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Ospedale di Perugia. Investimenti per 25 milioni nel biennio 2017-2018


Il dg dell’Azienda ha presentato il piano investimenti alla presidente della Giunta Catiuscia Marini, all’assessore alla Sanità Luca Barberini e al Rettore dell’Università Franco Moriconi. Per Marini l’innovazione tecnologica è “un obbligo” per “rimanere ai vertici della assistenza”.

04 APR - Nel corso di una riunione, alla quale hanno  partecipato la presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini, l’assessore alla Sanità Luca Barberini e il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia Franco Moriconi, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Emilio Duca ha presentato  il  piano investimenti per il biennio 2017-2018.

Il Piano si si sviluppa su tre direttrici di intervento: potenziamento e innovazione tecnologica; sviluppo dei processi di informatizzazione e digitalizzazione; completamento degli interventi di adeguamento antisismico.

L’impegno complessivo di spesa è di circa 25 milioni di euro (8 milioni per il 2017 e  17 milioni per il 2018) con due fonti di copertura finanziaria: investimenti ex art. 20, Legge 67/1988 e contributi in conto esercizio art. 29, D.Lgs. 118/2011 (oltre a €. 4.800.000 Fondi Protezione Civile).

“Gli investimenti per le cosiddette grandi apparecchiature sanitarie sono finalizzati principalmente per l’ammodernamento delle tecnologie radiologiche già installate negli anni 2006-2008”, spiega una nota dell’ufficio stampa dell’Ao.
 
Nello specifico gli investimenti riguardano:
-  un  Angiografo biplanare per le procedure di interventistica neuroradiologica;
- 2 TAC multislice;
- 2 Archi a “C” mobili per la diagnostica per immagini;
- 2 Mammografi (di cui 1 con sistema di stereotassi);
- sistema di imaging intraoperatorio multidimensionale portatile per neurochirurgia;  
- 2 Angiografi per laboratorio di emodinamica;
- 1 Angiografo per elettrofisiologia cardiaca (impianto pace-maker);
- 1 Acceleratore lineare per Radioterapia oncologica;
- 1 PET TAC.

“Il sistema di imaging intraoperatorio multidimensionale portatile per neurochirurgia – ha sottolineato il dg del S. Maria della Misericordia-  è una recente innovazione tecnologica ( attualmente  non presente nel nostro ospedale ) che consente di migliorare in maniera significativa il ‘workflow’ durante l’intervento chirurgico. L’acquisizione dei 4 angiografi digitali - ha aggiunto Duca -, sarà accompagnata da una riorganizzazione (anche logistica) dei Servizi con la realizzazione di due piattaforme tecnologiche (una per la radiologia interventistica e una per la cardiologia interventistica). A breve inizieranno  procedure di gara con fornitura di tecnologie e lavori di adeguamento strutturale ed impiantistico.Costo complessivo: circa 12 milioni di euro”.
 
Per quanto riguarda lo sviluppo dei processi di informatizzazione e digitalizzazione sarà completata la  piattaforma “Galileo”, sia per quanto riguarda l’infrastruttura che lo sviluppo del software.  “Detto  sistema – spiega l’ufficio stampa dell’Ao - è indispensabile per implementare il dossier sanitario, già attivato in Azienda nel 2013 ed oggi operativo in tutti i reparti e servizi. Con la suddetta piattaforma vengono richiesti on-line esami diagnostici di laboratorio e di radiologia, referti di anatomia patologica e consulenze specialistiche. Le finalità del  sistema  sono  quelle di alimentare a regime il fascicolo sanitario elettronico (FSE) e di garantire il ‘disaster recovery’”.

L’attivazione del sistema di archiviazione delle immagini di anatomia patologica e di citologia diagnostica permetterà di “scannerizzare” i vetrini e archiviare le relative immagini. “Quando necessario, anziché ricercare il vetrino nei “magazzini/deposito” ed osservarlo nuovamente al microscopio, si potrà richiamare l’immagine online e visualizzarla sul monitor del computer (in futuro, in un sistema di rete regionale, si potrà effettuare tale ricerca e disporre della relativa informazione sanitaria in qualunque presidio della Regione)”. Costo complessivo previsto  circa 600.000 euro.
 
