Santa Maria Annunziata. Inaugurato il nuovo pronto soccorso. Rossi: “Continuare a investire in sanità”
Il nuovo Ps di 3mila mq è comprensivo di spazi per l’accettazione, per il triage e per la valutazione con 22 postazioni. È costituito da una shock room (o sala rossa) da 2 posti letto per il trattamento dei pazienti particolarmente critici con le caratteristiche della sala operatoria, da un reparto di Obi da 13 posti letto, da una sub intensiva da 4 posti letto, da due radiodiagnostiche dedicate con Tac
31 LUG - “Con l’inaugurazione di oggi del nuovo pronto soccorso del Santa Maria Annunziata, la sanità pubblica toscana dimostra ancora una volta di essere ben organizzata e di distinguersi per la modernità delle sue strutture, la qualità delle prestazioni erogate, la competenza dei suoi professionisti e per dotazione di tecnologie altamente avanzate. Negli ultimi vent’anni abbiamo investito in sanità oltre 3 miliardi e mezzo di euro. E se abbiamo resistito all’ondata d’urto di un’epidemia come quella determinata dal Covid, lo dobbiamo proprio a questi investimenti, all’attuale organizzazione del servizio sanitario regionale, alle competenze dei nostri operatori, all’impegno e alla passione di tutti gli attori del nostro sistema sanitario, volontariato compreso. Abbiamo lavorato con l’obiettivo di mettere gli operatori sanitari nelle migliori condizioni per agire e di garantire ai cittadini, tutti, un sistema sanitario regionale universalistico efficiente e di qualità”.
Così il presidente della Regione Toscana,
Enrico Rossi, durante la presentazione del nuovo Dea del “Santa Maria Annunziata” della Asl.
Tremila metri quadrati per rispondere a oltre 40mila accessi l’anno, ambienti progettati secondo l’intensità delle cure, dotati delle più recenti tecnologie per la sorveglianza sanitaria dei pazienti e con percorsi razionalizzati sugli spostamenti del personale di cura e di assistenza. E anche green perché il nuovo edificio si colloca in classe energetica “B”, prestazione assai lusinghiera per una struttura ospedaliera generalmente molto energivora.
“Ritengo che si debba proseguire su questa strada - continua Rossi - sull’organizzare al meglio tutte le nostre risorse disponibili, senza mai smettere di investire in una sanità che deve rimanere pubblica e accessibile a tutti. Se nel 2010 il tetto massimo di spesa per il personale era stato bloccato dal Governo alla spesa del 2004, tolto l’1,4%, inaugurando una stagione di tagli devastanti per la nostra sanità, oggi assistiamo a qualcosa di diverso. La stessa Unione Europea, in seguito all’esperienza del Covid, ha messo a disposizione finanziamenti, invitandoci a spenderli in ambito sanitario. Per la sanità toscana ci sono 2 miliardi e 800 milioni di euro, pronti per essere utilizzati. Sta a noi rispondere adeguatamente e in tempi rapidi”.
“La realizzazione del nuovo pronto soccorso del Santa Maria Annunziata, dotato delle migliori tecnologie messe al servizio dei cittadini – afferma l’assessore al diritto alla salute
Stefania Saccardi – è un risultato molto importante per l’intera comunità e per il nostro stesso servizio sanitario e va ad aggiungersi a quello che realizzeremo a Torregalli, ampliando l’offerta e la qualità dei servizi. Il pronto soccorso è la porta d’ingresso dell’ospedale, svolge un ruolo fondamentale quanto strategico all’interno dell’organizzazione sanitaria. Le migliorie apportate non solo a livello strutturale e tecnologico, ma anche in termini di spazi confortevoli e accoglienti per i cittadini bisognosi di cure, sono sotto gli occhi di tutti. Sono interventi concreti con attività e percorsi specifici, su cui la Regione ha investito milioni di euro, favorendo il reclutamento delle migliori professionalità, qui come in altre realtà aziendali della Toscana. Rinnovo il mio grazie di cuore a tutti, dal primo all’ultimo. Oggi in sanità non si vince da soli, ma solo mettendoci insieme”.
“Questo è il risultato di un percorso che viene da lontano – ha esordito il direttore generale della Ausl Toscana centro,
Paolo Morello Marchese – e che riguarda professionisti di grande profilo che hanno seminato bene. Le nuove mura erano la cosa che necessitava da tempo e che finalmente è arrivata. Un ospedale è proprio col Pronto Soccorso che si presenta al mondo esterno, è la struttura che più risente del rinnovo tecnologico e organizzativo. L’ospedale dell’Annunziata è un punto di riferimento fondamentale per il territorio di Firenze sud est ma anche all’interno della nostra Azienda. Qui sono presenti tanti professionisti di elevata qualità umana e professionale però non si raggiunge niente se non a livello di squadra. Solo per fare degli esempi, l’emodinamica, la chirurgia oncologica in questo ospedale sono una vittoria dei professionisti ancora prima che dell’Azienda. La percezione è che unendo le forze e conoscendo la casistica, si ottengono risultati da primo posto. E l’Annunziata esprime tutto questo”.
Con un bacino di utenza che va dal Quartiere 2 di Firenze a tutta l’area del Chianti, della Val di Pesa e del Valdarno, anche il nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria Annunziata continuerà necessariamente ad essere integrato sul piano organizzativo con l’ospedale Serristori di Figline. L’investimento del nuovo Dea comprensivo delle opere accessorie e non, è di 23milioni di euro. L’importo per il solo edificio è di 10milioni e 700mila euro
L’assistenza del nuovo Dea in numeri
Il nuovo Pronto Soccorso è comprensivo di spazi per l’accettazione, per il triage e per la valutazione con 22 postazioni. È costituito da una shock room (o sala rossa) da 2 posti letto per il trattamento dei pazienti particolarmente critici con le caratteristiche della sala operatoria, da un reparto di Osservazione breve (OBI) da 13 posti letto, da una sub intensiva da 4 posti letto, da due radiodiagnostiche dedicate con TAC e due radiologici tradizionali, da una sala ecografica e dalla sala gessi, oltre a spazi direzionali e per il personale.
In relazione all’emergenza Covid il nuovo Pronto Soccorso di Santa Maria Annunziata è stato parzialmente modificato nell’area dei codici minori per consentire che questi spazi rappresentino, nell’immediato futuro, il percorso Covid del Pronto Soccorso, munito di tutte le necessarie dotazioni impiantistiche finalizzate alla gestione e limitazione del contagio.
Le tre linee di attività e i percorsi specifici
Concepito secondo le più recenti impostazioni di organizzazione sanitaria e adeguato alla delibera regionale (806/2017) che supera il modello di triage focalizzato sulla gestione delle attese per diventare strumento di orientamento del paziente al giusto percorso, il nuovo Dea applica i protocolli See & treat (gestito dall’infermiere) e l’introduzione di percorsi Fast Track (invio diretto dal triage alla gestione specialistica). A questi protocolli che con i Codici minori rientrano nella linea a bassa complessità, sono correlati le altre due linee di attività a media e alta intensità. Per queste ultime due nel nuovo Dea sono previsti percorsi specifici quali pediatrico, ostetrico-ginecologico, per pazienti con agitazione psico-motoria, con disabilità complessa, vittime di violenza e malato infetto.
31 luglio 2020
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