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Liste d’attesa. L’Ulss 2 della Marca trevigiana di Treviso istituisce la figura del Cup Manager

Avrà un ruolo strategico per ottimizzare la risposta ai bisogni di salute della popolazione. Nel 2017 l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Uls ha collezionato 10.400 segnalazioni, di cui oltre il 60%, sono state fatte da persone stanche di aspettare il proprio turno.

di Endrius Salvalaggio
13 GIU - Perché si deve aspettare molto tempo quando si prenota una visita e, a volte, così tanto da farci dirottare nel privato? Chi decide o monitora i tempi degli appuntamenti? E come viene garantito il diritto alla salute nei casi urgenti? Quesiti che la Azienda ULSS 2 della Marca trevigiana di Treviso tenta di dare una risposta. E lo fa, tra le altre cose, con l’istituzione, in questi giorni, della figura del Cup Manager. Questa nuova figu-ra avrà il compito di rispondere ad una nuova organizzazione provinciale della sanità, un ruolo strategico per ottimizzare la risposta ai bisogni di salute della popolazione.

In questi ultimi anni, la richiesta di intervento da parte dei pazienti è via via aumentata e per garantire lo spazio a tutti la Regione ha istituito delle classi di priorità qui di seguito elencate:
U = Urgente, ovvero da garantire entro poche ore e quindi da riservare ai casi gravi in cui vi può essere un reale rischio per il paziente
B = Breve attesa, ovvero può aspettare fino ad un massimo di 10 giorni
D = Differita, per le prestazioni che possono attendere fino a 30 giorni
P = Programmabile, ovvero riferita a problemi che richiedono approfondimenti ma che non necessitano di risposta in tempi rapidi; queste prestazioni sono comunque da garantire entro 60/90 giorni secondo indi-cazioni del medico.

Negli ultimi mesi nella Ulss della Marca alcuni cittadini hanno protestato per le liste d'attesa troppo lunghe sia per esami che per visite specialistiche. Nel 2017 l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Uls ha colleziona-to 10.400 segnalazioni, di cui oltre il 60%, sono state fatte da persone stanche di aspettare il proprio turno. A questo problema se ne aggiunge un altro parallelo. La lista d’attesa di galleggiamento, ovvero quando i Cup non riuscendo a rispettare le date contenute nella prescrizione del medico, in sede di prenotazione  comunicano al paziente che sarà ri-contattato il prima possibile.

Quello che sta mandando in sofferenza i vari Cup nella varie Ulss è l’aumento della domanda da parte de-gli utenti e la carenza di medici. 10 anni di blocco di assunzioni hanno provocato non pochi stalli e a pagar-ne le conseguenze sono sempre i cittadini.

E’ stato perciò avviato per alcuni percorsi di cure, la tele-assistenza. Gestire a domicilio, e quindi, evitare l’accesso negli ospedali alle persone che presentano malattie croniche. Lo stesso principio va esteso an-che per chi necessita di lastre. I tecnici della Uls raggiungeranno i pazienti a casa o nelle case di riposo. Al-tro risposta al problema è quella di assumere più medici laddove le liste presentano più difficoltà e, come ultima, ma non per importanza, l’istituzione della figura del Cup Manager. Risposte sufficienti? Per ora non lo sappiamo, anche se il dg Francesco Benazzi si sta impegnando su questo fronte.

Endrius Salvalaggio

13 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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