La Chirurgia bariatrica di Dolo (Venezia) ospiterà il 25 e 26 maggio professionisti da tutta Italia. Al centro la presa in carico
Nel reparto arrivano obesi sempre più giovani che non hanno ancora compiuto 30 o 40 anni. Il caso più “pesante” che è stato trattato nell’Ospedale della Riviera pesava 210 chili. Chirurghi da tutta Italia giungeranno per studiare un'equipe costituita da più figure professionali: a fianco del chirurgo, c’è l’endoscopista, l’anestesista, il nutrizionista, lo psicologo e lo psichiatra.
18 MAG - La Chirurgia di Dolo è un centro qualificato per il trattamento dell’obesità: fa parte della rete regionale veneta in collaborazione con l’Università di Padova. Da una decina di anni il reparto è dotato di un ambulatorio bariatrico ed è adeguatamente attrezzato, a partire dai semplici arredi come il letto di degenza, per ospitare e curare il paziente obeso. La presa in carico qui avviene tramite un team multidisciplinare, perché non tutti i pazienti obesi possono accedere all’intervento chirurgico. Per poter essere sottoposti al trattamento chirurgico, che viene eseguito in laparoscopia, il paziente deve avere il nulla osta di questa équipe che è costituita da più figure professionali: a fianco del chirurgo, c’è
l’endoscopista, l’anestesista, il nutrizionista, lo psicologo e lo psichiatra.
La medesima équipe ha il compito di seguire il paziente anche dopo l’intervento, fino alla conclusione del suo percorso che consiste non solo nella operazione, ma anche nella rieducazione ad un corretto stile di vita. “Chi viene operato qui da noi – ha spiegato il primario di Chirurgia
Mario Godina – è un paziente selezionato, che significa in primis che deve essere davvero ben motivato e desideroso di cambiare vita. E lo può fare migliorando l’alimentazione e promuovendo il movimento”.
Alla Chirurgia bariatrica di Dolo arrivano obesi sempre più giovani che non hanno ancora compiuto 30 o 40 anni.
Il caso più “pesante” che è stato trattato nell’Ospedale della Riviera pesava 210 chili. “Quando il paziente pesa molto – ha spiegato il Godina - solitamente adottiamo una tecnica di pre-intervento con l’introduzione, per via endoscopica, nello stomaco, di un palloncino di acqua che ha lo scopo di dare la sensazione di sazietà, un modo per fargli perdere una trentina di chili per poi poter affrontare meglio l’intervento successivo”.
Ma quali sono le tecniche chirurgiche attuate a Dolo per contrastare l’obesità? Il bypass che ha lo scopo di restringere parte dello stomaco e dell’intestino, per bypassarli, e fare in modo che venga assorbito meno cibo, e la sleeve (letteralmente significa tubo) gastrectomy che viene adottata soprattutto in casi affetti da diverse patologie in quanto si tratta di un intervento più veloce che trasforma lo stomaco in una sorta di tubo, più stretto in modo da avvertire presto un senso di sazietà. In entrambi gli interventi è prevista una ripresa veloce delle funzionalità del paziente, sia per quanto riguarda il movimento che l’alimentazione. “Entrambe le tecniche – ha concluso il direttore generale della Ulss 13
Giuseppe Dal Ben – saranno protagoniste di un convegno live in 3D organizzato in due giornate proprio nella Chirurgia di Dolo,
il 25 e 26 maggio. Un appuntamento a cui parteciperanno chirurghi provenienti da tutta Italia proprio per vedere dal vivo i chirurghi dolesi all’opera con due casi di obesità. Un momento importante di riconoscimento delle nostre professionalità. Buon lavoro”.
18 maggio 2016
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