Ondate di calore. Giunta approva il Piano. Scatterà a giugno
Non si farà trovare impreparata la Regione, che ha già dato il via al “Piano Caldo”. Lanzarin: “E’ un servizio che affiniamo di anno in anno e che comprende sia iniziative di tipo prettamente sanitario, sia di tipo socio assistenziale. Non vanno poi dimenticate le persone sole e quelle che devono assumere terapie per malattie croniche e che potrebbero avere bisogno di aiuto”. IL PIANO CALDO
02 APR - La Giunta regionale del Veneto, nella sua seduta di oggi, su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale,
Manuela Lanzarin, ha approvato il Protocollo Operativo che la Regione intende attivare per il 2019, da giugno a settembre, per fronteggiare il disagio fisico determinato dalle temperature elevate, specialmente nelle persone anziane e nei malati cronici.
Il documento, meglio noto come “Piano Caldo”, coinvolge una rete di diverse strutture regionali: dagli assessorati alla Sanità e al Sociale e all’Ambiente all’Arpav, dalla Sala di Coordinamento Regionale in Emergenza-Corem al Sistema regionale della Prevenzione, dai Distretti sanitari ai Medici di Medicina Generale, dalle azioni dei Servizi Sociali territoriali ai Comuni. Per facilitare l’accesso alle informazioni sulle risorse e sulle opportunità offerte dal territorio, sarà attivato anche il numero verde 800-462340, in collaborazione con il servizio di telesoccorso-telecontrollo.
“E’ un servizio che affiniamo di anno in anno – spiega ina una nota l’Assessore alla Sanità e Sociale - e che comprende sia iniziative di tipo prettamente sanitario, come una diversa lettura dei dispatch che arrivano ai Pronto Soccorso per valutare attentamente se la richiesta di aiuto sia legata a un disagio climatico, magari abbinato a una patologia pregressa, sia di tipo socio assistenziale con interventi dei Servizi di Assistenza Domiciliare (SAD) e di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), con la frequenza nei Centri Diurni e l’accoglienza, se necessario, nelle strutture residenziali. Non vanno poi dimenticate le persone sole e quelle che devono assumere terapie per malattie croniche e che potrebbero avere bisogno di aiuto”.
Operativamente sarà l’Arpav a emettere un bollettino quotidiano sullo stato climatico suddiviso un 4 aree (montana, pedemontana, pianeggiante-continentale e costiera). Qualora il bollettino Arpav indichi una previsione di disagio intenso prolungato, la Sala Operativa del Corem, sentito il medico reperibile, invierà in tempo reale l’avviso di allarme climatico alle strutture pronte a rispondere ai bisogni socio sanitari delle persone.
La popolazione considerata a rischio comprende gli anziani, i bambini da zero a 4 anni, i diabetici, gli ipertesi, chi soffre di malattie venose, le persone non autosufficienti, chi ha patologie renali e chi è sottoposto a trattamenti farmacologici.
Il disagio climatico verrà valutato dagli esperti sulla base dell’indice “Humidex”, che valuta temperatura e umidità e assegna tre classi di disagio (assente, debole/moderato e intenso), e della qualità dell’aria in relazione alla presenza di ozono, con tre classi di valutazione (buona/discreta, scadente, pessima).
Nell’estate 2018, ricorda la Regione, “le giornate con condizioni climatiche pericolose per la salute (indice humidex superiore a 40) sono state 14; quelle con disagio ambientale elevato (humidex tra 35 e 40) sono state 36; quelle con disagio moderato (humidex fra 30 e 35) sono state 33; quelle con disagio assente (humidex fino a 30) sono state 9”.
02 aprile 2019
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