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Ricerca. Padova avrà una nuova e unica biobanca

Riunirà le biobanche attualmente esistenti all’Azienda Ospedaliera-Universitaria e all’Università di Padova allo scopo di trattare diverse patologie ed essere riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Pucciarelli (responsabile biobanca Aoup):“Grazie a fondi stanziati è nato il progetto. La biobanca unica diventerà una grossa opportunità di ricerca per tutti”.

di  Endrius Salvalaggio 
05 DIC - “È assolutamente necessario creare una Biobanca unica rispondente ai criteri di certificazione riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Questo ci permetterà di fare importanti passi avanti nella ricerca clinica e di condurre studi approfonditi, finalizzati a una migliore conoscenza e cura del paziente”. Così Salvatore Pucciarelli, responsabile dell’attuale biobanca dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova (Aoup), si esprime a favore della nascita di una biobanca nuova e unica rispetto a quelle ora divise ed esistenti all’AouP e all’Università di Padova.

Ad oggi in Azienda Ospedaliera Università si contano 4 biobanche, oltre a parti di altre bio-archivi, tutti non accreditati a livello nazionale ed internazionale. Ma all’l’Azienda ospedaliera di Padova è nata l’idea e la volontà di costituirne una nuova biobanca che comprenda tutte le precedenti. “Una nuova biobanca universale fra Università e Azienda Ospedale Università diventerà una grossa opportunità di ricerca per tutti – spiega Pucciarelli – dal momento che raccoglierà campioni operatori, prelievi di sangue, urine, tessuti neoplastici e non, dai pazienti ricoverati e per diverse patologie. Questa banca dati fatta con funzioni di archivio di materiale biologico ci permetterà di fare studi e ricerche su cellule e tessuti”.

A Pucciarelli, già responsabile della biobanca di Chirurgia generale 3, è stato affidato recentemente l’incarico di coordinare la nuova biobanca universale che nascerà nei prossimi mesi fra Università e Azienda ospedaliera.

“I passi in avanti nella ricerca sul cancro al colon – considera Pucciarelli -, che ci hanno permesso di individuarne le diverse caratteristiche con diversi tipologie, stadi, gradi o diversi recettori, hanno avuto il merito di diversificare le cure, mirando sempre meglio il nostro bersaglio su un paziente malato di cancro al colon. Tutto questo è stato possibile grazie all'aiuto delle biobanche che contengono centinaia di migliaia di campioni-carcinoma”.

“Ora che ho ricevuto questo mandato dal Direttore Generale – continua il professore - la creazione della nuova biobanca risponderà ai criteri di certificazione riconosciuti a livello nazionale e internazionale: questo ci permetterà di fare importanti passi avanti nella ricerca clinica e di condurre studi approfonditi, finalizzati a una migliore conoscenza e cura del paziente, nell’ambito di diverse patologie”.

I fondi sono già stati stanziati dall’Università per i dipartimenti di eccellenza ed è già stato sottoscritto la convenzione fra Università, dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche e Azienda Ospedale-Università di Padova.

Endrius Salvalaggio

05 dicembre 2022
© Riproduzione riservata

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