“Nessun balletto di direttori, ma un avvicendamento di professionisti che, in un momento estremamente delicato per la sanità nazionale e non solo regionale, sta operando per garantire ai cittadini risposte alle domande di cura”
L’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, fa chiarezza sui ricambi dei direttori delle Aziende e della Sanità regionale denunciate dal gruppo regionale del Pd: “Diciotto direttori in 39 mesi, una girandola il cui risultato è solo quello di destabilizzare il lavoro degli operatori sanitari”
“Occorre ricordare la genesi di tutta vicenda – afferma Coletto – ovvero, partire dall’azzeramento dei vertici della sanità regionale a seguito delle indagini della cosiddetta Sanitopoli e la conseguente nomina di commissari straordinari nelle quattro Aziende sanitarie imposte dal Governo nazionale. Nel 2019 la precedente Giunta regionale è stata costretta dalle note vicende giudiziarie a nominare dei commissari che avessero le caratteristiche dell’estraneità e della terzietà rispetto al sistema sanitario umbro, per garantire la tutela del sistema sanitario regionale. Infatti – prosegue - i commissari straordinari per definizione, ricoprono un incarico temporaneo, dettato dall’emergenza, fino alla nomina dei direttori generali. Nomina quest’ultima, fatta dall’attuale Giunta regionale nel giugno 2020”.
“Sempre in merito agli avvicendamenti di alcuni commissari, va precisato che sono avvenuti per trasferimento volontario presso altre aziende (Luca Lavazza dalla Usl Umbria 1 all’Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna, Massimo Braganti dalla Usl Umbria 2 all’Aou Friuli Centrale, Lorenzo Pescini dall’Azienda ospedaliera di Terni all’Azienda Usl Toscana Centro) mentre per gli altri si è giunti alla scadenza naturale dell’incarico temporaneo. Mentre per quanto riguarda i direttori generali nominati per tre anni, tre di questi (Gilberto Gentili, Marcello Giannico e Pasquale Chiarelli) hanno rassegnato le dimissioni per scelte personali. Stesso discorso vale per il direttore regionale Claudio Dario che nel 2020 ha lasciato il suo incarico per raggiunti limiti d’età”.
“L’amministrazione regionale – conclude Coletto – sta mettendo in atto tutte le misure strutturali per sostenere e rilanciare il sistema sanitario anche attraverso la nomina di manager in grado di raggiungere gli obiettivi loro assegnati che allontanino definitivamente l’Umbria da una fase di opacità amministrativa e gestionale come quella che ha pesantemente contrassegnato il 2019. Gli avvicendamenti ai vertici delle aziende sanitarie, per scelte dei singoli direttori, avvengono in tutte le regioni italiane, ma per quanto ci riguarda, non intaccheranno il percorso che abbiamo intrapreso”.