Morfina a neonato. Ipasvi Verona: “Infermieri sconcertati, Collegio pronto anche a radiazione”
Il presidente dell’Ipasvi di Verona, Franco Vallicella assicura che, qualora i fatti venissero accertati, il Collegio assumerà nei confronti dell’infermiera i provvedimenti necessari e con la massima severità per la tutela della professione e degli assistiti. Ai cittadini, genitori e pazienti assicura: “Gli infermieri hanno come mission quella di prendersi cura e faranno fede alla loro mission”.
04 AGO - Nella vicenda dell’infermiera dell’Azienda ospedaliera di Verona che avrebbe somministrato morfina a un bimbo per non farlo piangere andranno sicuramente accertate le responsabilità dirette, indirette e reali sull’accaduto. Ma accanto alla Magistratura, con i propri ambiti di azione, anche il Collegio Ipasvi di Verona si dice “attento e vigile a verificare il grado di coinvolgimento reale dell’infermiera nei fatti” e pronto ad intervenire con i provvedimenti di propria competenza qualora venissero confermati i fatti riportati dalla cronaca: “Dalla sospensione alla eventuale radiazione dall’albo” perché “non è accettabile che si fregi della qualifica di infermiera chi è capace di compiere simili atti nei confronti delle persone che gli sono affidate”, afferma
Franco Vallicella, presidente del Collegio Ipasvi di Verona, in una nota.
“Ne conseguirà – spiega Vallicella - una volta accertate le eventuali reali responsabilità, di pari passo con le decisioni che la Giustizia vorrà prendere, un’azione dal punto di vista professionale e della responsabilità etico-deontologica basata sulle verifiche e sostanziata con i provvedimenti necessari e con la massima severità per la tutela della professione e degli assistiti.
“Gli infermieri – afferma il presidente del Collegio Ipasvi di Verona - sono sconcertati della vicenda e dei suoi risvolti e i reati ipotizzati non fanno parte né della loro cultura né della loro professionalità. Ogni giorno, con abnegazione, professionalità e spirito di sacrificio, dedicano le loro energie alla cura e all'assistenza di chi vive la fragilità della malattia, della disabilità, all’assistenza ai neonati e a chi ne ha più bisogno. La nostra comunità professionale non può accettare che il comportamento di qualcuno getti ombra sull'impegno di tanti che, con coscienza, professionalità e umanità, svolgono ogni giorno un lavoro difficile nel rispetto della loro deontologia, vocazione professionale e umanità”.
“Stiano tranquilli i cittadini, i genitori dei neonati e i pazienti – aggiunge Vallicella - che gli infermieri hanno come mission quella di prendersi cura delle persone; la comunità infermieristica saprà difendere a testa alta i cittadini e le persone assistite facendo fede alla loro mission”.
04 agosto 2017
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