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Toscana. Biosimiliari ai malati reumatici. Anmar non si arrende e scrive alla Procura

“La situazione sta precipitando”, denuncia Silvia Tonolo, presidente dell’Anmar spiegando che “i medici sono costretti dalle proprie direzioni sanitarie, a modificare i piani terapeutici, da farmaci biologici a biosimilari, e in molte occasioni, se nel piano terapeutico redatto dallo specialista è indicato un farmaco biologico, è il farmacista ospedaliero che effettua automaticamente il cambio con il biosimilare. Ora, credo che sia necessario un Suo intervento”. LA LETTERA AL PROCURATORE

05 GEN - Non si arrendono i malati reumatici e, contro la delibera 960/2017 della Regione Toscana, “che ha sancito di fatto l’equivalenza e la sostituibilità del farmaco biologico originator con il biosimilare di riferimento”, hanno scritto al Procuratore della Repubblica di Firenze. La questione, avverte peraltro Silvia Tonolo, presidente dell’Anmar, l’associazione che riunisce i pazienti reumatici, riguarda anche Piemonte e Lazio. Perché “in queste tre regioni, in modo particolare e massiccio, sono state attuate sostituzioni automatiche, vietate dalla Legge 232/2016 comma 407, tra il farmaco originatore o biologico con il corrispondente equivalente o biosimilare”.
 
Nonostante la segnalazione, spiega Tonolo, “la situazione continua ad essere invariata e sta precipitando. I medici, infatti, sono costretti dalle proprie direzioni sanitarie, a modificare i piani terapeutici, da farmaci biologici a biosimilari, e in molte occasioni, se nel piano terapeutico redatto dallo specialista è indicato un farmaco biologico, è il farmacista ospedaliero che effettua automaticamente il cambio con il biosimilare.
I malati si sono rivolti all’associazione per capirne i motivi, ma soprattutto per essere informati sulle conseguenze dello switch da biologico a biosimilare in quanto è venuto a mancare anche il rapporto fiduciario con il proprio medico, previsto dalla Legge 145.2001”.
 
“Ora, credo che sia necessario un Suo intervento”, afferma Tonolo nella lettera al Procuratore. E precisa: “La posizione di Anmar e di tutti i malati reumatici è di ampia apertura al biosimilare, così come proposto dalla Legge 232/2016, per tutti quei pazienti che, correttamente ed approfonditamente informati, condividano consapevolmente lo switch e per i pazienti naive ovvero tutti coloro che non sono mai stati trattati con terapie biotecnologiche o che le abbiano sospese per un periodo di tempo non inferiore al doppio del tempo di washout previsto per ogni singolo farmaco di riferimento.  Al pari però, Anmar richiama con fermezza il diritto alla continuità terapeutica per tutti i pazienti già in trattamento terapeutico e respinge il concetto di equivalenza terapeutica - fino a prove scientifiche certe - e quindi la non sostituibiiltà automatica del farmaco di riferimento con il suo biosimilare, come peraltro sancito dalla legge stessa”.

05 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

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