Incidente sul lavoro, muore 26enne. Paglini (Cisl Belluno-Treviso): “Enorme senso di frustrazione e indignazione”
Nel 2022 i morti sul lavoro in Veneto sono stati 42. Sebbene ad ottobre 2023 si registrino 8 decessi in meno rispetto allo stesso periodo del 2022, l’ultimo incidente mortale risale a pochi giorni fa. La ragazza è rimasta schiacciata da un macchinario di imballaggi. “Negligenza, formazione fatta per assolvere le norme e basta, sommata alla carenza degli ispettori, sta diventando una tempesta perfetta”, commenta il segretario della Cisl Belluno-Treviso.
di Endrius Salvalaggio
20 NOV - Ancora un incidente mortale sul lavoro. La vittima è una operaia di 26 anni che lavorava a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, schiacciata da una macchina di imballaggi, che l’ha colpita al collo, schiacciandole le vertebre cervicali. Dalle ricostruzioni sembrerebbe che la ragazza avesse lei stessa spento la macchina, per un motivo ancora sconosciuto, e che un suo collega, vedendolo fermo, l’avesse acceso, non sapendo che sotto c’era la collega.
Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, alla notizia sull’ennesima tragedia sul lavoro, esprime “un grosso senso di frustrazione e di indignazione per l’ennesimo infortunio mortale. Non si può morire a 26 anni per portare a casa lo stipendio per vivere”.
Per Paglini avere buone leggi non basta, se non si sviluppa la cultura della sicurezza, a partire da maggiori investimenti sia in formazione ma soprattutto in adeguamenti tecnici che favoriscano la prevenzione. “Ci deve essere una rivoluzionaria volontà delle imprese e di tutto il mondo del lavoro a cambiare”.
“Probabilmente – prosegue il sindacalista - se al lavoratore che si ipotizza abbia azionato il macchinario visto spento fosse stata fatta tutta la formazione sui rischi di utilizzo dei macchinari, probabilmente oggi non piangeremmo l’ennesima vita spezzata. Si sarebbero dovuti limitare, però, anche gli accessi all’area o prevedere sistemi di bloccaggio della macchina in caso di spegnimento”.
Per il segretario generale della Cisl Belluno Treviso queste cose accado perché c’è ancora troppa superficialità e negligenza da parte di alcuni datori di lavoro, “che ritengono il capitolo sicurezza una zavorra per gli obiettivi di business. Meglio invece correre e fare tanto e velocemente perché il tempo è denaro, pensano”. “Purtroppo – considera Paglini -, a questa mentalità, si aggiunge la difficoltà oggettiva per gli enti preposti alla vigilanza di raggiungere tutte le aziende causata dalla carenza di organici divenuta negli anni, ahi noi, strutturale e infine se sommata con una formazione aziendale troppo spesso orientata all’assolvimento degli obblighi normativi, diventa una tempesta perfetta per non far crescere la cultura della responsabilità e della sicurezza prima di tutto per il singolo lavoratore, a partire da una effettiva consapevolezza dei rischi potenziali in determinati settori”.
Sarà in programma per domani 21 novembre in Piazza delle Istituzioni a Treviso una manifestazione unitaria da parte di Cisl di Belluno Treviso, “con l’intenzione di richiamare all’esame tutte le istituzioni e in particolare la parte datoriale di alcune aziende perché facciano azioni straordinarie con la pretesa che queste trattino la vita dei propri dipendenti come la cosa più sacra che possono avere e non come un ‘dettaglio’ nel sistema della produzione e del business”. Conclude Paglini.
Dal bollettino regionale sugli infortuni mortali messi a disposizione dalla Regione del Veneto, da gennaio - dicembre 2022, le persone che hanno perso la vita nel proprio posto di lavoro sono state 42, mentre da gennaio ad ottobre 2023 sono state 28. Otto in meno rispetto ad ottobre dell’anno precedente.
Endrius Salvalaggio
20 novembre 2023
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