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Veneto. Il Pd torna a sostenere i medici. Pronto un Odg da portare in tutti i Consigli comunali della Regione

L’ordine del giorno fa seguito a un incontro avvenuto tra la segreteria regionale del Pd e i sindacati dei Medici di medicina generale che da mesi protestano contro la Regione. Nel documento si denuncia come l’assenza di strutture intermedie e hospice costringa le case di riposo a farsi carico di questi pazienti e le famiglie a sostenerne i costi, che possono arrivare anche a 3.000 euro al mese. “Una tassa occulta a carico di malati e famiglie”. LA PROPOSTA DI ODG


08 NOV - Il Partito democratico del Veneto ha elaborato un ordine del giorno a sostegno della mobilitazione dei medici di medicina generale e del diritto alla salute dei veneti. Il documento, spiega il Partito in una nota, fa seguito a un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra la segreteria regionale del Pd e le quattro sigle sindacali dei Medici di medicina generale in cui è stato avviato un confronto sullo stato di attuazione del Piano socio sanitario e sulle gravi motivazioni che hanno spinto i medici ad avviare uno sciopero. A settembre il Pd era già intervenuto a sostegno della protesta dei medici chiedendo, insieme al M5S, un Consiglio Regionale straordinario per affrontare la questione.

Sono passati cinque anni dall’approvazione del Piano - dice nella nota il segretario regionale Alessandro Bisato - ma la Regione ha completamente disatteso la sua stessa legge. I posti letto negli ospedali sono stati ridotti di 1.219 unità, ma non sono state attivate le strutture intermedie per le lungodegenze e i malati terminali. La giunta regionale tenta ora di scaricare le proprie inefficienze sugli operatori del settore, i medici di medicina generale, sui malati e sulle loro famiglie”.

Le case di riposo, denuncia il Pd, sono quindi “costrette a sostenere le cure di malati gravi e terminali con dotazioni inadeguate poiché penalizzate dal 2009 dal blocco dell’aumento del numero delle impegnative e del loro valore. Di conseguenza, sempre più spesso i malati con gravi patologie dimessi dagli ospedali sono ospitati nelle case di riposo al di fuori della convenzione con il servizio sanitario regionale, a totale carico delle famiglie, con costi che possono arrivare anche a 3.000 euro al mese”.

“Le abitazioni private - aggiunge il responsabile sanità della segreteria veneta del Pd, Claudio Beltramello - sono diventate il più grande ospedale per anziani fragili e malati con patologie complesse, disabili, bisognosi di assistenza giorno e notte”. Secondo i dati diffusi dal Partito Democratico, sarebbero “almeno 40.000 i posti letto in Veneto nascosti nel pudore degli appartamenti: il 18 per cento dei malati sono allettati cronici, il 13 per cento hanno piaghe da decubito, il 16 per cento soffrono di demenza; la loro assistenza grava quasi totalmente sulle famiglie coadiuvate dal fondamentale aiuto delle badanti”.

“Riteniamo inaccettabile questa situazione, che di fatto è una tassazione occulta a carico dei più poveri e dei più bisognosi e siamo pronti a una battaglia durissima sul territorio e in Consiglio regionale per assicurare a tutti i cittadini il fondamentale diritto alla salute”, aggiunge Bisato.

L’ordine del giorno è in corso di presentazione da parte del Partito democratico in tutti i consigli comunali della regione.

08 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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