID-19. In tale contesto è essenziale che la raccolta e la conservazione dei campioni avvengano secondo procedure operative standard internazionali consolidate e che allo stesso tempo si garantisca la tutela dei diritti delle persone e il corretto utilizzo di campioni e dati associati. Il rapporto nasce dalla collaborazione del Gruppo di Lavoro ISS Ricerca Traslazionale e BBMRI.it. e raccoglie le raccomandazioni, i documenti di indirizzo e le linee guida internazionali ad oggi approvate e consolidate.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19


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Il documento fornisce supporto alla realizzazione di servizi in telemedicina durante emergenza COVID-19, offrendo indicazioni, individuando problematiche operative e proponendo soluzioni sostenute dalle evidenze, ma anche impiegabili in modo semplice nella pratica. Le indicazioni sono raccolte per semplicità in un unico modello di riferimento, ma possono essere usate in varia combinazione per erogare servizi sanitari e supporto psicologico, allo scopo di sorvegliare proattivamente le condizioni di salute di persone in quarantena, in isolamento o dopo dimissione dall’ospedale, oppure isolate a domicilio dalle norme di distanziamento sociale ma bisognose di continuità assistenziale, pur non essendo contagiate da COVID-19.
Autori del documento: Francesco Gabbrielli, Luigi Bertinato, Giuseppe De Filippis, Mauro Bonomini, Maurizio Cipolla


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Questo documento descrive il tipo di campione e le modalità di campionamento necessari per la diagnosi di malattia respiratoria acuta da COVID-19 e il relativo test diagnostico. Vengono, inoltre, riportati per i campioni richiesti per i test diagnostici, le regole per l'imballaggio e il trasporto che tengono conto delle istruzioni per la biosicurezza degli operatori. Per la conferma diagnostica di COVID-19 sono necessari test microbiologici mediante l'uso della Real-time PCR. Infine, è allegato un manuale per il campionamento del tampone seguendo le corrette modalità di biosicurezza.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica


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Questo documento, che fornisce indicazioni tecniche specifiche relative ad acqua e servizi igienico-sanitari alla luce dell’emergenza in corso, è indirizzato ai gestori del servizio idrico integrato e alle autorità ambientali e sanitarie preposte alla tutela della salute e alla salvaguardia ambientale. Limitatamente alle circostanze contingenti, vengono fornite raccomandazioni relative alle attività di prevenzione e controllo dei rischi indirettamente connessi all’emergenza pandemica, condizioni che possono avere effetto sul funzionamento della gestione del ciclo idrico integrato.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente – Rifiuti COVID-19


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Questo documento, che descrive le modalità operative per la gestione dei fanghi di depurazione, dal recupero al trattamento, smaltimento o riutilizzo, è indirizzato sia ai gestori del servizio idrico integrato, inclusi gli operatori degli impianti di depurazione, sia alle autorità ambientali e sanitarie che operano su tutto il territorio nazionale. Vengono fornite raccomandazioni relative alle modalità di smaltimento dei fanghi trattati, nel rispetto delle prescrizioni normative di riferimento e limitatamente alle circostanze contingenti di emergenza della pandemia COVID-19 in corso.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente –Rifiuti COVID-19


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Le persone nello spettro autistico necessitano di massima attenzione nell’ambito delle strategie di prevenzione e controllo dell’epidemia da COVID-19. Il distress legato alla pandemia e le misure che sono state decise per contenerla possono impattare negativamente sulla loro salute e sui loro comportamenti. Inoltre, le persone nello spettro autistico che necessitano di maggiore supporto e/o presentano disabilità intellettiva possono non essere in grado di garantire la gestione dei rischi personali e sociali durante l’epidemia COVID-19. In questo rapporto vengono presentate alcune indicazioni da adottare in contesti generali e specifici per un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico.
Autori del documento: Osservatorio Nazionale Autismo ISS


