Carenza medici. In Veneto sindacati medici contro le delibere per il reclutamento di non specializzati
“Ci pare di capire che saranno assunti dei liberi professionisti, andranno ad ingrossare le file di precariato e di lavoro sottopagato”, afferma Daniele Giordano della Fp Cgil Veneto. Leoni (Cimo) mette in guardia da “l’invio allo sbaraglio di una manodopera professionale a basso costo”. E Benazzato chiede di restringere il campo agli specializzandi del penultimo e dell’ultimo anno di corso. Anche le Università di Padova e Verona scendono in campo contro il rischio di un’assistenza di minore qualità e l’aumento della precarietà di carriera tra i medici
di Endrius Salvalaggio
28 AGO - Con
le due delibere del 14 agosto scorso, la Regione Veneto ha dato il via libera all’assunzione (con contratti autonomi) di 320 giovani medici, laureati e abilitati, ma non ancora in possesso della specializzazione, per l’area del Pronto Soccorso e di 180 per la Medicina Internistica. Una decisione che la Regione ha preso per fare fronte alla difficile partita del reclutamento dei medici. “Arrendersi non è nel nostro dna – ha dichiarato il Presidente della Regione,
Luca Zaia, lo stesso 14 agosto – e per questo abbiamo tradotto in azioni concrete quanto già avevamo previsto nel Piano Socio Sanitario 2019-2023”. “Si tratta di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, che sono un obbligo costituzionale al quale non intendiamo sottrarci. Lo facciamo a modo nostro, cioè garantendo la qualità dei professionisti e la sicurezza dei pazienti con un percorso formativo sia teorico che pratico, al termine del quale, grazie anche al tutoraggio dei colleghi più esperti, avremo medici sì giovani, ma già ben formati e sicuramente bravi”.
Di questa iniziativa, tuttavia, le parti sindacali dicono di non essere state informate prima, né è mai stato preso in considerazione il suggerimento di innalzare il numero delle borse di studio regionali, oltre che nazionali, che comunque darebbero una risposta fra 5 anni.
“Dopo aver per anni accettato come Ministro e poi come Presidente della Regione una programmazione sanitaria sbagliata, oggi Zaia s’inventa che i medici con qualche ora di formazione potranno andare nei pronto soccorso o, addirittura, in geriatria dove i pazienti cronici sono tutt’altro che semplici da gestire. Ci pare di capire che saranno assunti dei liberi professionisti e che quindi andranno ad ingrossare le file di precariato e di lavoro sottopagato. Il modo migliore ancora una volta per fare cassa sulle spalle dei giovani laureati” dichiara
Daniele Giordano, Segretario Generale Fp Cgil Veneto.
Oltre a questo aspetto, del tutto contrattuale, resta aperta anche la questione sull’esperienza e sulla conoscenza tacita che viene “tramandata” da medico più anziano a medico neo specializzato. I sindacati dei Dirigenti medici non ci stanno sulla scelta di assumere 500 medici non specializzati.
Giovanni Leoni di Cimo Veneto spiega: “Concordiamo con la posizione della FNOMCeO espressa dal Presidente Anelli, ed in particolare siamo contro un invio allo sbaraglio di una manodopera professionale a basso costo. Era stato proposto, inutilmente, un allargamento straordinario dei posti in specializzazione facendo restare la formazione teorica a carico dell’Università e la formazione sul campo a livello di Ospedali in convenzione e/o l’utilizzo degli specializzandi già in avanzata fase di formazione, in un momento storico che ha visto anche un aumento dei posti di specialità a livello centrale”.
Sulle due delibere ha fatto sentire la sua voce anche l’Università di Padova e Verona attraverso una nota. “L’assunzione dei 320 medici non specializzati da introdurre nell’area del Pronto Soccorso e dei 180 da inserire nell’area della Medicina internistica è destinata a determinare un duplice effetto negativo: abbassa la qualità dell’assistenza ai cittadini specialmente in aree critiche nelle quali la preparazione e la competenza professionale sono quanto mai necessarie, e preclude ai giovani laureati qualsiasi possibilità di carriera, impiegandoli a tempo indeterminato ma di fatto con una precarietà legata alle incertezze sull’inquadramento contrattuale e sulle modalità di copertura assicurativa. Queste delibere, difatti, sono in evidente contrasto con i dispositivi della direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo in tema di scuole di specializzazione ed impedirebbero ai futuri medici di ottenere un titolo abilitante all’esercizio della professione in tutti i Paesi europei”.
A proporre nell’immediato una soluzione che tamponerebbe la mancanza di tanti medici - fermo restando che la Regione Veneto potrebbe e dovrebbe aumentare le borse di studio regionali per gli specializzandi se volesse compensare le carenze statali - è il Segretario Anaao Assomed, per il Veneto,
Benazzato Adriano. “Una risposta immediata, da dare oggi o al massimo domani, è quanto previsto dal Decreto Calabria. Considerata la grave carenza di specialisti, è stato disposto di fare entrare nei posti di lavoro del SSN gli specializzandi del penultimo e dell’ultimo anno di corso. Ogni anno ci sono oltre 600 specializzandi che si iscrivono ai corsi di specializzazione, senza contare gli specializzati di ogni anno”.
Su questa emergenza erano scesi in campo anche i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Padova, chiedendo copia degli atti approvati dalla Giunta regionale alla vigilia di Ferragosto e che prevedono l'assunzione di 500 medici neo laureati nelle aree di Pronto Soccorso e Medicina Internistica del Veneto.
Al netto di queste considerazioni, resta sempre la convinzione di chi governa che l’attuale provvedimento è una fra le uniche soluzioni percorribili. “Sono delibere coraggiose che non abbiamo inventato oggi, ma sulle quali abbiamo lavorato mesi – conclude l’Assessore Lanzarin – così come coraggioso, e lungimirante, è stato prevedere queste possibilità all’interno del Piano Socio Sanitario 2019-2023. Non dimentichiamo che il Piano è legge e che, a suo tempo, il Governo non la impugnò, dando di conseguenza il suo benestare a tutto quanto indicato al suo interno”.
Endrius Salvalaggio
28 agosto 2019
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