Veneto. Per i non vaccinati in arrivo dall’estero tamponi negli aeroporti e porti
In particolare l'ordinanza si rivolge ad alcuni Paesi per i quali l’Ecdc ha segnalato criticità. In caso di arrivo in nave, il tampone sarà effettuato prima della discesa. A chi non fa ingresso attraverso l'aeroporto o porto viene chiesto di rivolgersi ai punti tampone o altre strutture, entro le 24 ore dall’ingresso in Veneto, che diventano 72 per i possessori di Green Pass. L’ORDINANZA
19 LUG - “Alla luce degli sviluppi della diffusione nel mondo dei contagi da variante D del Covid ho firmato poco fa una nuova ordinanza che istituisce misure di controllo e sicurezza per chi arriva negli aeroporti veneti”. Lo annuncia, in una nota, il Presidente della Regione Veneto,
Luca Zaia.
Si tratta, nello specifico, dell'esecuzione “fortemente raccomandata” di tamponi a chi arriva in Veneto da alcuni paesi per i quali l’Ecdc segnala criticità e, in particolare, per tutti i soggetti non vaccinati che fanno ingresso o rientro con qualsiasi modalità in Veneto dal Regno Unito, Malta, Spagna, Grecia, Slovenia, Croazia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Francia, Cipro, Lussemburgo, Romania e Bulgaria, compresi tutti coloro che abbiano soggiornato e/o transitato in tutti i suddetti Paesi nei 14 giorni precedenti.
In particolare l'Ordinanza prevede che "In aggiunta alle vigenti misure statali di prevenzione e di monitoraggio del contagio, al fine di consentire la tempestiva individuazione della diffusione di varianti del virus Sars-Cov-2, è dato mandato ai competenti Organi sanitari di procedere, nei modi e termini ritenuti efficaci, alla organizzazione di presidi sanitari, presso porti e aeroporti, per effettuare su base volontaria tamponi a tutti i soggetti che fanno rientro o ingresso nel territorio regionale".
L'Ordinanza sottolinea poi che " E’ fortemente raccomandato, per tutti i soggetti non vaccinati che fanno ingresso o rientro con qualsiasi modalità in Veneto dal Regno Unito, Malta, Spagna, Grecia, Slovenia, Croazia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Francia, Cipro, Lussemburgo, Romania e Bulgaria, compresi tutti coloro che abbiano soggiornato e/o transitato in tutti i suddetti Paesi nei 14 giorni precedenti all’arrivo nel territorio veneto, di sottoporsi al tampone molecolare o antigenico presso l’aeroporto, prima dell’uscita dallo stesso, oppure, per chi non fa ingresso in aeroporto, presso punti tampone o altre strutture, entro le 24 ore dall’ingresso in Veneto".
Infine si prevede per "I possessori di Digital Green Certificate (DGC) si possono comunque sottoporre al tampone su base volontaria. Ai fini di sorveglianza, i soggetti che effettuano il tampone in base alle previsioni di cui sopra possono accedere ai punti tampone per un ulteriore controllo entro le 72 ore successive".
“Si tratta di un’attività prudenziale – spiega Zaia – che riguarda in particolar modo alcuni Paesi europei per i quali l’Ecdc, l’European Centre for Disease Prevention and Control, segnala delle criticità. Peraltro anche in Veneto abbiamo casi di positività al rientro, poi trasmessa a soggetti che finiscono in ospedale oppure in terapia intensiva”. Volendo evidenziare l'importanza del tampone per evitare il diffondersi del virus, il presidente della Regione si è spinto a definire “un obbligo” l'esecuzione del test di screening per chi non è vaccinato.
“Anche questo – fa notare il Governatore – è un lavoro di prevenzione per evitare sorprese, perchè il virus purtroppo ci ha abituato a cambiamenti repentini di scenario. Vediamo peraltro che la campagna vaccinale sta funzionando anche in relazione ai soggetti ricoverati. Perciò – conclude – è necessario che tutti ci mettiamo d’impegno nel collaborare per mantenere viva l’azione di screening nella popolazione”.
19 luglio 2021
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