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Naufragi immigrati. Medici senza Frontiere: “Tragedia umanitaria costruita a tavolino dai governi succeduti in questi anni”  

L’associazione medico-umanitaria dopo l’ultimo naufragio nel Mediterraneo si scaglia contro il “silenzio istituzionale è vergognoso” e l’assenza di risposte “dai governi italiani e dalle istituzioni europee”. Un silenzio che non riguarda solo i morti, ma “incurante del dolore di chi sopravvive”. Chieste azioni e responsabilità “per impedire altre morti”. Da MsF attenzione anche al supporto psicologico ai sopravvissuti.

21 GIU - Alla luce dell’ultimo naufragio nel Mediterraneo, in cui solo 11 persone sono sopravvissute, MSF chiede azioni concrete alle autorità italiane e alle istituzioni europee denunciando, con parole durissime, l’assenza di impegno istituzionale su ogni fronte rispetto alle ripetute tragedie che mietono vittime tra gli immigrati.

“Di fronte all’ennesima conta straziante, 21 salme e oltre 60 dispersi in soli 10 giorni, il silenzio istituzionale è vergognoso. Un silenzio incurante del dolore di chi sopravvive, un vuoto disumano non tollerabile. Non c’è risposta dai governi italiani e dalle istituzioni europee agli oltre 1.000 morti nel Mediterraneo solo quest’anno, la loro inerzia ha svuotato il Mediterraneo di mezzi e risorse di ricerca e soccorso”, dichiara in una nota Marco Bertotto, direttore dei programmi di Medici Senza Frontiere in Italia.

Per Medici senza Frontiere “sei morti al giorno sono qualcosa di più che la dimostrazione di un fallimento delle autorità italiane. Smascherano soprattutto una tragedia umanitaria costruita a tavolino, provvedimento dopo provvedimento, dai diversi governi che si sono succeduti in questi anni”.

“Invece – aggiunge Bertotto - di azioni concrete per evitare altre tragedie in mare, come rafforzare le attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo o creare vie legali e sicure per arrivare in Europa, le autorità italiane e le istituzioni europee hanno scelto consapevolmente politiche letali di deterrenza, violenza alle frontiere, respingimenti forzati, accordi con paesi terzi che perseguitano le persone migranti e la sistematica criminalizzazione di chi tenta di soccorrere chi è in pericolo in mare”.

Scelte politiche “disumane” per l’associazione medico-umanitaria, ciascuna delle quali “ha contribuito a far sì che ieri intere famiglie scomparissero inghiottite dal mare davanti alle coste italiane”.

“Il dolore dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime reclama risposte, azioni e responsabilità da parte delle istituzioni italiane ed europee per impedire altre morti”, dice MsF, che richiama anche alla necessità di servizi a sostegno di chi sopravvive: “Il nostro team presente a Roccella Jonica, composto da psicologi e mediatori interculturali, sta offrendo supporto psicologico ai sopravvissuti”.

21 giugno 2024
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