Pagamenti in Sanità. Zaia su dati Cgia: “Virtuosi anche con tagli nazionali. Ma confermano urgenza costi standard”
Esprime soddisfazione, il Presidente della Regione del Veneto, in merito le elaborazioni della Cgia di Mestre sui dati relativi ai tempi di pagamento dei fornitori della sanità. Il Veneto è tra le tre regioni dove le contrazioni del debito sono state più importanti (-51% tra il 2011 e il 2015). Anche i tempi di pagamento si sono ridotti (-65,5% tra il 2011 e il 2016). I dati
18 SET - “Siamo orgogliosi del risultato di cui ci accredita la Cgia di Mestre, raggiunto facendo comunque fronte ai tagli nazionali e arrivando a indebitarci con lo Stato per ottenere quanto necessario a pagare i fornitori della sanità dopo che lo stesso Stato ci aveva ridotto le risorse. Un assurdo, che però abbiamo scelto consapevolmente di subire per sostenere le imprese che operano nel settore e le loro migliaia di lavoratori”. Esprime soddisfazione, il Presidente della Regione del Veneto,
Luca Zaia, commentando in una nota le elaborazioni della Cgia di Mestre sui dati contenuti nella "Relazione sulla gestione delle Regioni" della Corte dei Conti relativamente ai tempi di pagamento dei fornitori della sanità. A livello regionale le contrazioni più importanti si sono verificate nelle Marche (-69,5%), in Campania (-55,4%) e in Veneto (-51%).
“Si tratta di rilevazioni relative al 2015, ultimo anno disponibile – rileva il presidente – e da allora in Veneto la situazione è migliorata ancora. Un risultato raggiunto gestendo la cosa pubblica con il metro del buon padre di famiglia e facendo i salti mortali per razionalizzare anche la spesa di un singolo euro e fare fronte ai tagli nazionali che, nel solo ultimo anno, sono stati pari a 160 milioni per il solo Veneto. Sono dati che confermano tra l’altro, se ancora ce ne fosse bisogno, l’urgenza di applicare i costi standard, visto che emergono Regioni dove non solo i tempi di pagamento sno biblici, ma anche i costi sono diversi, naturalmente più alti”.
“Teniamo duro – conclude il Governatore – anche perché abbiamo davanti una prospettiva storica. Si pensi solo per un attimo a cosa potremo fare usando anche solo una parte dei 15,4 miliardi di euro di tasse che mandiamo a Roma senza che nemmeno un euro torni in Veneto per i veneti. Il Veneto sarebbe in grado di pagare i fornitori della sanità anche meglio della migliore clinica svizzera”.
18 settembre 2017
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