Tumori al testicolo. In Veneto incidenza raddoppiata in 20 anni, Foresta: “Manca la prevenzione”
L’incidenza nella fascia di età 0-49 anni è passata, tra il 1987 e il 2017, dal 3,8% all’8%. Eppure, spiega Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta onlus e già Ordinario di Endocrinologia all’Università di Padova, “da uno studio della nostra Fondazione emerge che su 4.780 diciottenni frequentanti gli istituti scolastici del Padovano, solo l’8% dei maschi aveva fatto una visita andrologica, contro il 90% delle coetanee che avevagià effettuato una visita ginecologica”. LE SLIDE
di Endrius Salvalaggio
28 LUG - Il tumore al testicolo è uno dei primi cinque tumori in termini di frequenza nel maschio di tutte le età, e il più frequente nella fascia 0-49 anni, con una incidenza nazionale cresciuta nell’ultimo anno del 2,6% nei giovani maschi. Dai dati epidemiologici, facendo lo stesso rapporto nel contesto regionale del Veneto, negli ultimi vent’anni (1987-2017) l’incidenza del tumore testicolare è passata dal 3,8% all’8% e le cause sono molteplici. Fra le cause principali c’è la mancata prevenzione, oltre ai fattori di rischio collegati agli stili di vita, che variano da chi fuma sigarette o marjuana di frequente, che ha più possibilità di sviluppare il cancro ai testicoli. I rischi però possono dipendere anche dall’inquinamento. In quest’ultimo caso, si prenda l’esempio delle zone gialle o rosse inquinante dai Pfas, dove i comportamenti del singolo poco possono fare, mentre l’azione preventiva rimane l’arma più importante a disposizione.
“Da uno studio condotto dalla nostra Fondazione – spiega il prof.
Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta ONLUS e già Ordinario di Endocrinologia all’Università di Padova – su 4.780 diciottenni frequentanti gli istituti scolastici del Padovano, solo l’8% dei maschi aveva fatto una visita andrologica, contro il 90% delle coetanee che ha già effettuato una visita ginecologica”.
Di fronte a questi dati la Fondazione Foresta assieme all’Amministrazione provinciale di Padova, si sono poste come obiettivo quello di sensibilizzare l’importanza di parlare ai ragazzi, ma anche agli uomini, di questo rischio. In aggiunta sta dando il proprio supporto anche la società del Padova Calcio, con la campagna comunicativa “Supera la barriera.
“Per questo è stato scritto un decalogo dei principali fattori di rischio noti per il tumore al testicolo - spiega il professor Foresta – per il quale è essenziale far capire anche all’uomo l’importanza della prevenzione, stimolando le politiche di informazione dei fattori di rischio e di screening per queste patologie. Sebbene il tumore del testicolo interessi degli organi esterni e quindi facilmente controllabili, a differenza di altri tumori per i quali si fa prevenzione, di questa forma tumorale si parla poco. L’autopalpazione dei testicoli rappresenta un importantissimo strumento di prevenzione secondaria che tutti gli uomini dovrebbero effettuare all’incirca ogni mese”.
IL DECALOGO1. Età: Il cancro ai testicoli rappresenta solo l'1% dei tumori maschili, ma è il più frequente negli uomini tra i 15 e i 39 anni.
2. Testicolo ritenuto. Questa condizione patologica, in cui uno o entrambi i testicoli non discendono nello scroto prima della nascita come dovrebbe avvenire normalmente, è il principale fattore di rischio; la mancata discesa dei testicoli si verifica indicativamente nel 3-5% della popolazione maschile, ma nella maggior parte dei casi la situazione si risolve spontaneamente nel primo anno di vita. Gli uomini con criptorchidismo manifestano un rischio da tre a 10 volte superiore di cancro ai testicoli.
3. Sindrome di Klinefelter. Questa malattia genetica, caratterizzata da un’anomalia cromosomica, può aumentare il rischio.
4. Familiarità. Un uomo con un parente stretto che ha avuto il cancro del testicolo ha un rischio maggiore di sviluppare questa tipologia di tumore; in caso di fratello il rischio aumenta di 8 volte, mentre in caso di padre con precedente di tumore al testicolo il rischio è aumentato di 4 volte.
5. Infertilità. Uomini infertili hanno un rischio di sviluppare il tumore tre volte superiore agli uomini fertili, e i giovani non sanno di essere infertili se non quando cercano un figlio, perché a 18 anni non effettuano alcun esame per la valutazione del liquido seminale e di possibili patologie andrologiche.
6. Precedente tumore. Gli uomini che hanno avuto il cancro ad un testicolo, hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro nell’altro testicolo. L’aumento del rischio è stimato attorno a 4-12 volte.
7. Esposizione a sostanze che interferiscono con l’equilibrio endocrino (ad esempio pesticidi).
8. Gli uomini con HIV o AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita causata dal virus HIV) hanno un rischio più elevato di sviluppare il seminoma. Ancora più importante considerando la giovane età della popolazione a rischio di tumore del testicolo, che rappresenta anche la popolazione più esposta all’HIV, perché se è vero che a livello globale i dati relativi all'infezione siano incoraggianti, i giovani maschi sono una delle popolazioni a livello mondiale in cui il numero di nuove diagnosi non è diminuito nel tempo.
9. Il fumo di sigaretta raddoppia il rischio. Dai questionari raccolti nei diciottenni delle scuole superiori di Padova, all’interno del progetto “Prevenzione andrologica permanente nelle Scuole”, emerge che il 30% dichiara di fumare almeno saltuariamente, con una media di sigarette al giorno pari a 6,5 nei soli maschi.
10. Marijuana. Da una recente analisi che ha raccolto i dati di 25 studi riguardanti il collegamento tra consumo di marijuana e malattie oncologiche, il rischio di tumore del testicolo aumenta del 36% per gli uomini che fumano da più di 10 anni. Questo dato è preoccupante se rapportato ai risultati dei questionari della Fondazione Foresta: il 48% dei giovani maschi ha provato almeno una volta la marjuana, ma, dato ancora più preoccupante, il 13% afferma di fumare abitualmente più di una volta a settimana.
Endrius Salvalaggio
28 luglio 2023
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