Omceo Siciliani: “Solidarietà a medici calabresi per le offese della sindaca leghista”
"La sanità, al Sud come al Nord è un grande serbatoio di voti e di finanziamenti pubblici, in cui soldi e nomine nei posti chiave rappresentano la merce di scambio. Così come merce di scambio, in tempi di elezioni, sono le farneticazioni della signora Ceccardi, che aggredisce delle professionalità che andrebbero invece sostenute con progetti di sviluppo dalle istituzioni. Così il presidente dell'Omceo Palermo, Toti Amato, commenta le parole della sindaca Ceccardi.
14 DIC - Il presidente dell'Omceo di Palermo
Toti Amato, in rappresentanza dei presidenti di tutti gli Ordini dei medici siciliani, ha espresso la più forte solidarietà ai colleghi calabresi per "gli sproloqui e le
affermazioni gravissime della signora Ceccardi, sindaca leghista di Cascina, intervenuta nella trasmissione 'Agorà' di Rai3, secondo la quale i medici calabresi dovrebbero essere pagati meno rispetto ai colleghi delle regioni del Nord d’Italia perché meno bravi".
"E' la prima follia della nuova campagna elettorale - dice Amato - quando l'ansia di visibilità diventa l'unico scopo della propria esistenza e gli obiettivi politici, sociali e di coscienza cedono il passo a quelli mediatici e dell'incompetenza. Nessun politico infatti è così sciocco da andare al 'macello' senza un obiettivo: l'occasione era ghiotta per accaparrarsi un posticino al sole".
"Probabilmente la signora Ceccardi non conosce lo scenario della sanità pubblica, che è gravissimo - prosegue il presidente -. A partire, da una questione meridionale mai risolta e la sottostima rispetto ai bisogni reali delle risorse destinate al Sud ridotte all'osso dal ministero della Salute, che ha imposto tagli al personale e alle prestazioni. Una situazione che ha schiacciato e compromesso le strutture sanitarie portandole al collasso operativo in termini di servizi e di occupazione".
"Oggi, siamo arrivati solo alla guerra tra poveri. Ma dove c'è un povero, c'è sempre un ricco; e la sanità del Nord sta meglio perché quella del Sud sta peggio", sottolinea Amato.
"Siamo certi che la sindaca - continua il presidente - non conosce il riparto dei fondi sanitari alle regioni basato sul criterio della popolazione pesata, che assegna più fondi alle regioni che hanno più anziani e meno fondi alle regioni che hanno più giovani (condizione di quasi tutto il Meridione). Di conseguenza la spesa aumenta per il Sud, per i viaggi della speranza verso il Nord degli ammalati che si aggravano, e le casse del Nord si rimpinguano".
"La maglia nera affibbiata al Sud, compresa la Sicilia, è solo una grande impostura. E i medici, che al contrario dovremmo ringraziare giorno dopo giorno, sono solo le vittime di un sistema malato. Questo non vuol dire assolverci. Ma il punto è che la sanità, al Sud come al Nord - spiega il presidente dei medici - è un grande serbatoio di voti e di finanziamenti pubblici, in cui soldi e nomine nei posti chiave rappresentano la merce di scambio. Così come merce di scambio, in tempi di elezioni, sono le farneticazioni della signora Ceccardi, che aggredisce delle professionalità che andrebbero invece sostenute con progetti di sviluppo dalle istituzioni locali, regionali e nazionali, in tutte le sedi preposte".
"C'è da chiedersi semmai - conclude Amato - come è possibile coniugare l'interesse mediatico di un politico con i suoi doveri istituzionali di solidarietà e impegno civile. Più in generale, bisognerebbe imporre obblighi di solidarietà nazionale nell'esercizio dell'attività istituzionale".
14 dicembre 2017
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