Padova. All’Istituto Diagnostico Antoniano una nuova risonanza magnetica di ultima generazione
La Signa Pioneer da 3 Tesla abbina scansioni più nitide a maggiore velocità e meno rumore. Lavorerà 12-14 ore al giorno per garantire a tutti i pazienti di poterne beneficiare. Inoltre sarà utilizzata nell’ambito di protocolli di ricerca in collaborazione con università e ospedali.
02 AGO - Elevata qualità diagnostica unita a maggior velocità nell’esecuzione degli esami e riduzione del rumore per mettere a proprio agio il paziente: sono questi i principali punti di forza di Signa Pioneer 3,0 Tesla, innovativa risonanza magnetica realizzata da GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, installata presso l’Istituto Diagnostico Antoniano di Padova, centro medico specializzato nella diagnostica per immagini, parte del gruppo europeo Affidea. “È la prima apparecchiatura di questo genere in un centro diagnostico italiano. Verrà utilizzata in ambito neurologico, neuropediatrico, per risonanze magnetiche all’addome, prostata, mammella e muscolo-scheletriche”, spiega l’Istituto.
rmette di compiere notevoli passi avanti nell'imaging diagnostico grazie all' innovativa tecnologia TDI (Total Digital Imaging), che consente una maggiore chiarezza e un aumento del rapporto segnaIl nuovo dispositivo pele/rumore (SNR) fino al 25%. Immagini più nitide, quindi, ottenute più velocemente: grazie a MAGiC, il software alla base di SIGNA Pioneer, per la prima volta in questo settore è infatti possibile generare contrasti di immagini multiple in un'unica scansione RM, comprese le immagini pesate in T1, T2, STIR, T1 FLAIR, T2 FLAIR e PD del cervello in un'unica acquisizione. Una scansione che ne vale molte, dunque, con immagini acquisite in appena un terzo del tempo necessario per l'acquisizione di sequenze separate, totalmente integrata in un flusso di lavoro continuo.
Le innovazioni introdotte dal nuovo dispositivo guardano anche al comfort del paziente: “Equipaggiata con la rivoluzionaria tecnologia SilentSuite, Signa Pioneer riduce i livelli di rumore della sala di scansione da 91 decibel (quasi quanto quello generato da una motocicletta) a 3 decibel (prossimo al rumore ambientale). Oltre a questo miglioramento è presente anche il primo esame Silent Neuro, che include immagini pesate in diffusione (DWI). GE Healthcare ha inoltre esteso le proprie capacità di silent imaging oltre l'imaging neurologico, rendendole disponibili anche per l'imaging muscoloscheletrico e della colonna vertebrale. Grazie alle sue applicazioni a respiro libero e al software per la correzione avanzata del movimento, SIGNA Pioneer è infine in grado di compensare il movimento del paziente permettendo di eseguire l’imaging body a respiro libero”, illustra l’Istituto.
“Il Gruppo Affidea investe continuamente nelle migliori tecnologie messe a disposizione dallo sviluppo tecnologico e questo dispositivo lo dimostra: sono poche le strutture italiane che possono contare su risonanze con un campo magnetico da 3 Tesla”, ha affermato
Milena Calderone, Direttore sanitario dell’Istituto Diagnostico Antoniano e Responsabile del Dipartimento di Neuroradiologia del Gruppo Affidea Veneto. “Le immagini di una risonanza magnetica da 3 Tesla raggiungono livelli di dettaglio anatomico e nitidezza davvero impressionanti, consentendo di portare al più alto livello oggi possibile la diagnosi in ambito neurologico e di garantire grandi vantaggi anche nello studio della prostata, della mammella, e dell’apparato muscolo-scheletrico. Per la nuova apparecchiatura, inoltre, abbiamo realizzato un’installazione umanizzata, con ambienti moderni che non fanno pensare a un ospedale: la sala magnete, ad esempio, è stata allestita con un’ambientazione dedicata ‘all’esperienza del paziente’, con luci perimetrali a led colorate e proiezione di immagini cinematografiche che permettono di rilassarsi e affrontare più serenamente l’esame”.
Il direttore sanitario ha riferito che la RM 3 Tesla “lavorerà 12-14 ore al giorno per garantire a tutti i pazienti di poterne beneficiare. Inoltre sarà utilizzata nell’ambito di importanti protocolli di ricerca in collaborazione con università e ospedali”.
02 agosto 2017
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Veneto