Relativamente agli  interventi di adeguamento antisismico riguardano il vecchio blocco del “Silvestrini”,  sarà realizzato in due fasi: un primo stralcio dei lavori è stato già appaltato; mentre il secondo stralcio (più complesso) verrà realizzato successivamente. I tempi della messa a norma antisismica sono naturalmente condizionati dalla necessità di garantire la continuità delle attività assistenziali in tutto il blocco del “Silvestrini” dove sono collocati, tra l’altro, il Pronto Soccorso e le Sale operatorie per l’emergenza-urgenza. E’ stato previsto un costo  complessivo di  circa 11 milioni e 800.000 euro (di cui 4.800.000 finanziati con Fondi della Protezione Civile).

Presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia nel 2006 “è stata creata la prima sala ibrida in Italia e la terza in Europa”. La struttura complessa di Chirurgia Vascolare ha compiuto in questa sala circa 7.000 procedure. Nel corso del 2016 è stata eseguita la completa ristrutturazione della sala ibrida sulla base delle esperienze maturate in questi 10 anni. “La sala è stata dotata delle migliori e più moderne apparecchiature, sia radiologiche (nuovo Angiografo) che anestesiologiche, per un investimento complessivo di circa 1 milione e 300.000 euro. Tale sala ibrida sarà il fulcro dell’attività del ‘Heart Team’, costituito da Chirurghi Vascolari, Cardiochirurghi, Cardiologi e Radiologi Interventisti e porterà ad un ulteriore sviluppo tecnologico e assistenziale da sempre perseguito dalla nostra Azienda”.  

“Fino ad un passato recente  il paziente con patologia cardiovascolare è stato gestito in maniera autonoma dal singolo specialista – ha osservato ancora il dg. Duca-, portando in alcuni casi (particolarmente nei più critici) ad algoritmi di trattamento che a volte si sono rivelati non completamente adeguati. La  sempre maggiore affermazione delle procedure ibride (chirurgiche ed endovascolari), che spesso trascendono i confini della singola specialità, come standard riconosciuti di cura,  ha imposto una riorganizzazione  per il  trattamento del paziente cardiovascolare complesso sul modello del team multidisciplinare che gestisce le patologie oncologiche ed i trapianti di organo “.Il punto centrale delle attività del “Heart Team” è la sala operatoria ibrida. Tale sala ha una particolare configurazione da poter effettuare procedure chirurgiche complesse associate a dispositivi radiologici altamente sofisticati”.
 
“Espressioni di plauso”, riferisce la nota dell’ufficio stampa, sono venute dal Rettore dell’Università di Perugia Prof. Franco Moriconi, che ha ribadito l’impegno dell’Ateneo a voler “ riattivare le scuole di specializzazione, trasferite in Università che non sono superiori  alla nostra”, anche alla luce di un recente incontro con il Ministro Lorenzin”.

L’assessore Barberini, nel suo intervento, si è soffermato sulla “necessità da parte dei professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Perugia di puntare alla elevata qualità delle prestazioni assistenziali e alla crescita dei presidi del territorio, in stretta collaborazione con realtà assistenziali importanti per i cittadini”. In chiusura della presentazione la presidente Marini ha rivolto un plauso ai professionisti dell’ospedale “che permettono all’Umbria di competere con regioni molto più grandi e soprattutto più ricche di risorse”.

La presidente Marini si è anche soffermato sulla necessità di insistere sulla digitalizzazione del sistema sanitario “per garantire maggiore sicurezza alle procedure, conseguire performance ancora più elevante, per assicurare ai cittadini servizi assistenziali di elevata qualità”.

04 aprile 2017
© Riproduzione riservata

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