La farmacia e il nuovo ruolo di presidio polifunzionale sul territorio. Il convegno dell’Ordine di Pistoia al Festival della Salute
Questo il tema sul quale si sono confrontato la scorsa domenica a Montecatini Terme rappresentanti dei farmacisti, delle istituzioni regionali e dei cittadini. Spazio anche ai temi della professione quali la farmacia dei servizi, le trattative per il rinnovo della Convenzione e la nuova remunerazione.
30 SET - Nell’ambito del Festival della Salute (Montecatini Terme, 28 e 29 settembre) il farmacista e la farmacia di comunità sono stati al centro della scena nella mattinata di domenica, grazie a un convegno organizzato dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Pistoia, centrato sul suo nuovo ruolo di presidio polifunzionale sul territorio.
“Un aspetto che in Toscana, e nella nostra provincia, è sempre stato al centro dell’azione della rappresentanza professionale, che oggi spinge fortemente per la creazione di reti cliniche territoriali integrate per la presa in carico del paziente cronico” ha detto in apertura il presidente dell’Ordine Pistoiese, e membro del Comitato Centrale della Fofi,
Andrea Giacomelli. La Toscana peraltro è stata antesignana di una diversa concezione dell’assistenza territoriale, con la medicina di iniziativa.
E quanto la farmacia di comunità sia oggi centrale in questo passaggio è stato ribadito dall’Assessore alla Salute della Toscana
Stefania Saccardi nel suo intervento al convegno: “In un sistema che tende ad accentrare le funzioni affidate all’ospedale è necessario creare una compensazione sul territorio, capace di saldare l’efficacia delle prestazioni sul paziente acuto con l’assistenza ai portatori di patologie croniche e in questo la farmacia di comunità ha un ruolo centrale” e nello stesso piano sanitario il ruolo del farmacista viene ampliato, ha concluso l’Assessore, che ha anche sottolineato come, per esempio, i servizi cognitivi a supporto dell’aderenza terapeutica possano fornire un contributo importante anche a emergenze quali l’antibioticoresistenza.
E’ dunque su questo sfondo positivo che si è aperto il dibattito sui temi della professione – la conclusione del Tavolo sulla farmacia dei servizi, le trattative per il rinnovo della Convenzione e la nuova remunerazione- che sono stati trattati da
Maurizio Pace, segretario della Fofi,
Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar, e dal Segretario nazionale di Cittadinanzattiva,
Antonio Gaudioso. Moltissimi gli aspetti affrontati e diverse le conclusioni comuni, a cominciare dall’apprezzamento per il clima di confronto con le altre professioni della salute – il medico di famiglia, l’infermiere – e per il confronto con il paziente che è stato alla base del lavoro del Tavolo. Ma anche, ha detto Silvia Pagliacci, per il “metodo di condivisione e collaborazione tra le diverse componenti professionali”, e su questo Maurizio Pace ha insistito anche a proposito dell’evoluzione culturale che attende il farmacista di comunità: “se in prospettiva dobbiamo puntare sul ritorno dei farmaci innovativi nella farmacia di comunità è imprescindibile uno stretto rapporto con i colleghi ospedalieri che questi farmaci già conoscono e impiegano quotidianamente”.
E’ evidente che quando si parla di riforme come la riorganizzazione dell’assistenza sul territorio, il pensiero va alla sostenibilità e su questo Gaudioso è stato chiarissimo: ”non ho dubbi sulla sostenibilità economica della assistenza sanitaria, è piuttosto della sostenibilità organizzativa che dobbiamo preoccuparci” guardare dunque alla strutturazione e all’integrazione dei processi, e soprattutto, basarsi sui numeri e sui fatti, abbandonando il criterio del “buon senso” che troppo spesso non ha dato risultati concreti. E sui fatti e sui numeri dovrà basarsi anche l’operatività della farmacia dei servizi: se le linee guida delle principali prestazioni professionali del farmacista di comunità sono state definite e si attende semplicemente il recepimento da parte della Conferenza Stato-Regioni, ha detto Pagliacci, il passaggio finale, anche ai fini della remunerazione, dovrà essere la standardizzazione/certificazione delle prestazioni e la verifica della loro costo-efficacia, come ribadito da Maurizio Pace.
Infine, sempre in tema di dati il segretario di Cittadinanzattiva ha ricordato come siano 11 milioni gli italiani che abitano nelle “aree interne” del paese (piccoli centri, zone geograficamente poco accessibili), quelle in cui vi è un’oggettiva difficoltà ad accedere alle prestazioni sanitarie e nelle quali la farmacia rurale è spesso l’unico presidio, di qui l’importanza del lavoro svolto dal Sunifar in collaborazione con l’organizzazione cittadini, un contributo in termini di conoscenza e proposta come confermato da Pagliacci.
E il tema delle piccole farmacie consente di passare alla discussione sui temi regionali, che ha visto la partecipazione di
Roberto Banfi, Responsabile del Settore politiche del farmaco e dispositivi della Regione Toscana,
Marco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma Toscana e
Alessio Poli, Coordinatore Farmacie di Confservizi Cispel (farmacie pubbliche). In primo luogo va premesso, come ha detto Nocentini Mungai, che la farmacia di comunità è oggi pienamente inserita nella politica dell’assistenza sul territorio e lo hanno confermato anche le parole di Roberto Banfi, che ha prefigurato un ruolo sempre maggiore per le farmacie anche nella politica della prevenzione, in particolare per il capitolo della vaccinazioni che per quanto riguarda l’antinfluenzale potrebbe essere eseguita in farmacia e, previa formazione, direttamente dal farmacista.
Analoga visione da parte di Alessio Poli, che ha messo in luce la necessità di mettere a sistema la rete delle farmacie convenzionate, come base per la presenza sul territorio del Servizio sanitario: rivolgersi ad altri soggetti può portare alla perdita del controllo dei processi da parte del pubblico. E ugualmente positivo, segno di un percorso comune, il giudizio sulla rapida diffusione in Toscana della distribuzione per conto, di cui ora detiene il primato a livello nazionale dopo aver per lungo tempo guidato il ricorso alla distribuzione diretta. E se si aggiunge che la Regione ha di fatto raddoppiato il finanziamento delle farmacie rurali, appare evidente che il metodo del confronto e della collaborazione ha prodotto qui importanti risultati, che sono una premessa importante all’affermarsi della farmacia dei servizi.
30 settembre 2019
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Toscana