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Farmacia dei Servizi. Fontanesi (Fedefarma Veneto): “Con progetto su aderenza terapeutica risparmi per 400 mila euro, 4mld se replicato in tutto il Paese”

Intervista al presidente di Federfarma Veneto sul nuovo progetto regionale di presa in carico dei pazienti con Bpco e diabete, che vede le farmacie in prima linea. “Può rappresentare un’autentica rivoluzione” e “conferma come il Veneto stia mettendo in campo modelli virtuosi ed innovativi in sanità”. Sui possibili risparmi: “La cifra più importante è quella delle persone che possiamo aiutare: circa 60.000”

di Endrius Salvalaggio
27 MAR - Con provvedimento regionale dello scorso 22 marzo, la Regione Veneto ha ufficialmente avviato la parte di progetto che riguarda i servizi delle farmacie che aderiscono all’iniziativa per la “gestione” dei pazienti affetti da Bpco e diabete. L’avvio del servizio è previsto pe il 1° aprile come ha comunicato Azienda Zero, ente unico di gestione della sanità di Regione Veneto. A spiegarci nel dettaglio dell’iniziativa è il Presidente Federfarma Veneto Dr Alberto Fontanesi.

Azienda Zero pochi giorni fa ha invitato le Asl ad attivarsi per il progetto sperimentatale, con tutte le farmacie aderenti del Veneto, per la presa in carico dei pazienti cronici sofferenti di diabete e Bpco. Di che cosa si tratta?
Concretamente, sarà direttamente il sistema sanitario regionale che gestisce la ricetta elettronica a segnalare alle farmacie i pazienti non aderenti alla cura; questi verranno contattati dai farmacisti e - previo il loro consenso - saranno “presi in carico” direttamente nella farmacia vicino casa con una serie di attività volte ad aiutarli a seguire con maggiore efficacia e continuità le prescrizioni.  

Agli utenti sarà consegnato innanzi tutto un questionario sull’aderenza alla terapia, volto a individuare i motivi che risultano di ostacolo (ad es. difficoltà logistiche, dubbi, etc.). Sulla base delle informazioni raccolte, le farmacie potranno quindi attivarsi in diversi modi per rispondere alle difficoltà manifestate dagli utenti, quali ad esempio la consegna di depliant informativo relativo al tema dell’aderenza alla terapia e la spiegazione della sua importanza.

E ancora, il farmacista aiuterà il paziente nella comprensione delle terapie prescritte e gli ricorderà l’importanza di segnalare al medico eventuali reazioni avverse. In farmacia l’utente troverà assistenza anche per imparare come utilizzare correttamente i dispositivi collegati alla sua patologia (ad es. il test della glicemia per i soggetti diabetici). I soggetti con un livello di aderenza particolarmente basso, inoltre, saranno invitati a valutare direttamente con il proprio medico eventuali ulteriori accorgimenti utili, come ad esempio un cambio di terapia o delle modalità di assunzione dei farmaci. Attraverso un portale delle ricette elettroniche - e nel pieno rispetto della privacy degli utenti - il farmacista potrà verificare l’andamento dei risultati per ciascun paziente e, nel caso non ci fossero miglioramenti rispetto alla situazione iniziale, potrà approfondire ulteriormente con lui le motivazioni della mancata aderenza.

Di fatto la Regione Veneto è l’ente che ha anche una funzione di apripista su questo servizio?
Certamente, la Regione Veneto è la prima in Italia ad adottare questo progetto. E questo è senza dubbio merito di tutti i soggetti che hanno collaborato alla realizzazione del progetto, tra cui Federfarma Veneto che ha avuto un ruolo di primo piano seguendo da vicino l’iter e partecipando ai tavoli tecnici in Regione.

Si tratta di un progetto articolato e strutturato passato anche per una importante fase formativa dei farmacisti, vagliata dai dirigenti regionali e che testimonia la volontà di arrivare preparati ad un progetto innovativo e che può rappresentare un’autentica rivoluzione nella gestione e nell’aderenza alla cura del paziente cronico. Questo progetto conferma come il Veneto stia mettendo in campo modelli virtuosi ed innovativi in materia di sanità coinvolgendo i diversi attori presenti.

Da questa iniziativa della farmacia dei servizi, ci saranno anche dei risvolti economici per la collettività?
Un notevole risparmio per il Veneto, ma che potrebbe avrebbe riflessi importanti anche per le casse dello Stato se applicato a livello nazionale. La completa aderenza alla cura potrebbe far risparmiare ai veneti 400 milioni di euro e a livello nazionale, secondo alcune proiezioni, potrebbe portare ad uno sgravio di oltre 4 miliardi.

Non bisogna, però, considerare questo progetto esclusivamente sotto il profilo economico: infatti, la cifra più importante è quella delle persone che possiamo aiutare che potenzialmente sono circa 60.000 pazienti. A chi decide di aderire al servizio possiamo migliorare in modo concreto la qualità della vita ed incidere sull’aspettativa della stessa.

Endrius Salvalaggio

27 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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