Sanità in rete. Sinistra Italiana Toscana: “Non funziona. Si rischia di fare l’ennesimo favore al privato”
Il responsabile Sanità e Welfare di Sinistra Italiana Toscan, Alessanro Brunini, commenta il caso di una signora di 83 anni della provincia di Massa Carrara che per effettuare un esame diagnostico si sarebbe dovuta recare alle pendici dell’Amiata. “Il dovere delle aziende sanitarie è rispettare i tempi di erogazione delle prestazioni” e “il concetto di rete è sostanzialmente corretto per garantire le emergenze. Arrivare però a spostare a centinaia di chilometri anziani è un qualcosa per cui è difficile trovare parole”.
05 GEN - “La sanità in rete disegnata dall’assessore Saccardi ha rivelato ancora il suo volto di ‘eccellenza’. Se non ci fossero stati l’impegno e la mobilitazione di un quotidiano, una signora di 83 anni della provincia di Massa Carrara per effettuare un esame diagnostico si sarebbe dovuta recare alle pendici dell’Amiata. E magari dovrebbe anche ritenersi fortunata, poiché il sistema di prenotazione non l’ha spedita all’Elba”. È quanto afferma
Alessandro Brunini, responsabile Sanità e Welfare di Sinistra Italiana Toscana a proposito del caso dell’anziana che, secondo il sistema di prenotazione dell’Asl Nord Ovest, avrebbe dovuto effettuare una Tac cerebrale di controllo a Castel del Piano, a 257 chilometri da casa.
“Il dovere delle aziende sanitarie consiste nel rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni, senza però considerare aspetti peculiari, tra cui a chi è rivolta la prestazione stessa. Purtroppo non c’è niente di nuovo sotto il sole italiano, i drammi dei cittadini si risolvono o tramite conoscenze o tramite impegni nobili da parte di qualcuno o qualcosa – aggiunge Brunini - La pessima riforma del 2015, voluta dall’assessore Saccardi, non tiene conto che i principali utilizzatori del Sistema sanitario nazionale sono persone sopra i 65 anni, spesso persone con ridotta mobilità, difficoltà economiche e maggiori problematiche di salute”.
Per Brunini, in definitiva, “il concetto di rete è sostanzialmente corretto per garantire le emergenze ed è proprio da lì che è mutuato. Arrivare però a spostare a centinaia di chilometri anziani bisognosi per esami diagnostici e strumentali, è un qualcosa per cui è difficile trovare parole. Abbiamo intenzione di contrastare tutto ciò e ci impegneremo per avere una sanità di prossimità che si rivolga in particolare a quei cittadini che, altrimenti, saranno costretti a rivolgersi alla ormai fiorente attività privata che si sta diffondendo anche in Toscana”.
05 gennaio 2018
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