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Fake news in sanità. Arriva in Veneto la campagna di sensibilizzazione della Fnomceo

Si parte dalla Uls provinciale di Padova e dal Comune di Venezia, oltre al rispettivo Ordine dei Medici; ma l’iniziativa sarà presto estesa al resto del territorio. La campagna prevede una serie di incontri aperti a tutti, dove persone del settore illustreranno quelle che sono le fake news più comuni, dannose per il cittadino e il paziente.

di Endrius Salvalaggio
11 GIU - Una serie di incontri aperti a tutti gli operatori sanitari, e non, per imparare a comunicare con i cittadini ed i pazienti ai fini di una corretta comunicazione scientifica. Gli enti che hanno aderito a questa campagna d’informazione sono la Uls provinciale di Padova ed il Comune di Venezia, oltre al rispettivo Ordine dei Medici; a questi se ne aggiungeranno altri. Di cosa si tratta? Si tratta di una serie di incontri aperti a tutti, dove persone del settore illustreranno quelle che sono le fake news più comuni, dannose per il cittadino e il paziente.

Il primo incontro è stato organizzato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici, che hanno tappezzato 31 città italiane, tra cui Venezia, Vicenza, ecc., con manifesti ad effetto dove si leggono epitaffi del tipo: «Ho curato il cancro con il bicarbonato», «Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso” ecc. La Usl 6 Euganea aveva organizzato una serie di incontri, 25 maggio al 7 giugno e quindi appena conclusi, dal nome “Fake news e sanità”; all’appello mancando altri due appuntamenti che riguarderanno le fake news nella tv e nel web.

Parte oggi sia a Venezia che a Mestre la campagna di comunicazione scientifica-sanitaria dal nome “Una bufala ci seppellirà”. Gli attori principali della campagna sono il Comune di Venezia e l’ordine dei medici provinciali. L’intento degli organizzatori è quello di fare “Una campagna dura, lapidaria, come un pugno nello stomaco”.

A Mestre verranno esposti nei punti strategici della città non meno di cinque grandi cartelloni di 6 metri per 3, oltre ad una decina di più piccoli. La campagna sulle fake news della FnomCeo si integra perfettamente con l'attività innovativa portata avanti anche dal sito della stessa Federazione "Dottore, ma è vero che...?".

“Abbiamo scelto una campagna shock perché vogliamo far comprendere i pericoli spesso sottovalutati cui il cittadino va incontro nel momento in cui si affida a fonti non autorevoli per decidere della propria salute. Gli Ordini dei medici sono garanti della Salute pubblica come bene per tutta la società ed hanno quindi il dovere di intervenire per informare e sensibilizzare i cittadini rispetto ad atteggiamenti che ne minano il benessere”. – spiega Filippo Anelli, Presidente Fnomceo – “Il medico deve tornare al centro della relazione che il paziente ha con la propria salute. Occorre ricostruire quel rapporto di fiducia medico-paziente che è stato fortemente indebolito dall’aziendalizzazione della Sanità. Serve una sterzata decisa per riportare il diritto alla salute dei cittadini nelle mani di chi può tutelarlo al meglio, nelle mani dei medici”.

Endrius Salvalaggio

11 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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