A Lamezia Terme, impiantato un sensore sottocutaneo per il monitoraggio continuo della glicemia in tre giovani diabetici
Gli inserimenti sottocutanei dei sensori sono stati eseguiti con la tecnica della sutura intradermica, evitando la formazione di cicatrici nelle sede dell’incisione. I giovani diabetici sono poi stati ricontrollati dall’UO di Diabetologia, che ha riscontrato il buon funzionamento del sistema di monitoraggio continuo della glicemia.
14 DIC - Grazie all’attiva collaborazione tra l’unità operativa Diabetologia dell’ASP di Catanzaro, diretta da
Raffaele Mancini, e l’U.O. Chirurgia generale del Presidio ospedaliero di Lamezia Terme, diretta da
Manfredo Tedesco, è stato possibile impiantare il sensore sottocutaneo “Eversense” per la misurazione continua della glicemia in tre giovani diabetici di tipo 1.
Gli inserimenti sottocutanei dei sensori sono stati eseguiti da Tedesco e dal suo collaboratore
Giuseppe Bruzzese, i quali, adottando la tecnica della sutura intradermica, hanno evitato la formazione di cicatrici nelle sede dell’incisione. I giovani diabetici sono poi stati ricontrollati dall’UO di Diabetologia, che ha riscontrato il buon funzionamento del sistema di monitoraggio continuo della glicemia.
Hanno seguito le procedure di impianto anche la UO di Pediatria del Po di Lamezia Terme, con il direttore
Mimma Caloiero e la Caposala
Marilù Verso, e il team diabetologico dell’ambulatorio di transizione con l’infermiera
Luigia Milano e la dietista Rosa Proganò.
In Italia circa 300 diabetici di tipo 1, insulinodipendenti, sono seguiti con il sistema sottocutaneo di monitoraggio continuo della glicemia, definito “Eversense”.
“La misurazione continua della glicemia - sistema conosciuto come CGM (continuos glucose monitoring) - ha affermato Mancini - è finalizzata ad un miglior controllo della glicemia stessa, in quanto consente di prevenire più facilmente le crisi ipoglicemiche ed i picchi iperglicemici”.
“Tra i vari sistemi di monitoraggio continuo della glicemia - spiega il direttore di Diabetologia - va annoverato anche quello con inserimento dei sensori sottocutanei, non evidenti dall’esterno della cute, che oggi abbiamo posizionato su tre nostri pazienti grazie alla fattiva collaborazione dei nostri chirurghi”. “Così la nostra ASP - conclude -, grazie a questa sinergia tra medicina del territorio ed ospedale, è ancora una volta pronta a recepire l’innovazione tecnologica in materia di cure del diabete mellito”.
14 dicembre 2017
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