Liste d’attesa. Gimbe a Mantoan: “Prima di contestare i risultati bisogna leggere obiettivi e metodi”
Replica della Fondazione alle critiche del Dg della sanità del Veneto in merito al report sulla trasparenza dei siti web di Regioni e Aziende sanitarie sui tempi di attesa. “Spiace constatare sia la scarsa attitudine delle Istituzioni ad essere valutate da organismi indipendenti, sia la resistenza ad utilizzare i risultati di tali valutazioni come spunti di miglioramento dei propri servizi sanitari ad esclusivo beneficio di cittadini e pazienti”.
18 MAG - “La Fondazione GIMBE ringrazia
Domenico Mantoan - Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione Veneto - per l’attenzione prestata al
report indipendente della Fondazione GIMBE che ha valutato la trasparenza dei siti web di Regioni e Aziende sanitarie sui tempi di attesa relativi alle 43 prestazioni ambulatoriali oggetto di monitoraggio del PNGLA 2010-2012. Al tempo stesso, GIMBE ha l’obbligo di chiarire ai lettori di Quotidiano Sanità che nel report non c’è alcun errore di classificazione della Regione Veneto”. È quanto scrive la Fondazione in una nota.
“In uno studio rigoroso – afferma
Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – i ricercatori definiscono gli obiettivi, descrivono i metodi, riportano i risultati, identificano i limiti e sintetizzano le conclusioni. Di conseguenza, prima di contestare i risultati bisogna leggere con attenzione obiettivi e metodi, in particolare quando le conclusioni non sono in linea con le proprie aspettative o si ritiene, come nel caso specifico, di essere stati declassati”.
Gimbe fa notare in primis che “nella
replica di Mantoan si legge che «
Sulle liste d’attesa esiste da anni una apposita sezione del portale regionale (http://salute.regione.veneto.it/info/informazioni/tempidattesa), alimentato da Azienda Zero, che raccoglie dalle Aziende Sanitarie i dati sui tempi d’attesa ed è aggiornato ogni mese”.
“La sezione – afferma Gimbe - a cui fa riferimento Mantoan, esattamente quella analizzata dalla Fondazione GIMBE:
- non fornisce alcuna aggregazione Regionale dei dati
- è consultabile in maniera interattiva per Provincia, Azienda e prestazione, fornisce file pdf con le informazioni relative alla chiave di consultazione
- i file pdf auto-generati forniscono esclusivamente archivi storici sui tempi di attesa aggiornati al febbraio 2019”.
“Queste caratteristiche – rileva la Fondazione -, come ampiamente specificato nella sezione dei metodi, hanno portato a classificare il Veneto tra le Regioni che forniscono un “archivio storico dei tempi di attesa” e non tra quelle che offrono un “portale unico interattivo” accessibile pubblicamente senza autenticazione dell’utente che in tempo reale deve fornire:
- le performance sul rispetto dei tempi massimi di attesa per l’intera Regione, consultabili per ciascuna prestazione e/o per azienda (es.
Emilia Romagna, Toscana,
Lazio), oppure
- per ciascuna prestazione la prima disponibilità, oltre che i tempi di attesa nelle varie strutture eroganti (es.
Prov. Aut. Bolzano,
Basilicata,
Friuli Venezia Giulia,
Lombardia,
Piemonte,
Valle d’Aosta)”.
La Fondazione fa notare poi come Mantoan nella replica afferma inoltre che “
La Regione ha messo a disposizione dei cittadini anche una “App” (Info Pronto Soccorso) che in tempo reale dice quanto si aspetta in Pronto Soccorso”.
“Seppur l’iniziativa – rileva Gimbe - è di grande utilità per il cittadino, le tempistiche di pronto soccorso non erano incluse nel report dell'Osservatorio GIMBE”.
“Con il diritto alla tutela della salute gestito da 21 sistemi regionali – conclude Cartabellotta – spiace constatare sia la scarsa attitudine delle Istituzioni ad essere valutate da organismi indipendenti, sia la resistenza ad utilizzare i risultati di tali valutazioni come spunti di miglioramento dei propri servizi sanitari ad esclusivo beneficio di cittadini e pazienti”.
18 maggio 2019
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