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Perugia. Nel 2016 all’Ao 2.015 nascite, cesarei ridotti al 28,9%


Il bilancio in occasione della fine dell’anno. Nel 2015 i bimbi nati erano stati 2.124 e i cesarei il 29,9%. Nel dettaglio, i parti nel 2016 sono stati 1m965 parti, 3 dei quali trigemini e 41 gemellari. Otto nascite sono avvenute tra 22 e 24 settimane di gestazione (epoche considerate “limite” per la vitalità). Il primo nato del 2017 è un maschietto di nome Pietro.

02 GEN - Sono state quattro le nascite nel primo giorno del 2017 nella struttura complessa di Ostetricia del S.Maria della Misericordia di Perugia, un maschio e tre femmine. Al primo nato è stato dato il nome di Pietro, pesa 3310 gr , è venuto alla luce alle ore 0:46. Ad assistere la madre Barbara, 30 anni, originaria di Assisi, i medici Donata Delli Ponti, Floriano Ventura e Silvia Pericoli, con l'anestesista Francesco Oliva e l'ostetrica Maria Lisa Becchetti.

E' una femmina l’ultima nata del 2016 e si chiama Arianne, terzogenita di Susanne e Nicolas di origini camerunesi.

“Nel 2016 ci sono state 2015 nascite, rispetto a 2124 dell'anno precedente (– 5% circa,in linea con la tendenza nazionale)”, spiega all'Ufficio stampa dell'Azienda Ospedaliera di Perugia il dott. Giorgio Epicoco direttore della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia. In particolare, i parti sono stati 1.965 (nel 2015 erano stati 2.057), 3 dei quali trigemini e 41 gemellari.

Otto nascite sono avvenute tra 22 e 24 settimane di gestazione (epoche considerate “limite” per la vitalità), precisamente una a 22, cinque a 23 e due a 24 settimane. In totale sono venuti alla luce 14 neonati di peso tra 450 e 750 grammi, alcuni dei quali sono potuti tornare tra le braccia dei genitori in buona salute, dopo un lungo e complesso iter nella Unità di Terapia Intensiva Neonatale del S. Maria della Misericordia di Perugia.

Secondo il bilancio di fine anno dell’azienda, il tasso di tagli cesarei è stato ridotto al 28,9% contro il 29,9% dello scorso anno. “E’ con soddisfazione – commenta Epicoco - che voglio precisare che l’obiettivo di ridurre il tasso di cesarizzazione non è economico ma propriamente sanitario, infatti le donne che hanno subito un taglio cesareo hanno, nelle gravidanze successive, maggior rischio di dovere ripetere il taglio cesareo con un aumento esponenziale dei rischi, più frequentemente emorragici. Basti pensare che durante il 2016 sono state 254 le donne in gravidanza con uno o più precedenti cesarei che hanno richiesto un particolare impegno dal punto di vista ostetrico, anestesiologico e trasfusionale”.

Il numero di madri non italiane all’Ao di Perugia è stato quest’anno di 499 con un contributo di poco più del 25% (in linea con gli anni precedenti).
La nazione che maggiormente è rappresentata è la Romania con 100 madri, segue l’Albania con 86.
Il nord Africa, prevalentemente il Marocco, contribuisce per il 4,25%.
La Polonia e il Sud America sono in riduzione mentre 15 cinesi hanno partorito quest’anno a Perugia.
Le new entry del 2016 sono Turchia, Giappone e Iraq.

I mesi nei quali si sono avute il maggior numero di nascite quotidiane sono stati febbraio e novembre

02 gennaio 2017
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