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Prato. Rsa La Casa, il Nursind denuncia: “Dipendenti e assistiti mandati a casa dall’oggi al domani senza nessuna tutela”

Il responsabile territoriale del sindacato autonomo degli infermieri, Roberto Cesareo, chiede l’apertura di un tavolo tecnico immediato per trovare una soluzione dopo “l’illegittimo licenziamento lavoratori e il disumano il trattamento agli anziani ospiti”.” Ci aspettiamo che la Regione Toscana si attivi per tutelare i soggetti più deboli”.

05 GEN - “Illegittimo il licenziamento dei 10 lavoratori e disumano il trattamento riservato ai 12 anziani assistiti della Rsa La Casa di Prato, costretti a fare i bagagli e ‘rispediti’ a casa con enorme disagio per loro e per le loro famiglie”. Il j’accuse arriva da Roberto Cesario, responsabile territoriale del sindacato autonomo degli infermieri Nursind, a seguito della chiusura della residenza sanitaria assistita di via Braga, avvenuta alla fine del 2017 con il venir meno delle autorizzazioni necessarie.

“Chiediamo il rispetto della piena occupazione dei lavoratori – prosegue Cesario - e tutela per gli ospiti e i familiari. Utenti, familiari e lavoratori si trovano a pagare ingiustamente per errori di cui non sono responsabili”.

“Gli utenti si vedono tolta la possibilità di continuare a vivere gli ultimi periodi della loro vita in quella che per loro è diventato la loro casa, i familiari si trovano di fronte al problema importante di trovare una nuova collocazione per i propri parenti e gli operatori si ritrovano senza un posto di lavoro e senza un salario sul quale fare affidamento: tutto ciò non è sostenibile”, aggiunge il responsabile Nursind.

“Auspichiamo che la Regione Toscana e l’Asl Toscana Centro si attivino fin da subito per trovare una soluzione, adottando ogni strategia possibile per trasferire gli ospiti presso altre strutture convenzionate e ricollocare tutto il personale. Chiediamo che si apra subito un tavolo tecnico di confronto, al fine di giungere a soluzioni realmente condivise a tale scopo e tali da porre fine ai disagi di lavoratori, anziani e familiari. Ci aspettiamo che la Regione Toscana si attivi per tutelare i soggetti più deboli”.

05 gennaio 2018
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