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Vaccinarsi fa bene, soprattutto nel Veneto che invecchia

1 persona su 5 ha più di 65anni, 1 su 10 ne ha più di 75. Nel 2060 duplicherà il rapporto tra over 65enni e infra 14enni. 1 abitante su 3 sarà anziano. Per gli over 65 è possibile difendersi non solo dall’influenza, ma anche dalla polmonite pneumococcica e dal Fuoco di Sant’Antonio e le sue complicanze dolorose. Questo il messaggio lanciato oggi a Venezia nel corso dell'incontro promosso da Italia Longeva.


14 DIC - “Tenere alto il livello di attenzione sulle vaccinazioni e non abbassare la guardia sui rischi delle malattie infettive, con particolare attenzione alla popolazione anziana. I vaccini oggi disponibili prevengono le malattie, aiutano ad invecchiare in salute e salvano la vita”. È questo il messaggio unanime lanciato alla popolazione da istituzioni sanitarie, medici e associazioni della terza età, intervenuti oggi a Venezia nell’ambito dell’evento “Vaccinarsi: il passo più semplice per invecchiare in salute”. L’incontro è stato promosso da Italia Longeva, l’agenzia del Ministero della Salute sull’invecchiamento e la longevità attiva, con il patrocinio della Società Italiana di Igiene, della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria e della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, e con un contributo non condizionante di Sanofi Pasteur MSD.

Un tema, quello della prevenzione fra gli anziani, che interessa da vicino il Veneto ‘dai capelli d’argento’ che invecchia più rapidamente delle altre regioni d’Europa: circa il 22% della popolazione residente è costituito da anziani, pari a oltre 1 milione di abitanti, di cui il 6,4% - 316mila persone – ha un’età superiore agli 80 anni. L’aumento dell’aspettativa di vita è certamente un successo, ma è necessario agire per permettere all’individuo di godere della propria vecchiaia in modo pieno, consapevole e ‘sano’. A partire dalla prevenzione di quei fattori, ivi comprese le malattie infettive, che possono far precipitare la condizione di fragilità propria dell’anziano verso la disabilità.

“Vaccinarsi non è soltanto una ‘cosa da bambini’. La maggior parte dei cittadini ignora le opportunità e i benefici della vaccinazione anche e soprattutto per la popolazione anziana. È il caso, ad esempio, dell’immunizzazione contro l’herpes zoster, meglio noto come Fuoco di Sant’Antonio, malattia comune negli anziani, dolorosa e invalidante che può essere prevenuta vaccinandosi”, ha dichiarato Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva.

L’herpes zoster è un’infezione provocata dalla riattivazione in età adulta del virus della varicella: è destinata a soffrirne 1 persona su 4 e nel 45% degli over 60 si accompagna alla nevralgia post-erpetica, un dolore neuropatico forte, che può perdurare per anni e impedire il proseguimento di una vita normale. Tra le novità del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, c’è proprio l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-zoster che, già inserita nei programmi di immunizzazione di alcune regioni, potrà essere presto disponibile anche per i cittadini veneti. Completano la triade delle malattie infettive per l’anziano prevenibili con vaccino il più diffuso dei mali di stagione, l’influenza, e la polmonite da pneumococco. La prima colpisce ogni anno in media 4milioni di italiani, uccidendone


8mila, di cui l’80-90% sono anziani. La polmonite pneumococcica solo in Italia causa ogni anno più di 9mila decessi.

“Il Veneto è da sempre attento alle politiche vaccinali per l’anziano. Siamo in piena campagna antinfluenzale e auspichiamo che, anche grazie al contributo determinante dei medici di famiglia, ci sia una risposta positiva da parte della popolazione, in particolar modo degli anziani e dei pazienti con malattie croniche, più di altri esposti al rischio di complicanze. L’obiettivo è il superamento del 54% di copertura raggiunta nella passata stagione per gli over 65, dato al di sopra della media nazionale (49,9%), ma comunque al di sotto della soglia minima raccomandata (75%)”, ha dichiarato Francesca Russo della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria, Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto. “Il Veneto è anche una delle otto regioni che ha introdotto l’offerta attiva e gratuita del vaccino anti-pneumococcico per i nuovi 65enni, raggiungendo, per le ultime coorti, una copertura del 40%. Il nostro impegno è senz’altro quello di completare l’offerta vaccinale per l’anziano con l’introduzione della vaccinazione anti-zoster per almeno la coorte dei 65enni, così come previsto dal nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019”, ha aggiunto Russo.

La mancata prevenzione non soltanto rappresenta un grave rischio per la salute del singolo, ma anche un onere economico per l’intera collettività, principalmente legato all’aumento dei ricoveri ospedalieri, a un maggiore utilizzo di farmaci e all’assenteismo dal lavoro. Si tratta di costi che potrebbero essere evitati in presenza di un approccio alla vaccinazione più completo e responsabile. “Per questo motivo è importante fare corretta informazione ai cittadini, innanzitutto aumentando la conoscenza sulle opportunità di prevenzione esistenti per tutte le malattie prevenibili con vaccino”, ha concluso Francesca Russo.

“L’invecchiamento rappresenta anche una sfida economica che le società si trovano a dover fronteggiare oggi. Promuovere una longevità attiva significa inoltre proteggere quella fascia di popolazione che oggi fa da vero e proprio ammortizzatore sociale per figli e nipoti. Un motivo in più per i decisori regionali per promuovere l’accesso alle molteplici opportunità di prevenzione a disposizione dell’anziano, ma anche un motivo in più per i cittadini per vaccinarsi e far vaccinare i propri cari”, ha concluso Bernabei.

14 dicembre 2016
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