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Il documento fornisce indicazioni generali su pulizia e disinfezione degli ambienti outdoor per la prevenzione e contenimento della diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2. È esaminata la combinazione di fattori quali modalità di trasmissione di SARS-CoV-2 e informazioni tecnico-scientifiche relative all’evidenza su presenza e sopravvivenza del virus sulle diverse superfici; l’efficacia dei prodotti disinfettanti e dei sistemi di applicazione e il loro possibile impatto ambientale e i rischi per la salute umana. In particolare si analizza l’impatto sull’ambiente e la conseguente possibile esposizione della popolazione a seguito di uso massivo di ipoclorito di sodio, sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi.
Le informazioni sull’uso dell’ipoclorito di sodio e la sua capacità di distruggere il virus su superfici esterne (strade) e in aria sono contrastanti. Il documento conferma l’opportunità del lavaggio delle strade con le modalità convenzionali (acqua o acqua e detergenti) evitando la produzione di polveri e aerosol e di limitare la disinfezione degli ambienti esterni e/o delle superfici stradali con prodotti quali l’ipoclorito di sodio (concentrazione indicativa dello 0,1%) a interventi straordinari poiché questo potrebbe comportare inquinamento ambientale.
Autori del documento: Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19 e Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Rifiuti COVID-19


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Il rapporto presenta indicazioni per l’esecuzione di riscontri diagnostici in pazienti deceduti con infezione da SARS-CoV-2. Nei casi di decessi positive per infezione da SARS-CoV-2 il riscontro diagnostico ha un ruolo confermatorio di un quadro di laboratorio e di imaging e può contribuire alla diagnosi e a spiegare i meccanismi della malattia. Il report si focalizza sulle procedure da seguire per l’esecuzione in sicurezza del riscontro diagnostico e per fornire un report affidabile dello stesso
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Cause di mortalità


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Per contrastare la diffusione dell’epidemia da virus SARS-CoV-2, garantire la qualità dell’aria indoor risulta fondamentale nella tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori. Il rapporto fornisce una serie di raccomandazioni da seguire sia negli ambienti domestici che lavorativi per mantenere un buon livello di qualità dell’aria indoor in relazione al contenimento del rischio di contagio da COVID-19.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’aria indoor


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Le indicazioni di questo documento vertono principalmente sugli ambiti di prevenzione e preparazione delle strutture residenziali alla gestione di eventuali casi sospetti/probabili/confermati COVID-19. Si tratta di un aggiornamento del rapporto pubblicato ad aprile che forniva le misure generali per l’implementazione dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), inclusa una adeguata formazione degli operatori e una specifica sorveglianza attiva tra i residenti e gli operatori per l’identificazione precoce dei casi. Si ribadisce l’importanza dell’isolamento temporaneo dei casi sospetti e, in caso di impossibilità di un efficace isolamento e gestione clinica del caso confermato, di effettuare il trasferimento in ambiente ospedaliero o in altra struttura adeguata per i casi COVID-19.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni – COVID-19


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Le presenti linee di indirizzo si basano sulle evidenze note alla data di pubblicazione sulla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2, ottemperando all’esigenza di dettare modalità operative per la gestione dei rifiuti urbani improntate sul principio di cautela su tutto il territorio nazionale, come da DPCM 9 marzo 2020. Nel documento viene considerata la gestione di due tipi di rifiuti, e precisamente: Rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria; Rifiuti urbani prodotti dalla popolazione generale, in abitazioni dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Gestione dei Rifiuti.


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Questo documento, alla luce delle evidenze scientifiche, dà indicazioni agli operatori sanitari coinvolti in ambito assistenziale di infezioni da SARS-CoV-2 sulle misure di prevenzione e protezione disponibili (inclusi i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi medici), in relazione al contesto assistenziale e al tipo di paziente.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni



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Questa guida è indirizzata alla gestione dei soggetti affetti da COVID-19 che necessitano l’implementazione di misure precauzionali atte a evitare la trasmissione del virus ad altre persone. L’isolamento fiduciario di casi di COVID-19 e di contatti è, infatti, una misura di salute pubblica molto importante che viene effettuata per evitare l’insorgenza di ulteriori casi secondari dovuti a trasmissione del virus SARS-CoV-2 e per evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero.
Autori del documento: Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni


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