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Pma e test prenatali. Umbria, Agabili: “Entro fine anno attivazione test e modifica criteri Pma”


L’assessore ai rapporti con l'Assemblea legislativa regionale ha risposto nel corso di un quesito time in aula. “Sarà costituita - ha spiegato parlando di Ama - una apposita commissione per ampliare a una fascia più ampia della popolazione la possibilità di ottenere assistenza sanitaria in questo ambito”.

25 OTT - “Entro la fine dell’anno la Giunta recepirà l’atto per l’introduzione dei test prenatali. A breve verranno rivisti anche i criteri per la procreazione medicalmente assistita. Sarà costituita una apposita commissione per ampliare a una fascia più ampia della popolazione la possibilità di ottenere assistenza sanitaria in questo ambito”. Lo ha detto l’assessore Paola Agabiti rispondendo, nel corso del question time in consiglio regionale, a Simona Meloni e Tommaso Bori (Pd).

I due consiglieri, nello specifico, hanno chiesto all’assessore di conoscere se “tutto quanto è stato previsto da una proposta di risoluzione del 2021, approvata all’unanimità dall’Aula, è stato effettivamente attuato e se non lo fosse, i tempi entro i quali sarà data esecuzione agli impegni presi, visti anche i risultati ottenuti in altre regioni quali ad esempio la Lombardia dove, dai primi di ottobre il Test Prenatale Non Invasivo (NIPT) coinvolgerà in via sperimentale 1.600 donne con il Policlinico di Milano come laboratorio e punto di riferimento e sarà gratuito”

Meloni ha ricordato che la proposta di risoluzione in questione impegnava la Giunta regionale a “valutare, in considerazione comunque dei dati statistici di successo rilevati nella Regione Umbria in relazione agli anni, di elevare il limite di età attualmente previsto per la somministrazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo omologo garantite dal servizio sanitario secondo le indicazioni del Dpcm del 12 gennaio 2017 ed in uniformità rispetto alle scelte fatte dalle altre regioni; a prevedere l’utilizzo dei test diagnostici prenatali non invasivi con il sistema della compartecipazione alle spese secondo le indicazioni del Dpcm del 12 gennaio 2017; ad implementare e potenziare i servizi e le strutture del Centro di procreazione medicalmente assistita dell’Azienda ospedaliera di Perugia, ospedale di Pantalla; ad istituire un tavolo tecnico di lavoro a cui partecipano la stessa Giunta regionale, il Centro di procreazione medicalmente assistita dell’Azienda ospedaliera di Perugia e l’Università, al fine di garantire un adeguato coordinamento e una proficua sinergia tra le parti coinvolte ed assicurare efficacemente il raggiungimento degli obiettivi”.

Meloni ha ricordato che da audizioni in proposito in Terza commissione (nell’iter dell’atto poi trasformato in Risoluzione) sono “emerse criticità legate al fatto che la Regione Umbria prevede la somministrazione di tecniche di procreazione assistita di tipo omologo garantite dal servizio sanitario solo alle donne di età non superiore a 42 anni, pur essendo previsto l’innalzamento del limite di età a 46 anni dal Dpcm del 12 Gennaio 2017. Tutte le altre regioni – osservano - prevedono limiti di età più elevati partendo da un minimo di 43 anni per arrivare ad un limite di 46 anni. La Regione Umbria non prevede l’utilizzo dei test diagnostici prenatali non invasivi (Test Combinato-Bi-Test e Translucenza Nucale) garantiti dal servizio sanitario pur essendo prevista la possibilità dallo stesso Dpcm”.

Tali criticità, ha detto, “determinano un forte fenomeno di mobilità passiva verso regioni limitrofe che hanno stabilito limiti di età più alti per tecniche di procreazione di tipo omologo, che somministrano tecniche di procreazione di tipo eterologo e che utilizzano test diagnostici prenatali non invasivi garantiti, anche se solo in parte, dal servizio sanitario. Criticità che vanno ad agire negativamente anche sui problemi dell’infertilità della coppia e sul calo demografico regionale. Lo stesso assessore Coletto ha evidenziato l’importanza di limitare il più possibile la mobilità passiva verso le altre regioni, rendendo i servizi umbri più competitivi, sottolineando la disponibilità della Giunta regionale ad innalzare i limiti di età per le tecniche di procreazione di tipo omologo nonché a coprire in parte i costi dei test prenatali non invasivi, alla medesima stregua di quanto hanno fatto le altre regioni”.

Meloni si è quindi detta soddisfatta della risposta dell'assessore Paola Agabiti: “Le liste di attesa per accedere al centro di procreazione medicalmente assistita di Pantalla risultano essere estremamente lunghe”, ha evidenziato in chiusura la consigliera Dem.

25 ottobre 2022
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