Covid. Scompensi cardiaci, l’Ulss 6 Euganea lancia una piattaforma virtuale per il monitoraggio
In un momento di estrema difficoltà per i malati recarsi nei vari ospedali, la Ulss 6 Euganea crea una piattaforma virtuale per il monitoraggio degli scompensi cardiaci. “Ormai è chiaro che gli ospedali sono luoghi ad alto rischio biologico, cui è essenziale recarsi solo in caso di necessità; giocoforza le alternative date dalla medicina da remoto ne sono uscite potenziate e, certamente, sarà questa la strada su cui intendiamo puntare, Covid o non Covid”, spiega il Dg Domenico Scibetta.
di Endrius Salvalaggio
07 DIC - In piena pandemia, dove gli ospedali hanno sospeso le visite programmate e posticipato gli interventi, si trovano i malati che hanno bisogno di monitoraggi continui o frequenti per tenere sotto controllo il decorso della patologia cui sono affetti o prevenirne l’aggravamento. La Ulss 6 Euganea ha progettato ed avviato per questi ammalati un nuovo servizio di telemedicina che permette le visite a distanza con il proprio cardiologo e la ricezione di referti on line, evitando così di uscire dal proprio domicilio. Una sperimentazione iniziata qualche settimana fa con 10 pazienti affetti da scompenso cardiaco e seguiti presso l’ambulatorio dell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco.
“In questa prima fase – ci spiega il dr.
Domenico Marchese, direttore dell’UOC Cardiologia dell’Immacolata Concezione - l’applicazione riguarda un gruppo di pazienti affetti da scompenso cardiaco, una delle malattie più frequenti in campo cardiovascolare nonché prima causa di ospedalizzazione. Queste persone, se non sono controllate attentamente e frequentemente, hanno un tasso di ri-ospedalizzazione molto elevato con conseguente riduzione della vita media. Oltre al videoconsulto, i pazienti potranno usare il tablet assegnatogli per inserire quotidianamente i valori relativi a parametri come pressione arteriosa, saturazione di ossigeno, peso corporeo, frequenza cardiaca, oltre agli esami ematici e strumentali in modo che il medico possa valutarli periodicamente e, in caso di anomalie, possa contattare direttamente l’assistito suggerendogli tempestive modifiche di terapia”.
Già nella prima fase di pandemia, in particolare in seguito alle necessità di garantire il distanziamento sociale, l’Ulss Euganea aveva ideato diverse sperimentazioni di telemedicina. Tuttavia questa piattaforma applicativa, chiamata Healt Meeting, che fa incontrare medico e paziente on line, ha una marcia in più perché “in primo luogo - argomenta
Paolo Mosna, direttore dei Sistemi informativi dell’Ulss 6 - è stato studiato, realizzato e sarà permanentemente monitorato da un gruppo di lavoro multi professionale appositamente insediato, costituito da esperti di innovazione ed esperti del mondo clinico assistenziale, di pianificazione, di direzione sanitaria, di privacy, oltre che da informatici: un gruppo che ha lavorato per diversi mesi per darsi i criteri che consentano di garantire la qualità delle prestazioni erogate in telemedicina. In secondo luogo, la piattaforma gestirà adeguatamente non solo la vera e propria televisita, ma coprirà l’intero ciclo della prestazione”.
Il Direttore Generale dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta, che raccoglie le necessità del momento e propone cure in forma alternativa, dice che “Questa pandemia ha accelerato il percorso di profonda revisione del modello organizzativo che deve fondarsi sempre di più sulle connected care, ossia le cure connesse. Ormai è chiaro che gli ospedali sono luoghi ad alto rischio biologico, cui è essenziale recarsi solo in caso di necessità; giocoforza le alternative date dalla medicina da remoto ne sono uscite potenziate e, certamente, sarà questa la strada su cui intendiamo puntare, Covid o non Covid. Noi lavoriamo per il cambiamento del modello culturale di erogazione dell’assistenza che punta sul mobile e recepisce rapidamente modalità smart da tempo già in uso in molti settori della nostra vita ordinaria, le cui abitudini vengono monitorate costantemente. Ora la possibilità di vedere l’assistito e visitarlo in tempo reale è un’ulteriore passo in avanti in questa direzione, il cui percorso è ormai tracciato”.
Endrius Salvalaggio
07 dicembre 2020
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