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Abruzzo. Si dimette il dg Asl Lanciano-Vasto-Chieti. “Poche attenzione della Regione a grandi questioni per l’Azienda”

Ma per il gruppo consiliare Abruzzo Civico “la causa primaria risiede nell'inefficienza, nella noncuranza e mancanza di conoscenza verso i problemi sanitari del territorio e nella personalizzazione operativa del suo staff”.

22 MAG - Francesco Zavattaro ha rimesso il proprio mandato alla Asl Lanciano Vasto Chieti. Lascia la Direzione generale dopo cinque anni. La decisione delle dimissioni è stata ufficializzata in una nota inviata al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla Programmazione Sanitaria. I motivi sono riassunti in una nota diffusa a margine di una conferenza stampa convocata per dare al manager la possibilità di sottolineare i risultati conseguiti in cinque anni: “Lascio un’azienda in ordine, sotto il profilo dei conti e dell’organizzazione – ha detto Zavattaro – senza trascurare il fatto che abbiamo affidato con gara le forniture di servizi più importanti, eliminando le proroghe dei contratti. Non è poco, se torniamo indietro per un attimo a guardare da dove siamo partiti, con disavanzi strutturali di circa 70 milioni di euro l’anno, con ospedali e reparti doppione, volumi di attività non sempre adeguati a garantire sicurezza e qualità. Certo resta ancora molto da fare, ma nelle condizioni in cui ci siamo trovati a operare è stato fatto davvero un grande lavoro”.

Nella nota inviata alla Regione, Zavattaro ha indicato la data del 13 giugno come termine del proprio incarico, sollecitando “l’esonero dai termini di preavviso e la definizione con atto formale del procedimento di valutazione riferito ai primi 18 mesi del mandato, rimasto fermo alla verifica tecnica portata a termine dagli uffici della Direzione sanità”, precisa la nota diffusa dal manager.

I motivi della rinuncia
Diverse le situazioni che Zavattaro ha detto lo hanno indotto a lasciare l’incarico, “tutte ricondotte a un difetto di attenzione dei rappresentanti regionali a grandi questioni che investono l’Azienda, come le condizioni strutturali dei corpi C ed F, la convenzione con l’Università, il problema dei livelli di assistenza a rischio per la riduzione del lavoro flessibile, le contestazioni sulle proroghe dei contratti, che invece sono state in massima parte superate grazie alle gare effettuate”.

Ma questi motivi non convincono il gruppo consiliare di Abruzzo Civico, che in una nota afferma: "Abruzzo Civico, che condivide le dimissioni dell'ex direttore, ma non le motivazioni, ritenute piuttosto deboli e sterili, ritiene che la causa primaria che ha portato Zavattaro alla perdita del controllo risiede sì, nel suo modello di gestione, ma soprattutto nell'inefficienza, nella noncuranza e mancanza di conoscenza verso i problemi sanitari del territorio e nella personalizzazione operativa del suo staff. Abruzzo Civico rileva, quindi, che il controllo di un'azienda sanitaria con un elevato grado di complessità come quello della Asl Lanciano-Vasto-Chieti richieda una presenza e una conoscenza puntuale del territorio, delle sue esigenze e degli operatori, oltre che un raccordo con le amministrazioni locali, mai esistito, da parte del Direttore Generale, che non deve chiudersi nella stanza dei bottoni ed abbandonarsi al mero espletamento delle questioni amministrative, ma deve adoperarsi per la risoluzione delle criticità che stanno interessando la sanità del territorio abruzzese. Anche sulla scorta degli scadentissimi risultati della direzione di Zavattaro della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, da mesi, l'attività dei Consiglieri regionali Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo, affiancata dall'analisi condotta da un'equipe di esperti come Eugenio Spadano (già Presidente della V Commissione Sanità della Regione Abruzzo), Mauro Petrucci (medico di medicina generale), Walter Palumbo (Segretario regionale Intersindacale Medica), Aldo Cerulli (Presidente regionale Cittadinanza Attiva-Tribunale per i Diritti del Malato) e Edmondo Laudazi (esperto di pianificazione territoriale) ha consentito di verificare lo status della sanità regionale e dei livelli essenziali nelle quattro province, facendo emergere l'enorme disagio evidenziato, negli ultimi tempi, nelle circoscrizioni territoriali "dall'Azione di Spoglio" perpetrata ai danni della collettività abruzzese".

"Un convegno sulla sanità regionale, organizzato da Abruzzo Civico a Vasto, lo scorso 16 maggio e che ha riscosso una grande partecipazione pubblica – prosegue la nota dei consilieri – ha dato esito a concrete risposte alle domande e alle criticità, sollevate dai relatori e dai cittadini abruzzesi, tracciando una linea di intervento per il miglioramento complessivo della sanità abruzzese. La proposta sulla sanità regionale di Abruzzo Civico prevede: al primo posto, l'organizzazione puntuale della sanità regionale, puntando sulla concreta realizzazione della sanità territoriale e facendo coincidere le aree distrettuali con quelle degli enti di ambito sociale, superando resistenze culturali e situazioni che, in virtù di compiacenze politiche e non, ostacolano l'evoluzione di una sanità al passo con i tempi; la riduzione delle 4 attuali ASL ad un'unica Azienda Sanitaria regionale, così come è avvenuto, ad esempio, nelle Marche; la realizzazione di un'Azienda Sanitaria Ospedaliera, che includa i Policlinici universitari della Regione, con la conseguente riorganizzazione della rete ospedaliera residua. La proposta ribadisce, altresì, l'impossibilità di concepire la chiusura delle strutture sanitarie, come unica soluzione all'esigenza di razionalizzazione dei costi e i Consiglieri Olivieri e Gerosolimo hanno chiesto all'assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Silvio Paolucci, di portare, anche se non richiesto dalla legge, il Piano sanitario in Consiglio regionale per un confronto con tutte le forze e raggiungere la massima condivisione possibile. Per l'assessore Paolucci la proposta di Abruzzo Civico è largamente condivisibile – riferiscono i consilieri - ed i prossimi passaggi fondamentali sono: l'uscita dal commissariamento (nel quale la regione versa dal 2007), l'approntamento di un nuovo Piano sanitario regionale che dovrà seguire linee guida e le esigenze territoriali per i prossimi 15-20 anni e che dovrà essere approvato esclusivamente dalla giunta regionale. Si dovrà, infatti, puntare molto sulla sanità territoriale e sull'ADI e ridurre i tempi di ospedalizzazione, mentre sulla Asl unica Paolucci ha detto che sta pensando a due Asl, anticipando che si dovrà lavorare anche sulle convenzioni universitarie".
 

22 maggio 2015
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