Fastidiose iniezioni sostituite da un farmaco in polvere assumibile per via nasale. Con una delibera proposta dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, la Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera a una significativa semplificazione della terapia con glucagone per combattere le ipoglicemie gravi in alcune categorie di persone ammalate di diabete insulino dipendente.
In Veneto è stato autorizzato l’utilizzo del glucagone in polvere per via nasale anziché con una iniezione, utilizzando la formula del finanziamento extra lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e attingendo dal bilancio regionale fino a un massimo di 300 mila euro.
“Questo prezioso farmaco per via nasale – fa notare la Lanzarin – è stato prima reso rimborsabile dall’AIFA per un periodo di 12 mesi. Tuttavia, recentemente, la stessa AIFA, in seguito all’esito della rinegoziazione delle condizioni negoziali con l’Azienda Produttrice, ha riclassificato il medicinale per uso umano (il Baqsimi), unico in commercio nella formulazione in polvere nasale, in Classe C, con onere a carico del cittadino. Un evidente disagio per i diabetici, oltre che un notevole costo. Per questo abbiamo deciso di rendere gratuito il farmaco in Veneto per i minorenni e gli adulti con determinate caratteristiche di gravità o particolari condizioni personali”.
Lo si potrà ottenere previa presentazione di una scheda prescrittiva da parte del paziente alla farmacia ospedaliera dell’Ulss di residenza.
Per l’acquisto del farmaco è stata incaricata Azienda Zero, alla quale è chiesto di attivare con urgenza la procedura. La Regione ha però autorizzato le Ulls ad acquistare il glucagone in polvere nasale, qualora se ne dovesse manifestare l’esigenza clinica, anche nelle more dell’espletamento della gara regionale