Verona. I medici cattolici: “Città non è rimasta indifferente alla violenza perpetrata dall’aborto”
L’Associazione commenta positivamente la mozione della Lega contro l’aborto votata dal Consiglio comunale. Boscia: “I medici cattolici, in questa occasione, sono solidali con la città di Verona, soprattutto nel momento in cui l’aborto è diventato sbrigativo mezzo di contraccezione”.
08 OTT - “La città di Verona di fronte alla violenza perpetrata dall’aborto non è restata indifferente e oggi proclama la sua coraggiosa proposta di vita. I medici cattolici, in questa occasione, sono solidali con la città di Verona, soprattutto nel momento in cui l’aborto è diventato sbrigativo mezzo di contraccezione”. Ad affermarlo è
Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dell’associazione medici cattolici.
“Contro ogni disumana ideologia e contro tutte le forme di offesa alla vita innocente e alla sua dignità si alza forte la voce dei medici cattolici che intendono sottolineare, nuovamente oggi a distanza di 40 anni dall’approvazione della legge 194, che l’embrione è intrinsecamente meritevole di tutela e ha assoluto diritto alla vita, in virtù della sua dignità e della sua integrità di persona. Tutti dobbiamo essere chiamati a riflettere sulla indisponibilità della vita dell’embrione e del feto perché questi non sono un grumo di cellule, ma esseri umani”, aggiunge.
“L’aborto è un delitto abominevole e la donna non deve essere condotta ad abortire, condizionata da paure e timori, ma soprattutto deve essere libera di scegliere per la vita e sostenuta in questo suo progetto. I medici cattolici chiedono di riformulare nel nostro tempo i tanti principi, ingiustamente abrogati, e ridefinire i valori su cui la società civile deve fondare nuovi criteri di orientamento, affinché il consenso su quel bene fondamentale che è la vita sia riproposto e difeso con forza”, conclude la nota.
08 ottobre 2018
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